Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (10 lettori)

Myskin

Forumer stoico
Ho letto qualche pagina, l'inglese con accento iraniano mi fa incespicare un po' ;)
L'esportabilità ad altre realtà include secondo te il Venezuela?
A me pare ci siano più differenze che analogie:
1. le sanzioni dell'Iran riguardarono fin da subito la vendita del petrolio, con conseguente calo di volumi e prezzi; in Venezuela non vi sono al momento sanzioni sulla vendita del petrolio;
2. l'attacco speculativo alla valuta può essere effettuato se esiste un sistema efficace per venderla (indebitandosi in quella valuta), v. p.e. lira turca; non so quanto fosse possibile farlo in Iran, in Venezuela il crollo non è dovuto tanto ad attacchi speculativi quanto al fatto che la BC ha stampato quantità enormi di carta per finanziare direttamente il fiscal gap; ad un certo punto si innesca un fenomeno a feedback positivo tra inflazione, svalutazione della valuta e perdita di fiducia nella stessa.

Mi pare che le sanzioni all'Iran siano (state) molto più severe, come durata e come ampiezza, ma gli effetti meno dirompenti che non in Venezuela (sia come inflazione che come riduzione del GDP).

iran e venez sono due realtà distinte non certo comparabili economicamente, quella iraniana è molto più strutturata e meno dipendente dalle entrate finaz relativ al petroliio ( dovrebbero essere <40%) ma la questione è: un sistema sanzionatorio non accellera quando addirittura non determina la caduta dei sistemi economici più fragili?...dici di no? ma su quali certezze? se ti vai a vedere gli indici economici iraniani da quando è stato eletto Rohani e quando poi obama ha levato le sanzioni l'inflazione è calata di colpo, l'economia ha ripreso a salire....certo iran (e russia) non sono il venezuela, possono soffrire ma dilatare gli effetti nel tempo e in qualche modo contenerli...mi stupisce che non credi che le sanzioni abbiano questo potenzale, io venezuelano vendo bolivar e mi rifugio nei dollari, vedi tu se la bcv non deve pompare maggiore liquidità... o che le restrizioni ai mercati finanziari (BNP è stata multata per parecchi miliardi di dollari per aver operato con la repubblica iraniana) e agli investimenti internazionali non abbiano un peso nelle vidende politiche dello stato sudamericano...certo chi ha margini di manovra, iran e russia, può ancora muoversi sia pure tra molte difficoltà ma addebitare lo sfascio del paese completamente a maduro (ovviamente non esente da colpe ci mancherebbe) mi pare in conflitto addirittura con la storiografia economica internazionale, o no?
 

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& I will remove the world
iran e venez sono due realtà distinte non certo comparabili economicamente, quella iraniana è molto più strutturata e meno dipendente dalle entrate finaz relativ al petroliio ( dovrebbero essere <40%) ma la questione è: un sistema sanzionatorio non accellera quando addirittura non determina la caduta dei sistemi economici più fragili?...dici di no?
Dico di sì.
Come ricorderai, avevo tentato una metafora della situazione venezuelana, dicendo che l'economia era caduta sostanzialmente da sola perché incapace di reggersi in piedi e che ora gli States la stanno prendendo ulteriormente a calci.
Lapalissiano dire che i calci fanno male (venderli come intervento umanitario per ristabilire la democrazia è piuttosto ipocrita).
D'altra parte la pratica del "kick them while they are down" fa parte della realpolitik, non solo americana.

[..] se ti vai a vedere gli indici economici iraniani da quando è stato eletto Rohani e quando poi obama ha levato le sanzioni l'inflazione è calata di colpo, l'economia ha ripreso a salire....certo iran (e russia) non sono il venezuela, possono soffrire ma dilatare gli effetti nel tempo e in qualche modo contenerli...mi stupisce che non credi che le sanzioni abbiano questo potenzale, io venezuelano vendo bolivar e mi rifugio nei dollari, vedi tu se la bcv non deve pompare maggiore liquidità... o che le restrizioni ai mercati finanziari (BNP è stata multata per parecchi miliardi di dollari per aver operato con la repubblica iraniana) e agli investimenti internazionali non abbiano un peso nelle vidende politiche dello stato sudamericano...certo chi ha margini di manovra, iran e russia, può ancora muoversi sia pure tra molte difficoltà ma addebitare lo sfascio del paese completamente a maduro (ovviamente non esente da colpe ci mancherebbe) mi pare in conflitto addirittura con la storiografia economica internazionale, o no?

Tutto giusto, però molto parziale.
Il Luis di turno (venezuelano medio) vendeva bolivar (o beni acquistati in bolivar, primo fra tutti la benza) ben prima che scattassero le sanzioni, perché non aveva fiducia nella valuta nazionale e nella volontà del suo governo di tutelarne la capacità d'acquisto.
L'attacco speculativo è ben altra cosa, qui semplicemente si è cercato di imporre un sistema cambiario totalmente distorto che consentiva immensi guadagni a chi veniva messo in grado (dal governo stesso) di sfruttarlo.
Insomma, giusta la critica alle sanzioni (espressa anche nell'articolo postato da Carib, da me favorevolmente commentato), ma chiediamoci innanzitutto come mai il Venezuela fosse così fragile PRIMA delle sanzioni.
 

Myskin

Forumer stoico
Dico di sì.
Come ricorderai, avevo tentato una metafora della situazione venezuelana, dicendo che l'economia era caduta sostanzialmente da sola perché incapace di reggersi in piedi e che ora gli States la stanno prendendo ulteriormente a calci.
Lapalissiano dire che i calci fanno male (venderli come intervento umanitario per ristabilire la democrazia è piuttosto ipocrita).
D'altra parte la pratica del "kick them while they are down" fa parte della realpolitik, non solo americana.

Tutto giusto, però molto parziale.
Il Luis di turno (venezuelano medio) vendeva bolivar (o beni acquistati in bolivar, primo fra tutti la benza) ben prima che scattassero le sanzioni, perché non aveva fiducia nella valuta nazionale e nella volontà del suo governo di tutelarne la capacità d'acquisto.
L'attacco speculativo è ben altra cosa, qui semplicemente si è cercato di imporre un sistema cambiario totalmente distorto che consentiva immensi guadagni a chi veniva messo in grado (dal governo stesso) di sfruttarlo.
Insomma, giusta la critica alle sanzioni (espressa anche nell'articolo postato da Carib, da me favorevolmente commentato), ma chiediamoci innanzitutto come mai il Venezuela fosse così fragile PRIMA delle sanzioni.

mai pensato stessimo parlando di un economia virtuosa in mano ad abili politici o amministratori di cosa pubblica... il dubbio, però, a fronte di qualche tua certezza, che il paese senza il blocco economico-finanziario potesse allestire un presente diverso dalla catastrofe odierna, resta
 

carib

rerum cognoscere causas
En el ámbito interno la hiperinflación sigue presente y los intentos de solución propuestos por el gobierno no lucen prometedores. Como hemos dicho, un tema clave es detener la expansión monetaria, si eso no ocurre en los próximos meses, estimamos que los precios cerrarán el año con un alza de más de 9.000.000% (nueve millones por ciento). De darse una restricción de la liquidez, la inflación se estaría ubicando, al cierre de año, en niveles de 4.000.000% (cuatro millones por ciento).

(banca y negocios)
 

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