VECCHI........POTERI !!!!!!!!!!!!

SINIBALDO

Forumer attivo
LE ELEZIONI POLITICHE SONO ORMAI
ALLE NOSTRE SPALLE.........MA I PROBLEMI RIMANGONO TUTTI
INTERI NELLA LORO................ DRAMMATICITA' !!!!!!!!!!!!

TERMINATA LA PONDERATA.........ESULTANZA DI CIRCOSTANZA,
LA GESTIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DEL PAESE PERMANE
IN TUTTA LA SUA PROFONDA

CONTRADIZIONE.........PROPRIO PER QUELLA CONFIGURAZIONE
DI INTRECCI CHE COSTITUISCONO L'OSSATURA DEL
NOSTRO...........PAESE !!!!!!!!!!!!!

PROVIAMO A SCOPRIRLI ATTRAVERSO QUESTO INTERESSANTE
ARTICOLO E CAPIRETE, COME ALLA FINE, IL CERCHIO SI
CHIUDE INESORABILMENTE CON I LORO SOLITI PROTAGONISTI DA............."GALANTUOMINI" !!!!!!!!!!! .


SINIBALDO
______________________________________________________________________


Gruppo Intesa (26,81%)
Gruppo San Paolo IMI (17,44%)
Gruppo Capitalia (11,15%)
Gruppo Unicredito Italiano (10,97%)
Gruppo Assicurazioni Generali (6,33%)
INPS (5%)
Banca Carige (3,96%)
Banca Nazionale del Lavoro (2,83%)
Banca Monte dei Paschi di Siena (2,50%)
Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%)
RAS-Riunione Adriatica di Sicurtà (1,33%)


Adesso sappiamo quali banche sono rappresentate a Palazzo Koch.

Chi conosce un po’ queste cose, saprà facilmente individuare anche
la collocazione politica delle stesse:

c’è quella storicamente “rossa”, la sua controparte
corregionale democristiana, c’è quella più forzista, quella un po’ più
padana, quella più rampante e quella che affida le sue fortune ai
commerci internazionali… ma chi sono gli uomini che controllano
queste banche, chi sono gli uomini che controllano la Banca d’Italia,
chi sono gli uomini che controllano Fazio, e la nostra economia ?


Facciamo una brevissima incursione nei consigli di amministrazione,
e vediamo se riusciamo a trovare qualcosa di interessante.
Procediamo con ordine.

Gruppo Intesa

Il presidente è Giovanni Barzoli, che ha incarichi in decine di altre
banche, assicurazioni, enti e fondazioni.

(posizioni simili hanno tutti gli altri personaggi che citeremo, quindi,
non ripeteremo il concetto).

E’ da tutti indicato come “ulivista”. E non a caso.

Cattolico fervente e impegnato (controlla una quota dello IOR), fu
Grande Ispiratore di quell’ambiente che diede origine alla
candidatura di Prodi nel 2001, e fu, per qualche tempo, anche indicato
come suo possibile successore alla guida del Centrosinistra

(vinse ai punti il giubilare Rutelli, in una corsa a tre tra loro due e......
…Antonio Fazio! Come cambiano le cose in quattro anni!). Si è distinto,
recentemente, per l’intensa attività (legale) nel rientro dei capitali
illeciti (altrui) tramite lo scudo fiscale di Tremonti.

Amministratore delegato è Corrado Passera, uno dei supermanager
di area centrosinistra, uomo di De Benedetti alla Mondadori prima
della battaglia di Segrate,

e poi sempre fedelissimo: all’editoriale Espresso come alla Olivetti,
per finire, nel 1998, a dirigere le Poste su incarico fiduciario del
presidente del consiglio D’Alema.

E’ lui che, su incarico di D’Alema, trasforma l’Ente Poste in
Poste Italiane spa (con tutti i presunti benefici della privatizzazione
e le lamentate conseguenze per i lavoratori, con

le esternalizzazioni e la suddivisione in più società del servizio, con
la sua conseguente “riconfigurazione bancaria”, con conti correnti,
assicurazioni, fondi pensione…)

Di chi è Banca Intesa ?

Tra gli azionisti, spiccano: il gruppo Generali Assicurazioni, che è
anche uno dei possessori di Bankitalia, e che esamineremo dopo.

C’è poi la Cariplo, la francese Credite agricole (francesi! E l’italianità?),
la Cariparma e altre minori.

Gruppo San Paolo IMI

È la superbanca nata nel 1998 dalla fusione del San Paolo con la IMI.

Attuale presidente è Enrico Salza. E’ uno dei cosiddetti “finanzieri laici”,
ma molto vicino alla Margherita.

Si parla sempre più spesso di un suo impegno diretto o indiretto
nell’elezione del nuovo sindaco di Torino prevista per il 2006, come
già lo ebbe nella elezione di Chiamparino e in quella di Castellani.

Da sempre amico e sponsor di Domenico Siniscalco,
ministro delle finanze del governo Berlusconi, lo aveva anche
proposto nel ruolo di primo cittadino torinese, poiché Siniscalco
stesso fa parte della Fondazione Italiani-Europei di D’Alema e Amato.


L’amministratore delegato è Alfonso Iozzo.

Anche lui ritenuto vicino alla Margherita, pare abbia un particolare
rapporto di fiducia con Rutelli. E’ uno dei grandi alleati di
Montezemolo in Confindustria.

Ha pure un piccolo ruolo “politico”, essendo presidente del
Movimento Federalista Europeo.

