Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (19 lettori)

carib

rerum cognoscere causas
non credo siamo troppo ot considerando che il tema potrebbe essere di grande interesse per chi detiene debito pubblico estero in dollari.

ti consiglio la lettura di questo, per cominciare, è un argomento assai complesso e non si può ragionare in poche righe sul forum:

https://ftalphaville-cdn.ft.com/wp-...imer-on-the-Euro-Breakup-FINAL-VP-Version.pdf

Seguo la materia da molti anni, grazie.

posti un paper del 2012, scritto pensando alla grecia.
son passati 5 anni. sappiamo cosa e' successo nel frattempo.
 
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Llukas

Frangar non Flectar
Seguo la materia da molti anni, grazie.

posti un paper del 2012, scritto pensando alla grecia.
son passati 5 anni. sappiamo cosa e' successo nel frattempo.


non parla solo di Grecia. anzi...
ma dal 2012 è cambiato solo una cosa: le cose sono peggiorate e continueranno a farlo perché l'euro amplifica le diseguaglianze fra paesi. quell'articolo è per cominciare. negli ultimi 5 anni di materiale scientifico e divulgativo ne è stato scritto tanto, però mi sembravi un po' indietro nel dibattito, senza offesa, quindi sarebbe bene cominciare dai fondamentali.

leggiti anche questo per esempio:

Sei lezioni di economia. Conoscenze necessarie per capire la crisi più lunga (e come uscirne) - Cesaratto, Sergio - Ebook - EPUB | IBS
 

carib

rerum cognoscere causas
non parla solo di Grecia. anzi...
ma dal 2012 è cambiato solo una cosa: le cose sono peggiorate e continueranno a farlo perché l'euro amplifica le diseguaglianze fra paesi. quell'articolo è per cominciare. negli ultimi 5 anni di materiale scientifico e divulgativo ne è stato scritto tanto, però mi sembravi un po' indietro nel dibattito, senza offesa, quindi sarebbe bene cominciare dai fondamentali.

leggiti anche questo per esempio:

Sei lezioni di economia. Conoscenze necessarie per capire la crisi più lunga (e come uscirne) - Cesaratto, Sergio - Ebook - EPUB | IBS


E' una questione essenzialmente politica, ancor prima che monetaria.
Che l'attuale organizzazione europea non funzioni, mi pare ovvio:
una moneta comune senza un minimo di bilancio federale e sovranità' federale vera.. non funziona.

una ristrutturazione del tutto, dunque, resta a mio parere urgente e necessaria.
E' una uscita unilaterale italiana dal'€ senza danni che non credo possibile.
Con danni.. tutto e' possibile, ovviamente.

E' questo uno dei motivi per i quali NON INVESTO in Italia, che e' oggi il principale "sick man of Europe".
 

Llukas

Frangar non Flectar
E' una questione essenzialmente politica, ancor prima che monetaria.
Che l'attuale organizzazione europea non funzioni, mi pare ovvio:
una moneta comune senza un minimo di bilancio federale e sovranità' federale vera.. non funziona.

una ristrutturazione del tutto, dunque, resta a mio parere urgente e necessaria.
E' una uscita unilaterale italiana dal'€ senza danni che non credo possibile.
Con danni.. tutto e' possibile, ovviamente.

E' questo uno dei motivi per i quali NON INVESTO in Italia, che e' oggi il principale "sick man of Europe".

hai perfettamente ragione. investirò in italia dopo che l'euromarco affonderà.
 

Llukas

Frangar non Flectar
Tra la fine del 2017 e gli inizi del nuovo anno abbiamo assistito ad un progressivo rafforzamento dell'euro-dollaro che ha visto il cambio spingersi al di sopra di quota 1,2. La moneta unica ha tentato anche un allungo verso la soglia degli 1,21, salvo poi rifiatare un po' e presentarsi questa mattina in lieve calo appena sotto l'area degli 1,025.

Atteso un incremento dei flussi di denaro verso l'Europa
Ieri l'euro-dollaro si è spinto in avanti sulla scia dei buoni dati macro diffusi in Europa che hanno rafforzato l'attesa di un'ulteriore crescita nel Vecchio Continente. A tal proposito gli esperti di OppenheimerFunds segnalano che l'area euro continua a registrare l'accelerazione di crescita più importante da oltre un decennio. In un contesto simile, secondo gli analisti, si dovrebbe assistere ad un incremento dei flussi di denaro verso il Vecchio Continente, soprattutto sull'azionario, e di conseguenza sull'euro.

Oggi i dati sul lavoro Usa: improbabili scossoni per l'eur/usd
Oggi l'attenzione sarà rivolta ai numerosi dati macro in agenda negli Stati Uniti, dove il focus sarà rivolto in particolare al report sul mercato del lavoro.
Gli analisti di ING non si aspettano particolari scossoni per l'euro-dollaro, affermando che anche qualora i numeri sull'occupazione Usa fossero superiori alle attese, eventuali rally del dollaro dovrebbero essere solo momentanei.

La casa olandese per quest'anno scommette più su un apprezzamento dell'euro che del biglietto verde, convinta che la politica monetaria della Federal Reserve offrirà poco aiuto alla divisa statunitense. Secondo gli esperti di ING infatti il mercato sta già prezzando un aumento di 60 punti base del costo del denaro in America nel 2018, ossia più di due rialzi dei tassi di interesse a fronte dei tre attualmente previsti dalla Fed.

