Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2

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Caro tommy, mi scuso innazitutto se l'espressione ti è sembrata offensiva, non volevo esserlo, non intendevo essere nemmeno polemico.

Intendevo dire che la 2020 è sul mercato per tutti da più di 2 anni tutti i giorni, è trattabile, è frutto di uno swap aperto a tutti gli investitori; accettato sì in maggioranza da venezuelani, ma rifiutato da molti investitori internazionali perchè semmai non sufficientemente "amichevole" (nel senso di garantita o sicura), e che sono stati rimborsati a 100 sui titoli non swappati se ricordo bene.
Ha una garanzia importante che renderebbe economicamente irragionevole non pagare. Ci aspettavamo tutti che pagasse, non direi che ha pagato per via degli "amici degli amici"; in questo senso mi sembrava una semplificazione, e sì la trovo un'espressione un po' allusiva e dietrologica.... di questi tempi sono toni che mi sembrano poco utili, i fatti bastano ed avanzano senza allusioni e non sono spesso considerati

con immutata ed assoluta stima

Mi scuso anch'io, se ti sono sembrato troppo polemico.
Per "amici degli amici" intendo la posizione rilevante su qualche titolo da parte dei venezolani (o frutto di accordi specifici).
Il resto è in mano al cosiddetto "parco buoi"... quello può attendere.

Quello che mi sento di dire (e non può fare piacere) è di condividere appieno la "tattica" adottata da Caracas.
La critica che muovo è il ritardo con cui si è preso atto della totale insostenibilità del debito, lasciando incancrenire la situazione e gettando il paese sul lastrico.
In sostanza, non avrebbero dovuto pagare sin dal 2015.
 
El FMI prevé que Venezuela tendrá una caída de 68% del PIB en 2023

Pasaría a ser la décimo cuarta economía de América Latina, siete puestos menos que en 2013.

Por
Descifrado
-
octubre 18, 2018






El Fondo Monetario Internacional (FMI) considera que “aún no se ve un final para la crisis económica y humanitaria en Venezuela”. Teniendo esto como referencia y a pesar de la escasez de datos oficiales, realizan proyecciones para los próximos años en los que se observa un deterioro cada vez mayor de las condiciones macroeconómicas.

“La adopción de políticas inadecuadas para estabilizar la economía en medio de la actual fragilidad socioeconómica podría exacerbar rápidamente la difícil situación económica del país”, señalan en su informe de perspectivas actualizado este mes publicado por agencias de noticias internacionales.

En un escenario donde no se adopten correcciones o que las medidas que se tomen no sean las adecuadas, proyectan que para el año 2023 (dentro de cinco años), el Producto Interno Bruto (PIB) del país será de $73.969 millones, una caída de 68% en comparación con 2013. Eso significa que Venezuela pasaría a ser la décimo cuarta economía de América Latina, siete puestos menos, que en 2013.

Con estos niveles de producción el impacto en el PIB per cápita será drástico y de acuerdo con el cálculo basado en el poder de paridad de compra (PPP), el FMI prevé que este se ubique en $ 9.482,4. Uno de los más bajos de la región (por encima solo de Belice, Nicaragua y Honduras) y una reducción de más de la mitad en 10 años. Una caída en el ránking desde el sexto al décimo octavo lugar.

De acuerdo con las estimaciones del FMI, la inflación seguirá siendo un problema para Venezuela. Calculan que para el cierre de 2023 se ubicaría en por encima de 12.000.000%, es decir, una continuación de la hiperinflación que se atraviesa desde noviembre de 2017. Sin embargo, este es un pronóstico a largo plazo basado en modelos.
 
Mi scuso anch'io, se ti sono sembrato troppo polemico.
Per "amici degli amici" intendo la posizione rilevante su qualche titolo da parte dei venezolani (o frutto di accordi specifici).
Il resto è in mano al cosiddetto "parco buoi"... quello può attendere.

Quello che mi sento di dire (e non può fare piacere) è di condividere appieno la "tattica" adottata da Caracas.
La critica che muovo è il ritardo con cui si è preso atto della totale insostenibilità del debito, lasciando incancrenire la situazione e gettando il paese sul lastrico.
In sostanza, non avrebbero dovuto pagare sin dal 2015.

come tattica non mi sembra granchè
potevano fare default nel 2015 e procedere in maniera lineare e tutelandosi molto meglio di come sia andata effettivamente dopo
o_O
 
come tattica non mi sembra granchè
potevano fare default nel 2015 e procedere in maniera lineare e tutelandosi molto meglio di come sia andata effettivamente dopo
o_O

Ovviamente sarebbe stato meglio organizzare un default nel 2015, i bondholder avrebbero ricevuto una recovery (verosimilmente) migliore e Maduro non avrebbe buttato 20 MLD di $ che sarebbero serviti a risollevare parzialmente il paese.

A tutt'oggi non vedo una via d'uscita.
 
Mi scuso anch'io, se ti sono sembrato troppo polemico.
Per "amici degli amici" intendo la posizione rilevante su qualche titolo da parte dei venezolani (o frutto di accordi specifici).
Il resto è in mano al cosiddetto "parco buoi"... quello può attendere.

Quello che mi sento di dire (e non può fare piacere) è di condividere appieno la "tattica" adottata da Caracas.
La critica che muovo è il ritardo con cui si è preso atto della totale insostenibilità del debito, lasciando incancrenire la situazione e gettando il paese sul lastrico.
In sostanza, non avrebbero dovuto pagare sin dal 2015.

mi sia consentito dissentire.
non era il debito ad essere assolutamente insostenibile, ma il modello politico-economico.

se il modello politico-economico fosse stato sostenibile, dato un paese con le maggiori riserve petrolifere del mondo.. non vi sarebbe stato neppure bisogno
di emettere debito in valuta estera, oltre ad una minima % tesa ad limitare le conseguenze delle variazioni di prezzo del greggio.

Detto questo, sarebbe stato effettivamente ragionevole ristrutturare nel 2015.
ma la tesi presupponeva una governance politico economica razionale, non sado-maso.
 
circa poi "amici degli amici".. anche li dissento.
evitare il default su PDVsa 20 ha unicamente il motivo CITGO (contrattuale).
Pagare il PDVsa 22 GS.. ha probabilmente a che vedere con gli accordi con GS.. che non ci e' dato conoscere.
 
Ovviamente sarebbe stato meglio organizzare un default nel 2015, i bondholder avrebbero ricevuto una recovery (verosimilmente) migliore e Maduro non avrebbe buttato 20 MLD di $ che sarebbero serviti a risollevare parzialmente il paese.

A tutt'oggi non vedo una via d'uscita.


non vi era neppure la necessita' di passare per un default.
si pensi al precedente Uruguay, 2003.
 

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