VENDO PLASMA DELLA REGINA ELISABETTA. TRATTATIVA RISERVATA.

Pensate a cosa è stata, la sinistra:

quella del “vietato vietare”,

dell’Immaginazione al potere,

del Sessantotto,

del pensiero libertario.

Quelli che erano i seguaci di Michel Foucault e della bipolitica

sono diventati gli sbirri della Big Pharma.


E’ un ribaltamento incredibile: uno come Galli, che faceva il Katanga e che adesso fa lo sbirro, che cos’è?

Cosa gli è successo, nella testa?

Ai sessantottini che oggi fanno gli sbirri dell’Oms e delle multinazionali, cosa è successo?


Me lo chiedo io, che sono un uomo di destra che è stato sessantottino.


Si possono dare delle spiegazioni:

il pensiero totalitario è rassicurante;

non porsi domande è rassicurante.


Nel caso dei vaccini e del Covid, non porsi domande è fondamentale:
perché se io mi sono fatto il vaccino e comincerò ad ammalarmi,
dovrò far parte delle squadre di sicurezza nazionale che andranno a cercare i non vaccinati.


Il cosiddetto untore della nuova “variante indiana”, o “Delta”, è un vaccinato con doppia dose?

Non importa: verrà detto che il “vaccinato buono” si è preso la “variante Delta” da un non vaccinato, che l’ha portata da chissà dove.

Quindi: i buoni vaccinati si ammalano, per colpa dei non vaccinati che importano le varianti.

Ovviamente è una farsa incredibile, ma sarà così:
vi giuro che questa sarà la spiegazione, sono pronto a mettervelo per iscritto.

Comparirà un Burioni, o un Rezza, che dirà:
sono i non vaccinati, che importano le varianti e fanno ammalare quelli che, generosamente, si sono vaccinati.
E quindi bisogna andarli a stanare e portarli nei campi di concentramento, nei container.

Questo ci dirà, Figliuolo, tra poco: che i non vaccinati devono andare nei container per non far ammalare i vaccinati.

La cosa si interromperà soltanto qualora la catastrofe diventasse totale.


Da vecchio medico, voglio aggiungere una cosa:

dissi dall’inizio che non si è mai riusciti a fare un vaccino a Rna, perché i virus Rna mutano continuamente.


Nella loro mutazione, però, tendono a perdere potenza.


Così è finita la Spagnola, insieme a tante influenze virali.


E invece cosa succede, in questo caso?


Succede che, anziché trasformarsi in una tranquilla, quieta endemia stagionale,
questo virus viene continuamente ri-alimentato:


l’hanno detto il professor Tarro,
il professor Montagnier,
il professor Raoult.


Hanno spiegato: se continuiamo a cimentarlo, questo virus,
attraverso nuove iniezioni anticorpali con tecniche diverse,
questa cosa è fatta per non finire mai (che è quello che qualcuno vuole, evidentemente).


Quindi: una vaccinazione di massa di ogni sei mesi, poi ogni tre: che è quello che accadrà.


E noi non riusciremo a fermare tutto questo, perché il potere che lo sostiene è talmente forte,

e la gente ormai talmente convinta, che i non vaccinati dovranno essere convinti per forza:

dovranno essere terrorizzati.
 
Recentemente il Wsj ha pubblicato un interessante articolo dal titolo illuminante:

Quando un rendimento annuale del 59% non è sufficiente


Confrontiamo le aspettative degli investitori nel WSJ
con le ultime aspettative di John Hussman a partire da alcuni frammenti del Journal.


In un recente sondaggio su 750 investitori individuali statunitensi,
Natixis Investment Managers ha scoperto che queste persone si aspettano di guadagnare il 17,3% nel 2021, al netto dell’inflazione.

Sembrerebbe un’aspettativa realistica, del resto lo ‘S&P 500 ha guadagnato il 18,4% l’anno scorso, compresi i dividendi,
e per ora i guadagni sono del 15,9% nel 2021. Le aspettative di rendimento sembrano basate sui dati passati.


Nel lungo periodo, tuttavia, le persone del sondaggio Natixis prevedono di guadagnare una media del 17,5% all’anno,
sempre al netto dell’inflazione, persino più alta di quest’anno.

Questo è in aumento rispetto al rendimento a lungo termine del 10,9% che si aspettavano nel 2019, quando venne fatto il precedente sondaggio.

