Vale la pena, oggi che i prezzi sono spesso assai bassi, di acquistare grafiche come investimento? (2 lettori)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
secondo me pero`la grafica non andrebbe mai appesa al muro ma conservata in appositi contenitori
cosi ho visto fare a nyc
il disprezzo italiano per la grafica fa un po' il paio con la sottovalutazione delle opere su carta, talvolta superiori alle tele
io ho cominciato da poco a collezionare sia opere uniche sia grafica
a questo proposito di morandi amo molto di piu le incisioni rispetto alle tele
Condivido questa analisi e comunque l'offerta è veramente tanta, direi troppa.
In effetti però non potrebbe essere diversamente, facciamo già fatica con i pezzi unici figurati con la grafica.
Non escluderei un altro fattore, se pur non determinante, la grafica è perlopiù destinata ad un mercato diverso di quello dei pezzi unici che di fatto richiede maggiori disponibilità economiche che sono quasi sempre associate a maggiori metrature delle abitazioni.
Diversamente al calare dei redditi calano anche i muri disponibili e di conseguenza il numero di chiodi dove appendere un'opera.
Meno chiodi sono di fatto una minore richiesta alla quale invece si contrappone una grande offerta.
La conseguenza è quello di cui stiamo dibattendo.

Questo è un altro punto che non avevo toccato, ma importante. Usare la grafica come quadro, cioè incorniciarla, ne ha snaturato il senso.
Intendiamoci, parte delle grafiche sono sempre state appese al muro, in ogni epoca. Inizialmente si trattava di quelle un po' dozzinali, riportanti proverbi, calendari o simili, che venivano vendute per strada. Per esempio, i venditori partivano da Bassano e ne inondavano l'Europa. Però nessuno pensava che dovessero venir conservate, proprio come oggi avviene per i quotidiani. Questo ha comunque fatto sì che il prezzo dei rarissimi esemplari rimasti superi di gran lunga il loro corrispondente valore qualitativo.
Le stampe artistiche furono sempre conservate al chiuso, o in cartella, come nota @montebar. Alla fine dell'Ottocento, comunque, nacque una grande produzione di acquetinte a colori (mezzotinto in Regno Unito) che dichiaratamente nascevano per essere esposte al posto di un quadro. Si trattava di paesaggi, per lo più, poi nature morte o scene di genere. L'uso durò sino alla II G.M.
Nel dopoguerra pian piano riprese l'uso di creare stampe da esporsi come quadri, ora per lo più litografie, più facili da approntare e stampare. In Italia il boom venne negli anni 60/70, accompagnato da un insistito sottolineare le qualità di investimento dell'oggetto che si andava a distruggere :pollicione: (a tutto ciò naturalmente si dovrebbe accompagnare un sintetico studio sociologico, dove si vedrebbe come i maggiori clienti del genere siano sempre state le classi medie). Poi dilagarono le serigrafie, il mercato venne inondato e ora si annaspa.
Si annaspa perché, come le ingombranti enciclopedie sono pian piano uscite dalle librerie per finire in cantina, in soffitta o, a vile prezzo, nei mercatini, così anche per la meno ingombrante grafica è anche questione di spazi. Da venditore, ai clienti che asserivano di aver "riempito tutti i muri" rispondevo protestando che si doveva tenere tutto in cartella ed esporre quadri veri, non opere su carta. La controrisposta più frequente era "ma io voglio godermele", proprio come protestò il pur colto scrittore Pontiggia riguardo le sue stampe giapponesi: e io chiudevo: ma allora. perché non esporre le pagine della Divina Commedia, o dei libri preferiti, sui muri? O addirittura l'adorata collezione di francobolli? ( a proposito, anche lì, mi pare, andiamo male ...).

upload_2017-6-10_15-16-4.jpeg
upload_2017-6-10_15-16-25.jpeg
upload_2017-6-10_15-16-39.jpeg
images
 