Di chi è San Paolo IMI ?

Tra i maggiori azionisti, troviamo la Compagnia di San Paolo,
il Banco di Santander (spagnoli! E l’italianità?) ,
la “Giovanni Agnelli & C.”, alcune fondazioni e casse di risparmio
del nord Italia, e le solite Generali Assicurazioni, oltre,
in piccola percentuale,

Cassa di Risparmio di Firenze e Monte dei Paschi di Siena, che
già possiedono direttamente azionariato della Banca d’Italia.

Gruppo Capitalia

Riunisce alcune delle banche più attive sul mercato azionario
e del trading on line:

Banca di Roma, Fineco, Bipop Carire….........Il presidente
è Cesare Geronzi.

Dal dicembre del 2003, egli è indagato per
bancarotta fraudolenta aggravata in relazione al crac Cirio
e per truffa in relazione all'emissione delle obbligazioni della
società di Cragnotti.


Nella stessa indagine, è bene ricordarlo, oltre a Capitalia, furono
coinvolte anche la San Paolo IMI e la Banca di Roma
(oltre ad altri istituti finanziari).

In relazione al crac Parmalat, quella di Tanzi, invece, Geronzi è
indagato solo dal maggio del 2004, per concorso in bancarotta
fraudolenta. Nelle recenti settimane, il nome di Cesare Geronzi
è stato uno dei più frequentemente riportati nelle intercettazioni
di Fazio e dintorni.

Avendo tra gli azionisti al ABM amro (olandesi! E l’italianità?), Geronzi appare “naturalmente” schierato contro Fiorani e a favore di
Della Valle-Montezemolo, attirandosi l’odio del primo

("Ho augurato ieri davanti al giudice la morte di Geronzi,
spero mi ascoltino al telefono. Geronzi è il male del paese.
Geronzi è il cancro del paese. L'operazione Unipol-Bnl

Geronzi ha fatto carte 48 per impedirla e ho le prove
") e
le ire della signora Cristina Fazio, che, irritatissima per come
Cesare si sta comportando con suo marito
(“in un certo modo”, specifica), si rifiuta di andare
al funerale del suocero di Geronzi.

Anche Gnutti e Ricucci diffidano di lui, anche se Geronzi
potrebbe essere un uomo prezioso visti il suo legame con Lunardi
tramite Tanzi (i due erano soci e compagni di scuola), e quello
d’affari con Berlusconi , al quale fornì, in una spericolata operazione
finanziaria, 240 miliardi di lire per evitare il fallimento di Fininvest
nel 1993, subito prima della “discesa in campo”.


Ma poi, nel corso del tempo (e dei governi) le cose si spostano
un po’ a sinistra, verso i DS.

Geronzi più di una volta ha fatto in modo che essi
consolidassero i debiti tramite Alfio Marchini, socio di Capitalia,
amico di D’Alema e sostenitore della fondazione Italiani-Europei.


Inoltre, di recente, in soccorso del partito di Fassino,
si sono mossi i fratelli Angelucci, azionisti di Capitalia e vecchie
conoscenze diessine in qualità di proprietari della testata
“Il Riformista” ed ex editori del giornale di partito “L’Unità”,
(poi abbandonato in favore di un quotidiano di ispirazione opposta,
“Libero” di Vittorio Feltri).


Ma, visto che il potere è tornato ancora una volta in mano a
Berlusconi, Geronzi ci riprova, piazzando Salvatore Ligresti,
che siede nel CDA di Capitalia, nella RCS- Corriere della Sera
in sostanziale appoggio all’ala berlusconiana.

Gli affari di Geronzi entrano anche nel mondo del calcio:
“padrona” del Perugia Calcio, partecipazioni importanti di
Capitalia si ritrovano sia nella Lazio spa che nella Roma spa.

Un derby del denaro. Nel consiglio di amministrazione di
Capitalia siede Franco Carraro, presidente della FGCI.

Capitalia e Cesare Geronzi partecipano anche nella
società denominata Gea World
.

La Gea World è a sua volta formata dalla
Football Management -nata nel 1994 - di Alessandro Moggi,
figlio di Luciano, direttore generale della Juventus, e la
General Athletic, fondata nell'ottobre 2000, controllata al 20%
ciascuno da Andrea Cragnotti


(figlio di Sergio), Francesca Tanzi (figlia di Calisto) e
Chiara Geronzi (figlia di Cesare e giornalista al TG5), e al 40%
dalla fiduciaria del gruppo Capitalia, Romafides.


Partecipa alla Gea Word anche Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco.

E, ancora la cosa non è acclarata, nonostante una
interrogazione parlamentare, in Romafides dovrebbe avere un
ruolo Luigi Carraro, figlio di Franco.


Franco Carraro è anche il numero uno di MCC,
banca d'affari posseduta dal gruppo Capitalia.


E Capitalia ha ceduto il 20,1% di MCC a diversi grandi gruppi:
il 3% è detenuto adesso dalla Fininvest.

Amministratore delegato: Matteo Arpe.

Vicino agli ambienti “bene” romani, gradito al Vaticano,
frequentatore di “terrazze” e “salotti” con Caltagirone, ministri
berlusconiani ed esponenti della “finanza cattolica”.


Anche lui nei guai fino al collo per i doppi crack Parmalat e Cirio.
Coinvolto rispettivamente con Tanzi e con Cragnotti nelle indagini,
ha guai anche in famiglia:

infatti, il fratello Fabio Arpe, ex amministratore delegato
e direttore generale di Abaxbank, è tra la ventina di indagati
dalla Procura di Monza per concorso in truffa aggravata per
l'emissione di 850 milioni di obbligazioni Cirio.
Un pasticciaccio brutto.