Si tratta di una cifra elevatissima, più del doppio del rendimento medio del mercato azionario dl 1926, pari al 7,1%, sempre al netto dell’inflazione.


Si tratta di aspettative realistiche, che possono essere supportate dagli attuali investimenti?.

Il centro di ricerca della nota Business School Wharton (WRDS) ha analizzato di dati di 3790 azioni ed ETF
scambiati negli ultimi dieci anni con data finale il 31 maggio 2021.


Solo il 14% ha ottenuto rendimenti totali superiori al 17,5% annuo, contro il 22% che ha avuto un rendimento negativo.


Quindi c’è più probabilità di perdere una parte del capitale, piuttosto che guadagnare oltre il 17,5%.


Il problema è che quando furono ottenuti i rendimenti, 10 anni fa,
i tassi d’interesse erano molto più elevati,
per cui era anche più semplice avere questo tipo di rendimento.


Ora, con tassi negativi o zero, ci sono aspettative di un rendimento superiore,

ma si tratta di wishfull thinking, di ottimismo eccessivo.



Difficilmente queste aspettative potranno essere rispettate, e allora?

Quando il mercato si renderà conto dell’irrealtà delle aspettative assisteremo ad una crescita della volatilità,

perché gli operatori si sposteranno da un titolo all’altro per poter ottenere il rendimento atteso,

ma , nel medio periodo, tutto questo si rivelerà inutile.



Non esiste una crescita eterna
 
Vi presentiamo un video nel quale potrete vedere l’evoluzione delle catene dei ristoranti dalla loro nascita,
negli anni cinquanta, sino a oggi.

Quella che inizialmente, e per quasi 10 anni, fu la catena regina, Julius Orange,
era nata negli anni ’20 del secolo scorso come catena di bancarelle che vendevano succhi di frutta e simili
e poi evoluta in piccoli negozi sempre di prodotti alla frutta.

McDonald nasce lentamente, preceduto da KFC e da Pizza Hut.

Ultimo arrivato, come vedrete , c’è Subway, la cui evoluzione sarà però iperbolica.



Un modo diverso per vedere la storia del 20 secolo.


 
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Raffaella Carrà, una delle più grandi showgirl italiane, è morta all’età di 78 anni.
A dare l’annuncio, all’agenzia Ansa, è stato Sergio Japino, regista di tutti i suoi spettacoli e, per lunghi anni, suo compagno.

«Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità,
la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre», ha detto,
«unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti».



Si è spenta alle 16.20 di oggi, lunedì 5 luglio, dopo una malattia che — ha spiegato sempre Japino —
«da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia.
Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale,
una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza.
L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto,
affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei».
 
Giullare uno ha parlato tempo fa, con il suo italiano troglo mai studiato per benino
ed ora Giullare due lancia il messaggino per i beoti che la seguono.



Ci mancava solo Chiara Ferragni contro Matteo Renzi.

La polemica sul Ddl Zan spacca la sinistra e fa guadagnare ai suoi leader una balle raffica di insulti.


L'influencer, potentissima su Instagram, è da tempo schierata insieme al marito Fedez
a favore della legge contro l'omostransfobia sostenuta dal Pd e difesa a spada tratta da Enrico Letta,
mentre il leader di Italia Viva si è schierato a favore dell'alternativo Ddl Scalfarotto,
alla ricerca di un "compromesso" per far passare "una buona legge".

Ma la Ferragni non ci sta e sui social tuona contro il Parlamento che non sa (o non vuole)
decidere su un argomento spinoso.

"Entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower 'Che schifo che fate politici'.
Con la mia faccia - scrive su Facebook Renzi, in tutta risposta -
Sono pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole.
Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio.
Se ha questo coraggio, naturalmente".


"L'Italia è il Paese più transfobico di Europa - è l'accusa ora della Ferragni -. Ed Italia viva si permette di giocarci su".
La foto di Renzi e la scritta "Che schifo che fate politici" era piuttosto inequivocabile.


"Ho sempre difeso Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi
o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer - continua Renzi nella sua replica -.
Lo faccio anche oggi. Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa.

Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista.

Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi.

Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito.

Perché sapete chi fa davvero schifo ?

Fa schifo chi non studia,

chi non approfondisce,

chi non ascolta le ragioni degli altri,

chi pensa di avere sempre ragione. "
 
O povera


Certo, la Roma della Raggi è cambiata, e tanto.