Loryred

Forumer storico
Anche a me piacciono le incisioni di Morandi, infatti costano come o più di tante opere uniche. Credo sempre che la qualità paghi, comunque anche per decorare le pareti molte grafiche sono meglio di quadri Ikea e costano pure meno.
Per il collezionismo invece credo occorra selezionare autori, edizioni e tirature.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Anche a me piacciono le incisioni di Morandi, infatti costano come o più di tante opere uniche. Credo sempre che la qualità paghi, comunque anche per decorare le pareti molte grafiche sono meglio di quadri Ikea e costano pure meno.
Per il collezionismo invece credo occorra selezionare autori, edizioni e tirature.
Decorare: basta sapere che l'opera si distruggerà.Vietato piangere sul latte (sull'assegno :-D) versato. Tutto qua.
Quanto al selezionare, si può entrare più nello specifico.
Selezionare autori: è la cosa più difficile, almeno nel moderno, perché gusti e mode cambiano. Alla recente asta Fidesarte ho comperato nomi sicuramente (una volta) storici e da collezione, ad un prezzo che equivale ad un decimo del costo al pubblico che avevano 30 anni fa. Il collezionista avrà goduto, ma ci ha rimesso denaro. Almeno nei mercatini si tratta di scoperte: qui siamo invece alla svendita pubblica.
Selezionare edizioni: a parte edizioni storiche tipo Oeuvre Gravée, Erker Presse, Guilde de la Gravure ecc., che marchiavano in vari modi l'opera e lavoravano piuttosto seriamente, in genere le litografie degli anni 60 e anche 70 sono opere fatte bene, e la cosa si può apprezzare de visu, anche in assenza di certificazioni. Però, tornando all'esempio di cui sopra, ciò non garantisce economicamente nulla, nel momento della depressione: magari dopo, se un dopo ci sarà :-F
Selezionare tirature: se significa scegliere tirature minime, sino a 30, o anche in certi casi 100, esemplari, sarebbe giusto, ma viene contraddetto dal successo economico delle alte tirature americane recenti (certo, il fenomeno di sicuro conoscerà un grande flop). Se significa selezionare la tecnica, ripeto che oggi solo l'acquatinta complessa a colori appare adeguatamente "protetta", per il resto si può ricorrere a cataloghi e certificazioni, ma in generale l'autenticità viene data per scontata quanto ad opere che, per il basso valore economico, non converrebbe proprio falsificare. Dal che si deduce che i problemi iniziano proprio quando si passa nell'ambito dell'investimento. Se, infine, significa un misto di tiratura-editore-serietà dell'autore, è giusto, ma garantisce ancora poco sulla qualità non del pezzo, ma dell'investimento.
Faccio qualche esempio: Leonardo Castellani rivaleggiava per fama nell'incisione con Morandi. Ora i suoi lavori si comprano proporzionalmente a molto meno di quanto costassero 30 anni fa (prendo un periodo un po' a caso). Eppure sono roba buona, tecnicamente accurate, in basse tirature, senza problemi di falsi ecc. ecc. Ma l'autore pare passato di moda. (Naturalmente si esclude il caso isolato della galleria che lo vende caro per valorizzarlo: mi riferisco all'intero mercato, aste comprese).
Singier e Manessier erano sulla cresta dell'onda negli anni 70, la qualità dei loro lavori è sempre buona e certa, sono anche nomi storici ed internazionalmente noti, ma costano oggi come allora, cioè a prezzi reali 10 volte di meno o giù di lì.
Vespignani è quasi famoso più per le incisioni che per i quadri (secondo me anche perché ha un gusto per il colore poco evoluto): ma sta in una bassa marea che pare senza fine.
Viceversa, le lito a colori di Chagall, che le seguiva, ma non le faceva di mano sua, risultano ancora di moda e care, pur essendo grafica d'après.

A me vien da dire che, svuotato il palloncino degli acquirenti per coprire il muro, oggi i veri conoscitori sono pochi, e pure anziani, e ce ne saranno sempre di meno se il mercato, e con esso le occasioni di fare esperienza, si restringe. Dovendo dare un consiglio direi: 1) paga poco 2) paga ancora meno 3) preferisci le acquetinte a colori
Ma non sono consigli che potrebbero contribuire a ricreare un mercato, anzi ... :benedizione:

PS dimenticavo: sarebbero da comprare le opere degli artisti provenienti da paesi destinati ad un grande sviluppo economico: giapponesi 40 anni fa, coreani e cinesi 20 anni fa, oggi ? Naturalmente andrebbero poi vendute agli acquirenti di questi mercati non appena la loro potenza economica raggiungesse alti e stabili livelli.
Magari dovremmo comprare i russi, o i turchi, o i rumeni ...
 
Ultima modifica:

Cris70

... a prescindere
Mha, io non andrei tanto lontano.

Basta alzare il budget e comprare una grafica di Fontana pubblicata sul Ruche', meglio con strappo, e la rivalutazione è garantita, oppure un Castellani pubblicato sul Corraini. Altra alternativa un'opera di Capogrossi presente sull'Erker.
Certo non sono però lavori da 10€.

Scusate ma ho il timore che la discriminante sia anche e soprattutto sul budget che si mette in campo come nel caso prima citato di Morandi.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Mha, io non andrei tanto lontano.