Di chi è Capitalia ?

L’azionista principale del gruppo è diventata la banca olandese
Abn Amro. Subito dietro viene la Fondazione Cassa di Risparmio
di Roma con il 7,186%.

Il colonnello Gheddafi, (anzi, per essere esatti:
la Libian Banck) possiede il 5%.


Seguono la Toro Assicurazioni e la SAI-Fondiaria di
Salvatore Ligresti. Azionista minore, ma oltremodo interessante,
è la Regione Sicilia, affiancata dalla Fondazione Banco di Sicilia.


Gruppo Unicredito

L’Unicredito ha interessi, proprietà, partecipazioni in tutta
Europa (Polonia, Croazia, Bosnia, Svizzera, Lussemburgo,
Principato di Monaco, e qualche posizione anche in Ucraina,
Bermuda, Stati Uniti).

E’ suo Presidente Carlo Salvatori. Vice Presidente e Membro
del Comitato Esecutivo di Mediobanca, è indicato dai bene
informati come vicino all’Opus Dei.

E, di conseguenza, al Governatore Fazio, che ha sempre
difeso in convegni, incontri, dibattiti, sia nelle scelte economiche,
sia nelle opinioni politiche.

È stato indicato da vari presidenti di squadre di serie A come
successore di Carraro nella Lega Calcio, e la sua nomina pareva
sicura già nel maggio 2002. Poi, Galliani ci mise lo zampino.

Questo è stato visto da tutti come l’inizio del definitivo allontanamento
tra l’area governativa e Unicredito.

Ecco quindi che, quando lo stesso gruppo si fonde con
la tedesca HVB, appena nel giugno scorso il segretario dei DS Fassino
(che in questa estate 2005 è stato evidentemente sempre attento
a tutte le manovre finanziarie in corso)

si spertica in complimenti e felicitazioni: “siamo grati al gruppo
dirigente di UniCredit per un’operazione che restituisce credibilità
e fiducia all'Italia”


Amministratore delegato Alessandro Profumo .

Un vero amico, per i riformisti. Uno che dimostra anche dignità
e coraggio, dimettendosi dalla RCS quando Salvatore Ligresti
e Capitalia, con Ricucci, danno l’assalto al Corriere della Sera
(peccato che il sindaco diessino di Firenze non abbia mostrato simili capacità, “regalando” una immane speculazione edilizia nel
capoluogo toscano proprio al Ligresti di cui sopra…).

Un amico che merita encomi solenni
(“il Paese deve essere grato a Profumo”, P. Fassino, 8/7/05)
e ipotesi suggestive (farlo sindaco di Milano, come suggerito da
Fassino allo stesso Profumo durante una cena organizzata da
Carlo DeBenedetti il 10 maggio 2005).


Indirettamente coinvolto nel caso Parmalat, è attualmente
tampinato dal commissario Bondi per il risanamento dell’industria
del latte. Lui nega leggerezze e responsabilità, ma intanto è stato
multato per 33.300 euro dalla Consob per l’affare Cirio
(pare che i due grandi crac saltino fuori ad ogni angolo).

Comunque, dall’alto della potenza economica e della
diversificazione della sua UniCredit (sì, è proprio una sua creatura),
Alessandro Profumo è capace di grande indipendenza, e la
rivendica con qualche frase fulminante, registrata in una
sua intervista del 1/8/05:

"Basta salotti e patti di sindacato ma più vigilanza sui raider",
dice Profumo; "Un'opa su Rcs ? E' poco probabile. Chi vuole
l'operazione dove prende i soldi ? Ci vuole trasparenza".

"L'operazione Bnl-Unipol non è chiarissima".
"Voterò Centrosinistra ma devono smettere di discutere di
leadership, ci dicano che modello di paese vogliono".


Mica poco, per un vero amico: la sincerità.

Di chi è UniCredit ?

I principali azionisti sono: Fondazione Cassa di Risparmio
di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio Verona, Vicenza,
Belluno e Ancona, la Carimonte Holding S.p.A. e
l’assicurazione Gruppo Allianz.

Gruppo Assicurazioni Generali.

Ecco un qualcosa che, sorprende ancor più del fatto che
banche private detengano l’azionariato della Banca d’Italia:

una parte dello stesso appartiene direttamente ad una
grande compagnia di assicurazioni.

Generali è una delle 39 assicurazioni che furono gravemente
sanzionate e multate nel 2000 dall’antitrust per aver creato un
“cartello” ai danni degli utenti.

Solo un improvviso e salvifico decreto del governo Berlusconi
salvò le compagnie stesse dal dover risarcire i milioni e milioni
di assicurati (RCA e altro), che avrebbero potuto chiedere
in rimborso circa il 20% per ogni anno di premio pagato.

Una enormità che ci è stata illegittimamente sottratta
e…legalmente negata !!!!!!!!!!!

Il Presidente è un vecchio volpone della finanza europea, l’ultra
ottantenne Antoine Bernheim;

il Vicepresidente Gabriele Galatei;

i due Amministratori delegati sono Sergio Balbinot e
Giovanni Perissinotto.

Possiamo dire che il quartetto agisca come una unica
persona, con totale e perfetta sintonia, aggiungeremmo con classe,
dato che le Generali ed i suoi capi sono la crema della crema
del “salotto buono della finanza”.