ING prevede un ulteriore apprezzamento dell'euro contro il dollaro
A detta di ING il trend rialzista dell'euro nei confronti del dollaro dovrebbe proseguire, visto il contesto di fiorente attività economica e di crescita oltre il potenziale dell'Eurozona. Secondo gli analisti il cambio euro-dollaro dovrebbe mantenersi per un po' intorno a quota 1,2, sia per il bagno di realismo sui dati dell'inflazione UE, ma anche per via della possibile cautela degli investitori in vista delle elezioni in Italia il 4 marzo. In seguito però il cross è destinato ad apprezzarsi, fino a a raggiungere area 1,25 nel secondo semestre dell'anno da poco iniziato.

L'indebolimento del dollaro nei confronti dell'euro sarà da ricondurre inoltre alle ambigue ripercussioni della riforma fiscale Usa, ma anche all'instabilità dello scenario politico in vista delle elezioni di metà mandato che si terranno negli Stati Uniti a novembre prossimo.

La forza dell'euro dipenderà dai dati macro
A puntare sulla moneta unica sono anche i colleghi di Rabobank secondo cui il cambio euro-dollaro potrà raggiungere quota 1,22 euro nei prossimi mesi, qualora gli aggiornamenti macro nell'area euro continuassero ad essere positivi. Questi ultimi infatti determineranno la velocità con cui la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) realizzerà il suo tapering, mentre il dollaro non trarrà benefici dai rialzi dei tassi di interesse della Fed, visto che quest'ultima non è l'unica Banca Centrale a ritirare lo stimolo monetario.

Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) : eur/usd a 1,30 quest'anno
Ancora più aggressiva la previsione degli analisti di Deutsche Bank i quali stimano che l'euro-dollaro possa raggiungere area 1,3 nel corso di quest'anno. Alla base di questa view troviamo la dinamica degli afflussi di capitale in Europa che è molto positiva e dovrebbe proseguire sulla scia di una forte crescita economica.

Fuori dal coro la previsione di BoA-Merrill Lynch
Esce un po' la coro la voce degli analisti di Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) -Merrill Lynch, che scommettono su un indebolimento nel breve del cross euro/usd, tanto da scendere nel primo trimestre del 2018 fino a quota 1,10.
La banca Usa crede che il mercato stia sottovalutando l'impatto del rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed e della riforma fiscale Usa.

Gli analisti però si aspettano che dopo un arretramento in questa prima parte dell'anno, l'euro-dollaro torni a guadagnare terreno, riportandosi verso 1,19 per fine anno, per poi allungare il passo fino a 1,25 alla fine del 2019.

https://it.yahoo.com/finance/notizie/eur-usd-previsioni-breve-lungo-100000418.html
 

carib

rerum cognoscere causas
hai perfettamente ragione. investirò in italia dopo che l'euromarco affonderà.
prego, si accomodi.
I problemi dell'Italia, a mio parere, pre-datano l'introduzione dell'€, e non sparirebbero se dovesse sparire l'€.
Investirei, per parte mia, dopo aver verificato che tali problemi sono chiaramente in via di reale superamento.

Con un governo efficiente, poche tasse, rule of law.. l'Italia sarebbe uno dei migliori paesi al mondo per vivere.. e dunque investire, a mio parere.

temo che cio' non accadra' nel mio residuo tempo di vita.
 

breni

Forumer attivo
P.S. Non potevo immaginare che un paese che giace su un letto di petrolio, sia riuscito a finire a questo livello. Prima andavano a Cuba come dei paperoni, ora i cubani li trattano come dei poveracci. E Cuba non è che sia amministrata bene, popolata da gran lavoratori o abbia qualche risorsa naturale

Senza il petrolio o con molto meno petrolio più facilmente avrebbero cercato di diversificare l'economia; alla fine nel mondo i grandi produttori storici di petrolio sono in parte consistente paesi assai arretrati. Il petrolio è un eccellente bonus, ma può esser usato per rubare ed imporre al potere una oligarchia "petrolifera" (che magari nei paesi meno numerosi potrà pure distribuire parecchio al popolo)...oppure può esser usato in maniera più sana. Ad esempio un paese ricco di petrolio che nazionalizzi produzione e vendita e voglia perseguire politiche pro "popolo" potrebbe abbassare veramente parecchio la tassazione, rendendola nulla per larga fascia della popolazione, incassando in valuta locale direttamente dalla vendita di petrolio nel proprio paese. Una bassa tassazione e carburanti a buon mercato potrebbero favorire la crescita economica privata. Se gli introiti petroliferi favoriscono invece corruzione e sistemi di potere rozzi e sperpero di denaro pubblico, tranne nei casi di paesi scarsissimamente popolati, è facile credere che il petrolio non comporti particolari garanzie di benessere per gran parte dei cittadini. Se poi favorisce pure l'indebitamento, magari nell'illusione di prezzi del petrolio costantemente elevati, la frittata è fatta.
Naturalmente il venezuela paga pure l'antagonismo americano che in generale, certo non aiuta
 
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