Basta alzare il budget e comprare una grafica di Fontana pubblicata sul Ruche', meglio con strappo, e la rivalutazione è garantita, :no: non lo è MAI in nessun caso oppure un Castellani pubblicato sul Corraini. Altra alternativa un'opera di Capogrossi presente sull'Erker.
Certo non sono però lavori da 10€.

Scusate ma ho il timore che la discriminante sia anche e soprattutto sul budget che si mette in campo come nel caso prima citato di Morandi.
Non so.
Il Severini che ho or ora pagato quasi 750 € viene offerto (?) in galleria a Milano a 6000. Ma chi ha investito sul pezzo che ho preso io ci ha sicuramente perso. Non saprei dirti quanto ti pagheranno un buco di Fontana fra 30 anni ... magari fai un buco ... nell'acqua. :fiu:
 

Cris70

... a prescindere
Quindi:
- sul Severini sei teoricamente in guadagno.
- sulle grafiche di Fontana e Capogrossi lo sono io.
- su quella di Castellani te lo dico sabato prossimo.
(posto che non sei l'unico a cercar di comprare bene ed in tempo)

In sintesi mi pare che il tuo quesito "vale la pena, oggi che i prezzi sono spesso assai bassi, di acquistare grafiche come investimento?",
vada modificato, o letto, così:

Vale la pena, oggi che i prezzi sono spesso assai bassi (per artisti che non si fila più nessuno), di acquistare grafiche come investimento?

Adesso ha un senso!
anche perchè quello che accadrà fra 30anni onestamente non mi interessa.
Dubito che ci sarò, vista l'aspettativa di vita dei miei predecessori maschi.

Con la modifica introdotta la risposta è NO!
perchè se non se li fila più nessuno oggi, figurati fra 30 anni :(
 
Ultima modifica:

kiappo

Forumer storico
Quindi:
- sul Severini sei teoricamente in guadagno.
- sulle grafiche di Fontana e Capogrossi lo sono io.
- su quella di Castellani te lo dico sabato prossimo.
(posto che non sei l'unico a cercar di comprare bene ed in tempo)

In sintesi mi pare che il tuo quesito "vale la pena, oggi che i prezzi sono spesso assai bassi, di acquistare grafiche come investimento?",
vada modificato, o letto, così:

Vale la pena, oggi che i prezzi sono spesso assai bassi (per artisti che non si fila più nessuno), di acquistare grafiche come investimento?

Adesso ha un senso!
anche perchè quello che accadrà fra 30anni onestamente non mi interessa.
Dubito che ci sarò, vista l'aspettativa di vita dei miei predecessori maschi.

Con la modifica introdotta la risposta è NO!
perchè se non se li fila più nessuno oggi, figurati fra 30 anni :(

Mi sa che tu sei SEMPRE in vantaggio... e Gino..anche..
 

Cris70

... a prescindere
Non so se sono sempre in vantaggio, prima o poi qualche fregatura la prendo anche io
Ma se compri oculatamente e pezzi che hanno tutti i crismi, senza necessariamente puntare al risparmio ma con un occhio attento al costo parametrato alla possibile rivalutazione, allora i rischi si riducono.
 

kiappo

Forumer storico
Non so se sono sempre in vantaggio, prima o poi qualche fregatura la prendo anche io
Ma se compri oculatamente e pezzi che hanno tutti i crismi, senza necessariamente puntare al risparmio ma con un occhio attento al costo parametrato alla possibile rivalutazione, allora i rischi si riducono.

Ragionamento raffinamente tecnico...stammi bene, amico mio..oggi quasi 20 km a piedi lungo il fiume Adda...meglio che vada in branda, prima di sparare caxxate..
 

Cris70

... a prescindere
Buon riposo caro kiappo.

Ragazzi inutile girarci intorno, il collezionismo della grafica come dei pezzi unici visto anche, o soprattutto, come investimento richiede certamente conoscenze tecniche, se pur in modo molto più ridotto rispetto a qualche decennio fa, ma è molto più importante una analisi di mercato che indirizzi le scelte.

Portiamo l'esempio sui titoli di borsa per avere un esempio (ammesso e non concesso sia calzante), chi comprerebbe oggi un'azione emessa dalla Montepaschi se pur a livelli "assai bassi" come scrive baleng?

A parer mio qualcuno che vuol buttare via i soldi ed ha un orizzonte temporale almeno decennale se non di più.

Diverso l'acquisto di azioni Google, una del tante per fare un esempio, costeranno certamente di più ma fra 10 anni il web ci sarà ancora. O no?

P.S.
Sia chiaro, discorsi da bar senza alcuna pretesa e senza analisi raffinate come scrive kiappo
 

Users who are viewing this thread

Alto