Quel salotto buono che non è legato alla politica, perché
la politica la fa.


Intrattiene ottimi rapporti con la finanza europea, spagnola, in
particolare. Ecco perché Generali aveva aderito con entusiasmo,
assieme a Della Valle, alla offerta del Banco di Bilbao, accettando
di vendere ai baschi la propria quota di BNL.

Compartecipa alla gestione, alla vita, e ai destini di Mediobanca,
(nel cui complesso sistema azionario appaiono tutti, ma proprio
tutti, gli istituti e i protagonisti che abbiamo già esaminato),
anche perché Mediobanca ha la maggioranza delle
azioni di Generali stessa.

Questa auto-inseminazione (un istituto possiede un po’ di azioni
di un altro, che a sua volte ne possiede una parte del primo) è
talmente comune nel mondo finanziario, che ne costituisce la normalità.

Con quali conseguenze, lo possiamo tutti immaginare:
gli interessi si compenetrano e i ruoli non sono mai chiari fino in fondo.


Insomma, la Generali è la società di assicurazione di Mediobanca.
Quindi, Mediobanca, alla fin dei conti, è azionista della Banca d’Italia.

NON ci addentreremo nel labirinto di Piazzetta Cuccia,
per non rischiare di perderci.


Però può essere interessante notare che, nel 2003, l’Autorità
antitrust è intervenuta pesantemente, con tanto di sanzioni,
proprio su questo intreccio proprietario:

Mediobanca, tramite la sua controllata Generali, e assieme
con la Premafin Holding, del Gruppo Ligresti, si era impossessata
sostanzialmente del controllo della SAI-Fondiaria.

In poche parole, due assicurazioni (Generali e Premafin) si erano
alleate per controllarne un’altra.

Una concentrazione inaccettabile, che ha portato ad una sentenza
durissima, ma che non ha impedito a Salvatore Ligresti (con il
suo passato di tangentista, di palazzinaro, il suo presente di “uomo
di Berlusconi” nella RCS, ed il suo prossimo futuro

di Grande Edificatore per conto della amministrazione
DS di Firenze) di far sedere sua figlia Jonella sia alla Presidenza
della Fondiaria-SAI, sia nel CDA di Mediobanca.


E di tentare, senza però riuscirci, lo “scavalcamento”, nel 2004,
candidando la stessa Jonella nel CDA delle Generali. Insomma, se ci
è consentito esprimerci così, un caos difficilmente compenetrabile.

Le partecipazioni minori.

Banca Carige: il presidente è Alberto Barneschi, mentre
l’amministratore delegato è Alessandro Scajola.

Un cognome già sentito, quest’ultimo ?

Sì, è così, dato che Alessandro è il fratello
di Claudio Scajola
, ministro dell’attuale governo Berlusconi
(citato ultimamente per la sua negligenza ed indelicatezza,
in quanto titolare degli Interni, anche nella motivazione della
sentenza per il delitto Biagi, ndr)

La maggioranza delle azioni di Carige appartiene alla Fondazione
Casse di Risparmio di Genova e Imperia e alla CNCE,
La Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili.

Banca Nazionale del Lavoro.

È una delle banche al centro della “vicenda Fazio”, la
cui scalata è stata tentata dal Banco di Bilbao.

Il suo presidente è l’arcinoto Luigi Abete. I principali azionisti
sono: Holmo Spa (Gruppo Unipol), Banco Bilbao, Assicurazioni Generali,
Hopa Spa, Della Valle Diego, Banca Monte dei Paschi di Siena.

Il giorno 5 settembre 2005, Francesco Gaetano Caltagirone e
Stefano Ricucci hanno presentato le proprie dimissioni irrevocabili
da consigliere di amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro.

Gli immobiliaristi avevano ceduto, a luglio, la propria
quota del 27,4 per cento alla cordata capitanata da Unipol , che ha
tentato una contro-opa su BNL.


Monte dei Paschi di Siena.

Ha uno statuto particolarissimo, che la lega alla città di Siena
a doppio filo.

Il sindaco di Siena siede di diritto fra i suoi dirigenti.
Tutti sanno che il MPS è vicino, da sempre, ai DS, alle
cooperative e alla Unipol.


Riguardo alla proprietà, Il gruppo Caltagirone ha il 4,72% dei diritto
voto in assemblea ordinaria, mentre Hopa, la finanziaria che fa capo
al vice-presidente di Mps Emilio Gnutti, (e dove siede anche Ricucci)
ha il 3%, secondo quanto riportato dal sito della banca.

Tra gli azionisti rilevanti figura anche Premafin (quella di Ligresti)
con 2,58%, mentre al di sotto del 2% ci sono Unipol e Unicoop Firenze,
una coop azionista indiretta di Unipol ma critica con la compagnia
bolognese sull'operazione Bnl.

Montepaschi a sua volta detiene il 39% di Finsoe, la controllante
di Unipol, prima del recente aumento di capitale della società cui
non ha partecipato.
(di M.Ottanelli)
________________________________________________________________

SINIBALDO
 
Interessante articolo ma molto scomodo nella sua lettura :)

E' possibile modificarne l'impostazione ?

ciao sinibaldo
 
pb ha scritto:
é problematico riuscire a leggere prova a ripostare

Oggetto: VECCHI........POTERI !!!!!!!!!!!! [ Rispondi ]


--------------------------------------------------------------------------------

LE ELEZONI POLITICHE SONO ORMAI ALLE NOSTRE SPALLE.........MA I PROBLEMI
RIMANGONO TUTTI INTERI NELLA LORO................ DRAMMATICITA' !!!!!!!!!!!!

