Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (6 lettori)

tommy271

Forumer storico
Este fue el comportamiento de los principales indicadores petroleros al cierre de esta semana.

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vitoandolini

Forumer attivo
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Ragazzo ma quando ti metti sulla bicicletta e cominci a pedalare fino a Caracas, sembri l ambasciatore venezuelano in Italia in missione umanitaria in cerca di elemosine. Abbiamo capito che hai avuto un loss spaventoso in questa storia ma lasciaci campare (anche senza i soldi del venezuela) che ogni volta che ti leggo su questo forum mi si gonfiano a livello dirigibile
Le quotazioni attuali (p. es. con i fondi passivi costretti a vendere) c'entrano poco con le aspettative di recovery. Non si può dire cosa accadrà in ristrutturazione post Maduro. Una aspettativa cambia di giorno in giorno al mutare delle condizioni. Oggi qualsiasi ipotesi è un lancio di moneta. Al pessimismo (che è anche il mio, che ne ho un pochino a 24,6) posso concedere soltanto i nomi dei ristrutturatori (Hausmann, Buccheit) e il fatto che del Venezuela sembra non importare niente a nessuno salvo a chi se l'è comprato (Putin, Xi).

Vero, ma se uno vuole fare una stima, la deve fare con i dati che conosce, certo poi ognuno da ai dati un suo valore e li mette nell'ordine che lui ritiene.
Nel mio ordine, che non ritiene di essere il Verbo, ma uso comunque dati reali non inventati o anacronistici, il paese è messo peggio di Cuba, che non è proprio la Svizzera; ha delle materie prime, ma è carente di manopera qualificata (e se importa tecnici da Cuba è a livello dell'Africa equatoriale) ha un popolo che da venti anni non lavora (in una zona in cui Stakanov lo avrebbero ucciso da piccolo) e ha un tessuto economico sociale ecc completamente da ricostruire. Aggiungo che io sono pronto a scommettere (sul serio, non "valgono 100 ma a 20 non le compro") che questi si appelleranno al debito odioso.
Nei pro ci metto che se si fanno colinizzare dagli Usa e fanno gestire da loro autostrade, pompe di carburante, McDonalds, cafeterias minas ecc ecc ecc allora altri (non i venezolani) gestirebbero le risorse con criteri molto più accurati e con tutt'altra professionalità. E' fattibile? Nella zona ogni popolo che non ha nemmeno le scarpe, è convinto di essere eletto da Dio e di essere un furbo di tre cotte ed è anche nazionalista convinto
Quanto vale un paese in questo conidizioni? Boh non ne ho idea, io non faccio l'indovino (viste poi le condizioni finanziarie e psicologiche di chi ritiene di esserlo)
 

FNAIOS

Vero, ma se uno vuole fare una stima, la deve fare con i dati che conosce, certo poi ognuno da ai dati un suo valore e li mette nell'ordine che lui ritiene.
I dati attualmente a disposizione non consentono di stimare un qualsivoglia recovery. Se i mercati fossero rimasti aperti allora qualsiasi prezzo avrebbe avuto più senso, sempre come dato istantaneo, soggetto a cambiamento in meglio o in peggio fino ai dettagli ufficiali sulla ristrutturazione (qualsiasi siano). Speriamo che le contrattazioni riprendano prima del delisting, ma la vedo dura.
 

newport

eternoritorno
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha inaugurato una nuova raffineria di petrolio binazionale in collaborazione con la Cina dopo aver incontrato nella giornata di giovedì i rappresentanti cinesi al palazzo di Miraflores, nella capitale venezuelana Caracas.



La nuova raffineria che sarà gestita da Sinovensa, una società mista che combina Petroleos de Venezuela (PDVSA) controllata dallo Stato venezuelano e la sua controparte cinese, CNPC, aumenterà la produzione di petrolio da 110.000 barili al giorno a 165.000 barili al giorno.



"Supereremo il blocco, andremo avanti con il sostegno e gli sforzi dei lavoratori", ha dichiarato il ministro del Petrolio e presidente della PDVSA Manuel Quevedo durante una chiamata trasmessa in diretta dal nuovo impianto.



"Questa è la base delle relazioni tra Cina e Venezuela, una cooperazione win-win, rispetto reciproco e dialogo costante", ha aggiunto Maduro.



Anche PDVSA e CNPC prevedono di espandere la produzione in un secondo, portando il numero di bdpd a 230.000.



Secondo un articolo di Bloomberg, un'altra società cinese ha siglato un accordo con PDVSA il mese scorso al fine di incrementare la produzione e contrastare gli effetti dell'ondata illegale di sanzioni economiche statunitensi contro il Venezuela.



La società con sede a Shanghai, Wison Engineering Services Co., ha concordato "di riparare le principali raffinerie del Venezuela in cambio di prodotti petroliferi compreso il diesel", secondo una fonte anonima di Bloomberg.
 

FNAIOS

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha inaugurato una nuova raffineria di petrolio binazionale in collaborazione con la Cina dopo aver incontrato nella giornata di giovedì i rappresentanti cinesi al palazzo di Miraflores, nella capitale venezuelana Caracas.



La nuova raffineria che sarà gestita da Sinovensa, una società mista che combina Petroleos de Venezuela (PDVSA) controllata dallo Stato venezuelano e la sua controparte cinese, CNPC, aumenterà la produzione di petrolio da 110.000 barili al giorno a 165.000 barili al giorno.



"Supereremo il blocco, andremo avanti con il sostegno e gli sforzi dei lavoratori", ha dichiarato il ministro del Petrolio e presidente della PDVSA Manuel Quevedo durante una chiamata trasmessa in diretta dal nuovo impianto.



"Questa è la base delle relazioni tra Cina e Venezuela, una cooperazione win-win, rispetto reciproco e dialogo costante", ha aggiunto Maduro.



Anche PDVSA e CNPC prevedono di espandere la produzione in un secondo, portando il numero di bdpd a 230.000.



Secondo un articolo di Bloomberg, un'altra società cinese ha siglato un accordo con PDVSA il mese scorso al fine di incrementare la produzione e contrastare gli effetti dell'ondata illegale di sanzioni economiche statunitensi contro il Venezuela.



La società con sede a Shanghai, Wison Engineering Services Co., ha concordato "di riparare le principali raffinerie del Venezuela in cambio di prodotti petroliferi compreso il diesel", secondo una fonte anonima di Bloomberg.
Oh, ecco che Xi, creditore fino ad oggi silenzioso, si fa sentire. Finché sul Venezuela non sbandiereranno tre bandiere (USA per ius primae noctis, Russia e Cina), le sanzioni restano su.
 

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