Ora,
dopo aver acquistato l’Arena di Nimes,
dopo aver risparmiato sulle lettere dei nomi dei presidenti dell repubblica,
la sindaco di Roma, Virginia Raggi, ci regala un’altro grande monumento: la “Cupola del Colosseo.


Potete sentire la Sindaco che elogia questa grande opera come visibile da chi si recherà a Roma.


Neanche Tito, quando Inaugurò l’opera, ha mai pensato a coprirla completamente con una cupola.

Ci si accontentava di un sofisticato sistema di tende per tenere al fresco gli spettatori.

Ora, quasi duemila anni dopo la sua costruzione l’imperatrice Raggi realizza la Cupola del Colosseo!


Scherzi a parte, l’ennesima gaffe della Sindaca è solo l’esempio di quanto si intenda superficialmente il proprio mandato.

L’errore si potrebbe prendere con un sorriso se non fosse solo l’ennesimo episodio di superficialità e d’impreparazione.

Se negli ultimi anni non ne avessimo viste di cotte e di crude.

Avremo ancora qualche mese pasticciato, poi anche lei andrà altrove, magari a costruire cupole.
 
Vediamo quale è stata l’evoluzione e la crescita della popolazione musulmana nei paesi occidentali.

Tradizionalmente, dagli anni quaranta, ma da molto prima,
vi era una popolazione musulmana presente nell’URS (e poi nella Russia) e quindi in Bulgaria e nell’ex Jugoslavia.

Le percentuali in Europa occidentale, USA ed Australia erano minime.


A partire dagli anni sessanta iniziò l’immigrazione dl Maghreb verso la Francia e il Belgio e dalla Turchia verso la Germania.

L’evoluzione è accelerata poi negli anni settanta e ottanta.


A partire dal 2000 poi c’è stata l’esplosione musulmana della Svezia
che ha ora una percentuale di abitanti che seguono questa religione pari a quella francese.

 
Sembrerebbe che abbiamo una risposta, almeno nel breve termine,
poiché Bloomberg riferisce che l’OPEC+ non è riuscito a raggiungere un accordo
e ha annullato una riunione prevista per oggi, lasciando il mercato petrolifero a fare i conti con forniture molto più limitate di quanto previsto.


La posizione degli Emirati Arabi Uniti non è cambiata e questo ne ha fatto i guastafeste,
quando gli altri pesi sembravano essere già tutti d’accordo.


Il comitato di monitoraggio congiunto, il JMMC, ha avuto bisogno di più tempo per considerare la posizione degli Emirati Arabi Uniti
e il paese rimane impegnato per un aumento della produzione dell’OPEC, hanno affermato.


Questa decisione è implicitamente rialzista in quanto non vi è alcun aumento esplicito della produzione attraverso il cartello petrolifero,
aumento che era stato invece raggiunto, in fase di bozza, venerdì.


L’effetto sui prezzi è stato immediato:


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Questo rialzo nel breve periodo non significa però che nel medio lungo la situazione verrà a cambiare in modo diametralmente opposto:
infatti è solo una questione di tempo prima che gli EAU non decidano d’iniziare pompare più petrolio.

Potrebbe avvenire fra qualche mese o fra un anno, ma se il patto è rotto, è solo questione di tempo.

Una maggiore immissione di petrolio, superando la sua quota, sarà una provocazione verso gli altri stati.


Gli EAU si trovano in una sorta d’isolamento, ma, a loro discolpa, bisogna anche dire che tutta la trattativa di Vienna
si era concentrata su Arabia Saudita e Russia, sugli aumenti che questi due stati avrebbero dato a OPEC+.

Non è stato trattato l’aumento della quota base che sarebbe stato gradito ad Abu Dhabi, e questi sono i risultati.


Una rottura di OPEC+ lascerebbe tutti liberi di approfittare dei prezzi più alti e, nell’arco di mesi,
potremmo vedere grandi quantità di nuovo petrolio sul mercato.


Però per ora ci teniamo i prezzi alti.
 
Nel semestre sono 14 le operazioni finalizzate all’uscita da Borsa Italiana.

Ma per l’amministratore delegato Raffaele Jerusalmi è tutto nelle norma: il mercato italiano è in linea con quello americano.

 

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