TERMINATA LA PONDERATA.........ESULTANZA DI CIRCOSTANZA, LA GESTIONE
ECONOMICA E FINANZIARIA DEL PAESE PERMANE IN TUTTA LA SUA PROFONDA

CONTRADIZIONE.........PROPRIO PER QUELLA CONFIGURAZIONE DI INTRECCI
CHE COSTITUISCONO L'OSSATURA DEL NOSTRO...........PAESE !!!!!!!!!!!!!

PROVIAMO A SCOPRIRLI ATTRAVERSO QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO E CAPIRETE, COME ALLA FINE, IL CERCHIO SI CHIUDE INESORABILMENTE CON I LORO SOLITI PROTAGONISTI............."GALANTUOMINI" !!!!!!!!!!! .______________________________________________________________________


Gruppo Intesa (26,81%)
Gruppo San Paolo IMI (17,44%)
Gruppo Capitalia (11,15%)
Gruppo Unicredito Italiano (10,97%)
Gruppo Assicurazioni Generali (6,33%)
INPS (5%)
Banca Carige (3,96%)
Banca Nazionale del Lavoro (2,83%)
Banca Monte dei Paschi di Siena (2,50%)
Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%)
RAS-Riunione Adriatica di Sicurtà (1,33%)


Adesso sappiamo quali banche sono rappresentate a Palazzo Koch.

Chi conosce un po’ queste cose, saprà facilmente individuare anche la collocazione politica delle stesse:

c’è quella storicamente “rossa”, la sua controparte corregionale democristiana, c’è quella più forzista, quella un po’ più padana, quella più rampante e quella che affida le sue fortune ai commerci internazionali… ma chi sono gli uomini che controllano queste banche, chi sono gli uomini che controllano la Banca d’Italia, chi sono gli uomini che controllano Fazio, e la nostra economia ?

Facciamo una brevissima incursione nei consigli di amministrazione, e vediamo se riusciamo a trovare qualcosa di interessante. Procediamo con ordine.

Gruppo Intesa

Il presidente è Giovanni Barzoli, che ha incarichi in decine di altre banche, assicurazioni, enti e fondazioni.

(posizioni simili hanno tutti gli altri personaggi che citeremo, quindi, non ripeteremo il concetto).

E’ da tutti indicato come “ulivista”. E non a caso.

Cattolico fervente e impegnato (controlla una quota dello IOR), fu Grande Ispiratore di quell’ambiente che diede origine alla candidatura di Prodi nel 2001, e fu, per qualche tempo, anche indicato come suo possibile successore alla guida del Centrosinistra

(vinse ai punti il giubilare Rutelli, in una corsa a tre tra loro due e …Antonio Fazio! Come cambiano le cose in quattro anni!). Si è distinto, recentemente, per l’intensa attività (legale) nel rientro dei capitali illeciti (altrui) tramite lo scudo fiscale di Tremonti.

Amministratore delegato è Corrado Passera, uno dei supermanager di area centrosinistra, uomo di De Benedetti alla Mondadori prima della battaglia di Segrate,

e poi sempre fedelissimo: all’editoriale Espresso come alla Olivetti, per finire, nel 1998, a dirigere le Poste su incarico fiduciario del presidente del consiglio D’Alema.

E’ lui che, su incarico di D’Alema, trasforma l’Ente Poste in Poste Italiane spa (con tutti i presunti benefici della privatizzazione e le lamentate conseguenze per i lavoratori, con

le esternalizzazioni e la suddivisione in più società del servizio, con la sua conseguente
“riconfigurazione bancaria”, con conti correnti, assicurazioni, fondi pensione…)

Di chi è Banca Intesa ?

Tra gli azionisti, spiccano: il gruppo Generali Assicurazioni, che è anche uno dei possessori di Bankitalia, e che esamineremo dopo.

C’è poi la Cariplo, la francese Credite agricole (francesi! E l’italianità?), la Cariparma e altre minori.

Gruppo San Paolo IMI

È la superbanca nata nel 1998 dalla fusione del San Paolo con la IMI.

Attuale presidente è Enrico Salza. E’ uno dei cosiddetti “finanzieri laici”, ma molto vicino alla Margherita.

Si parla sempre più spesso di un suo impegno diretto o indiretto nell’elezione del nuovo sindaco di Torino prevista per il 2006, come già lo ebbe nella elezione di Chiamparino e in quella di Castellani.

Da sempre amico e sponsor di Domenico Siniscalco, ministro delle finanze del governo Berlusconi, lo aveva anche proposto nel ruolo di primo cittadino torinese, poiché Siniscalco stesso fa parte della Fondazione Italiani-Europei di D’Alema e Amato.

L’amministratore delegato è Alfonso Iozzo.

Anche lui ritenuto vicino alla Margherita, pare abbia un particolare rapporto di fiducia con Rutelli. E’ uno dei grandi alleati di Montezemolo in Confindustria.
Ha pure un piccolo ruolo “politico”, essendo presidente del Movimento Federalista Europeo.

Di chi è San Paolo IMI ?

Tra i maggiori azionisti, troviamo la Compagnia di San Paolo, il Banco di Santander (spagnoli! E l’italianità?) , la “Giovanni Agnelli & C.”, alcune fondazioni e casse di risparmio del nord Italia, e le solite Generali Assicurazioni, oltre, in piccola percentuale,

Cassa di Risparmio di Firenze e Monte dei Paschi di Siena, che già possiedono direttamente azionariato della Banca d’Italia.

