Capita.
Hai una mezz'ora, come si dice, libera (in realtà: semisognante). Ti trovi di fronte alla cassettiera dove giace gran parte delle tue grafiche.
Mentalmente le ricordi tutte, senza vederle. Proprio come ricordi i libri che hanno dato luce alla tua vita. Moby Dick. Bel Ami. Guerra e Pace. Majakovskij, Chlebnikov, Luzi.
Oppure, tra i saggi, Reich, Steiner, Ceccato. Non hai alcun bisogno di rileggerli.
Ti viene però la curiosità di rivedere quel piccolo Knopff. Sta riposando accanto a Rassenfosse, Klinger, Villon.
Rops, abbracciato a Matta, continua a raccontare la sua strepitosa vita con due sorelle come mogli, mentre Matta racconta di quando fregò la donna a Gorky. Gli italiani sono più composti: Severini, Carrà, Magnelli si lamentano: perché i De Nittis non ci sono più? Tranquilli, cari, ora c'è Fattori. E poi i Castellani, i Penzo, i virtuosi del tratto nero. E dal lato opposto par di sentire ancora Alechinsky, Appel Corneille e Jorn rievocare i caldi anni 60. Vergognosi, sgomenti, Guidi, Saetti e Gentilini rimangono nascosti là sotto, rischiando l'annegamento: chissà mai se sarà loro dato di riemergere.
Ma da sotto carte, scatole e cartelle quanti altri commensali sbucano come pulcini straniti! E tu te li ricordi tutti, perfettamente. Anzi no, questo non ricordavo nemmeno di averlo, quest'altro, ancora non so chi è, e quanti Daumier e Gavarni strabordano, che sono come le dame pettegole alle feste del passato, ti ricordano di quando cercavi di venderli e nessuno li voleva. Bene, ti dici, poco è cambiato da allora.
Ma intanto la loro muta presenza si è impressa per vie occulte nella tua vita, ha disegnato un po' i tuoi gesti e indirizzato i tuoi sentimenti, ti ha fatto da specchio come e meglio che gli amici o i parenti (e te credo).
Qualcuno ti dirà: ma, se non li appendi, che te ne fai? Capisco gli sposati, che non esiterebbero un attimo ad impiccare la moglie sul muro del salotto, con la scusa di averla sempre sotto gli occhi, e intanto si sfogano appendendo i quadri. Ma ciò che sta sempre sotto gli occhi, da una parte ti condiziona troppo, dall'altra non lo vedi nemmeno più. E, da solitario con molte visite, so che gli oli ai miei muri sono la modesta giostra per l'animo infantile dei visitatori, mentre la parte intima, insondabile, creativa dei miei pensieri più intensi giace tranquilla in quei cassetti oscuri, confusi come una memoria, ma chiari come un progetto di vita.
Che cosa te ne fai di tutta quella carta?