Gruppo Capitalia

Riunisce alcune delle banche più attive sul mercato azionario e del trading on line:

Banca di Roma, Fineco, Bipop Carire….........Il presidente è Cesare Geronzi.

Dal dicembre del 2003, egli è indagato per bancarotta fraudolenta aggravata in relazione al crac Cirio e per truffa in relazione all'emissione delle obbligazioni della società di Cragnotti.

Nella stessa indagine, è bene ricordarlo, oltre a Capitalia, furono coinvolte anche la San Paolo IMI e la Banca di Roma (oltre ad altri istituti finanziari).

In relazione al crac Parmalat, quella di Tanzi, invece, Geronzi è indagato solo dal maggio del 2004, per concorso in bancarotta fraudolenta. Nelle recenti settimane, il nome di Cesare Geronzi è stato uno dei più frequentemente riportati nelle intercettazioni di Fazio e dintorni.

Avendo tra gli azionisti al ABM amro (olandesi! E l’italianità?), Geronzi appare “naturalmente” schierato contro Fiorani e a favore di Della Valle-Montezemolo, attirandosi l’odio del primo

("Ho augurato ieri davanti al giudice la morte di Geronzi, spero mi ascoltino al telefono. Geronzi è il male del paese. Geronzi è il cancro del paese. L'operazione Unipol-Bnl

Geronzi ha fatto carte 48 per impedirla e ho le prove") e le ire della signora Cristina Fazio, che, irritatissima per come Cesare si sta comportando con suo marito (“in un certo modo”, specifica), si rifiuta di andare al funerale del suocero di Geronzi.

Anche Gnutti e Ricucci diffidano di lui, anche se Geronzi potrebbe essere un uomo prezioso visti il suo legame con Lunardi tramite Tanzi (i due erano soci e compagni di scuola), e quello d’affari con Berlusconi , al quale fornì, in una spericolata operazione finanziaria, 240 miliardi di lire per evitare il fallimento di Fininvest nel 1993, subito prima della “discesa in campo”.

Ma poi, nel corso del tempo (e dei governi) le cose si spostano un po’ a sinistra, verso i DS.

Geronzi più di una volta ha fatto in modo che essi consolidassero i debiti tramite Alfio Marchini, socio di Capitalia, amico di D’Alema e sostenitore della fondazione Italiani-Europei.

Inoltre, di recente, in soccorso del partito di Fassino, si sono mossi i fratelli Angelucci, azionisti di Capitalia e vecchie conoscenze diessine in qualità di proprietari della testata “Il Riformista” ed ex editori del giornale di partito “L’Unità”, (poi abbandonato in favore di un quotidiano di ispirazione opposta, “Libero” di Vittorio Feltri).

Ma, visto che il potere è tornato ancora una volta in mano a Berlusconi, Geronzi ci riprova, piazzando Salvatore Ligresti, che siede nel CDA di Capitalia, nella RCS- Corriere della Sera in sostanziale appoggio all’ala berlusconiana.

Gli affari di Geronzi entrano anche nel mondo del calcio: “padrona” del Perugia Calcio, partecipazioni importanti di Capitalia si ritrovano sia nella Lazio spa che nella Roma spa.

Un derby del denaro. Nel consiglio di amministrazione di Capitalia siede Franco Carraro, presidente della FGCI.

Capitalia e Cesare Geronzi partecipano anche nella società denominata Gea World.

La Gea World è a sua volta formata dalla Football Management -nata nel 1994 - di Alessandro Moggi, figlio di Luciano, direttore generale della Juventus, e la General Athletic, fondata nell'ottobre 2000, controllata al 20% ciascuno da Andrea Cragnotti

(figlio di Sergio), Francesca Tanzi (figlia di Calisto) e Chiara Geronzi (figlia di Cesare e giornalista al TG5), e al 40% dalla fiduciaria del gruppo Capitalia, Romafides.

Partecipa alla Gea Word anche Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco.

E, ancora la cosa non è acclarata, nonostante una interrogazione parlamentare, in Romafides dovrebbe avere un ruolo Luigi Carraro, figlio di Franco.

Franco Carraro è anche il numero uno di MCC, banca d'affari posseduta dal gruppo Capitalia.

E Capitalia ha ceduto il 20,1% di MCC a diversi grandi gruppi: il 3% è detenuto adesso dalla Fininvest.

Amministratore delegato: Matteo Arpe.

Vicino agli ambienti “bene” romani, gradito al Vaticano, frequentatore di “terrazze” e “salotti” con Caltagirone, ministri berlusconiani ed esponenti della “finanza cattolica”.

Anche lui nei guai fino al collo per i doppi crack Parmalat e Cirio. Coinvolto rispettivamente con Tanzi e con Cragnotti nelle indagini, ha guai anche in famiglia:

infatti, il fratello Fabio Arpe, ex amministratore delegato e direttore generale di Abaxbank, è tra la ventina di indagati dalla Procura di Monza per concorso in truffa aggravata per l'emissione di 850 milioni di obbligazioni Cirio. Un pasticciaccio brutto.

Di chi è Capitalia ?

L’azionista principale del gruppo è diventata la banca olandese Abn Amro. Subito dietro viene la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma con il 7,186%.

Il colonnello Gheddafi, (anzi, per essere esatti: la Libian Banck) possiede il 5%.

Seguono la Toro Assicurazioni e la SAI-Fondiaria di Salvatore Ligresti. Azionista minore, ma oltremodo interessante, è la Regione Sicilia, affiancata dalla Fondazione Banco di Sicilia.

Gruppo Unicredito

L’Unicredito ha interessi, proprietà, partecipazioni in tutta Europa (Polonia, Croazia, Bosnia, Svizzera, Lussemburgo, Principato di Monaco, e qualche posizione anche in Ucraina, Bermuda, Stati Uniti).

E’ suo Presidente Carlo Salvatori. Vice Presidente e Membro del Comitato Esecutivo di Mediobanca, è indicato dai bene informati come vicino all’Opus Dei.

E, di conseguenza, al Governatore Fazio, che ha sempre difeso in convegni, incontri, dibattiti, sia nelle scelte economiche, sia nelle opinioni politiche.

È stato indicato da vari presidenti di squadre di serie A come successore di Carraro nella Lega Calcio, e la sua nomina pareva sicura già nel maggio 2002. Poi, Galliani ci mise lo zampino.

Questo è stato visto da tutti come l’inizio del definitivo allontanamento tra l’area governativa e Unicredito.

Ecco quindi che, quando lo stesso gruppo si fonde con la tedesca HVB, appena nel giugno scorso il segretario dei DS Fassino (che in questa estate 2005 è stato evidentemente sempre attento a tutte le manovre finanziarie in corso)

si spertica in complimenti e felicitazioni: “siamo grati al gruppo dirigente di UniCredit per un’operazione che restituisce credibilità e fiducia all'Italia”

Amministratore delegato Alessandro Profumo .

Un vero amico, per i riformisti. Uno che dimostra anche dignità e coraggio, dimettendosi dalla RCS quando Salvatore Ligresti e Capitalia, con Ricucci, danno l’assalto al Corriere della Sera (peccato che il sindaco diessino di Firenze non abbia mostrato simili capacità, “regalando” una immane speculazione edilizia nel capoluogo toscano proprio al Ligresti di cui sopra…).

Un amico che merita encomi solenni (“il Paese deve essere grato a Profumo”, P. Fassino, 8/7/05) e ipotesi suggestive (farlo sindaco di Milano, come suggerito da Fassino allo stesso Profumo durante una cena organizzata da Carlo DeBenedetti il 10 maggio 2005).

Indirettamente coinvolto nel caso Parmalat, è attualmente tampinato dal commissario Bondi per il risanamento dell’industria del latte. Lui nega leggerezze e responsabilità, ma intanto è stato multato per 33.300 euro dalla Consob per l’affare Cirio (pare che i due grandi crac saltino fuori ad ogni angolo).

Comunque, dall’alto della potenza economica e della diversificazione della sua UniCredit (sì, è proprio una sua creatura), Alessandro Profumo è capace di grande indipendenza, e la rivendica con qualche frase fulminante, registrata in una sua intervista del 1/8/05:

"Basta salotti e patti di sindacato ma più vigilanza sui raider", dice Profumo; "Un'opa su Rcs ? E' poco probabile. Chi vuole l'operazione dove prende i soldi ? Ci vuole trasparenza".

"L'operazione Bnl-Unipol non è chiarissima". "Voterò Centrosinistra ma devono smettere di discutere di leadership, ci dicano che modello di paese vogliono".

Mica poco, per un vero amico: la sincerità.

Di chi è UniCredit ?

I principali azionisti sono: Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, la Carimonte Holding S.p.A. e l’assicurazione Gruppo Allianz.

Gruppo Assicurazioni Generali.

Ecco un qualcosa che, sorprende ancor più del fatto che banche private detengano l’azionariato della Banca d’Italia:

una parte dello stesso appartiene direttamente ad una grande compagnia di assicurazioni.

Generali è una delle 39 assicurazioni che furono gravemente sanzionate e multate nel 2000 dall’antitrust per aver creato un “cartello” ai danni degli utenti.

Solo un improvviso e salvifico decreto del governo Berlusconi salvò le compagnie stesse dal dover risarcire i milioni e milioni di assicurati (RCA e altro), che avrebbero potuto chiedere in rimborso circa il 20% per ogni anno di premio pagato.

Una enormità che ci è stata illegittimamente sottratta e…legalmente negata !!!!!!!!!!!

Il Presidente è un vecchio volpone della finanza europea, l’ultra ottantenne Antoine Bernheim;

il Vicepresidente Gabriele Galatei;

i due Amministratori delegati sono Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto.

Possiamo dire che il quartetto agisca come una unica persona, con totale e perfetta sintonia, aggiungeremmo con classe, dato che le Generali ed i suoi capi sono la crema della crema del “salotto buono della finanza”.

Quel salotto buono che non è legato alla politica, perché la politica la fa.

Intrattiene ottimi rapporti con la finanza europea, spagnola, in particolare. Ecco perché Generali aveva aderito con entusiasmo, assieme a Della Valle, alla offerta del Banco di Bilbao, accettando di vendere ai baschi la propria quota di BNL.

Compartecipa alla gestione, alla vita, e ai destini di Mediobanca, (nel cui complesso sistema azionario appaiono tutti, ma proprio tutti, gli istituti e i protagonisti che abbiamo già esaminato), anche perché Mediobanca ha la maggioranza delle azioni di Generali stessa.

Questa auto-inseminazione (un istituto possiede un po’ di azioni di un altro, che a sua volte ne possiede una parte del primo) è talmente comune nel mondo finanziario, che ne costituisce la normalità.

Con quali conseguenze, lo possiamo tutti immaginare: gli interessi si compenetrano e i ruoli non sono mai chiari fino in fondo.

Insomma, la Generali è la società di assicurazione di Mediobanca. Quindi, Mediobanca, alla fin dei conti, è azionista della Banca d’Italia.

NON ci addentreremo nel labirinto di Piazzetta Cuccia, per non rischiare di perderci.

Però può essere interessante notare che, nel 2003, l’Autorità antitrust è intervenuta pesantemente, con tanto di sanzioni, proprio su questo intreccio proprietario:

Mediobanca, tramite la sua controllata Generali, e assieme con la Premafin Holding, del Gruppo Ligresti, si era impossessata sostanzialmente del controllo della SAI-Fondiaria.

In poche parole, due assicurazioni (Generali e Premafin) si erano alleate per controllarne un’altra.

Una concentrazione inaccettabile, che ha portato ad una sentenza durissima, ma che non ha impedito a Salvatore Ligresti (con il suo passato di tangentista, di palazzinaro, il suo presente di “uomo di Berlusconi” nella RCS, ed il suo prossimo futuro

di Grande Edificatore per conto della amministrazione DS di Firenze) di far sedere sua figlia Jonella sia alla Presidenza della Fondiaria-SAI, sia nel CDA di Mediobanca.

E di tentare, senza però riuscirci, lo “scavalcamento”, nel 2004, candidando la stessa Jonella nel CDA delle Generali. Insomma, se ci è consentito esprimerci così, un caos difficilmente compenetrabile.

Le partecipazioni minori.

Banca Carige: il presidente è Alberto Barneschi, mentre l’amministratore delegato è Alessandro Scajola.

Un cognome già sentito, quest’ultimo ?

Sì, è così, dato che Alessandro è il fratello di Claudio Scajola, ministro dell’attuale governo Berlusconi (citato ultimamente per la sua negligenza ed indelicatezza, in quanto titolare degli Interni, anche nella motivazione della sentenza per il delitto Biagi, ndr)

La maggioranza delle azioni di Carige appartiene alla Fondazione Casse di Risparmio di Genova e Imperia e alla CNCE, La Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili.

Banca Nazionale del Lavoro.

È una delle banche al centro della “vicenda Fazio”, la cui scalata è stata tentata dal Banco di Bilbao.

Il suo presidente è l’arcinoto Luigi Abete. I principali azionisti sono: Holmo Spa (Gruppo Unipol), Banco Bilbao, Assicurazioni Generali, Hopa Spa, Della Valle Diego, Banca Monte dei Paschi di Siena.

Il giorno 5 settembre 2005, Francesco Gaetano Caltagirone e Stefano Ricucci hanno presentato le proprie dimissioni irrevocabili da consigliere di amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro.

Gli immobiliaristi avevano ceduto, a luglio, la propria quota del 27,4 per cento alla cordata capitanata da Unipol , che ha tentato una contro-opa su BNL.

Monte dei Paschi di Siena.

Ha uno statuto particolarissimo, che la lega alla città di Siena a doppio filo.

Il sindaco di Siena siede di diritto fra i suoi dirigenti. Tutti sanno che il MPS è vicino, da sempre, ai DS, alle cooperative e alla Unipol.

Riguardo alla proprietà, Il gruppo Caltagirone ha il 4,72% dei diritto voto in assemblea ordinaria, mentre Hopa, la finanziaria che fa capo al vice-presidente di Mps Emilio Gnutti, (e dove siede anche Ricucci) ha il 3%, secondo quanto riportato dal sito della banca.

Tra gli azionisti rilevanti figura anche Premafin (quella di Ligresti) con 2,58%, mentre al di sotto del 2% ci sono Unipol e Unicoop Firenze, una coop azionista indiretta di Unipol ma critica con la compagnia bolognese sull'operazione Bnl.

Montepaschi a sua volta detiene il 39% di Finsoe, la controllante di Unipol, prima del recente aumento di capitale della società cui non ha partecipato.(di M.Ottanelli)

Ecco accontentato.
Prendo occasione x ringraziare Sinibaldo x il lavoro di "denuncia" che svolge nel forum, anche se spesso tutti noi siamo già a conoscienza di certi intrecci ed "inciuci", ma spesso ce ne dimentichiamo che siamo solo delle "nullità" in questo sistema di governale l'Italia, ancor + oggi che di ieri, visto che nn abbiamo potuto dare in queste ultime elezioni neanche la preferenza sulla scelta di chi amndare al parlamento ed al senato.
Complimenti a tutti noi perchè nn ho visto ne sentito nessuna protesta, di piazza, organizzata ne da partiti ne da sindacati ne da qualsiasi altra associazione, eppure i nostri vicini farancesi ci dovrebbero insegnare qualcosa ed aprire i nostri occhini che sono sempre + appicicati dalle cispe per il troppo dormire !!!

saluti e buon lungo we
 
SINIBALDO ha scritto:
OK !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto a sliming e secoli.

Sinibaldo


Sempre i miei complimenti e ringraziamenti per la tua costante opera informativa :)

La differenza di impostazione tra il tuo ripostare e quella gentilmente concessa da Secoli mette in risalto la migliore facilità sia di lettura che di memoria visiva. :)

L'unico inconveniente stà nella sua lunghezza, avrei visto meglio questo articolo in due puntate :) :) :)

:ciao:
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto