Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (2 lettori)

biondorules

Forumer attivo
Mi permetto di dire che se dalle miniere dell'Arco Minero nel 2018 (a regime) al BCV affluiranno 3 tonnellate di gold al mese si tratta di una quota al netto di tutto.
Credo che per ora PDVSA ci metta solo la licenza; la mano d'opera locale dovrebbe essere assunta dalle gold company.


ciò sarebbe molto bello, però mi sembra strano che una corporate si accolli tutti gli oneri di produzione e dia il 50% di quello che produce .

cmq mi auguro che sia come dici tu
 

sandrino

Forumer storico
Buongiorno,
Perdonate l’insistenza ma debbo rispondere nuovamente alla somara dei venti, che purtroppo investe sui titoli venezuelani ma non capisce la lingua italiana.

Gentile collezionista di alberi,
citare i quote in modo parziale non è corretto, anche se la qualifica esattamente per ciò che è.

Ho la possibilità di verificare con la depositaria lo stato dei pagamenti venezuelani: che poi lei mi dia del millantatore (quindi pompatore visto che ho annunciato il pagamento) dimostra ulteriormente che lei non capisce la lingua italiana e che anziché tradare i bonos al massimo le sarebbe appropriato giocare con i Lego Duplo, quelli coi pezzettoni. Magari sotto l’albero,

Sono stati confermati MARTEDÌ i pagamenti dei due pdvsa 27 e 37.
Annunciai che dopo 2 giorni i soldi sarebbero arrivati sui conti dei clienti.
Giovedì mattina ho verificato l’accredito per quanto riguarda la 37: purtroppo non siamo così abbienti come lei, la 27 non ce l’abbiamo pertanto mi sono fermato a quanto dichiarato dalla depositaria stessa.

Apprendo poi, successivamente, che molti -ma non tutti- hanno ricevuto l’accredito della 37 mentre pochi -quasi nessuno- della 27.

Sono rammaricato della sua attesa, mi rendo conto che corde e sementi abbiano dei costi rilevanti.

Qualunque poi sia lo stato effettivo di ciascuna banca non mi compete perché come ho SEMPRE premesso in ogni post in cui riporto info dalla depositaria, il mio ruolo è quello di un semplice nuntius.

Usai espressamente il latinismo “relata refero” , mi rendo conto soltanto ex post che tale espressione non sia alla sua portata.

Ora glielo dico in senese che forse ci si ‘apisce meglio.

Quello che mi dicono te lo ridico ma chiaro chiaro disparo in mano : ‘un c'è nulla del mio pensiero. Se la cedola della 37 ‘un ti è arrivata son problemi di te e della tu’ banca bucaiola.

Siccome però sono gentil millantatore ti dico che la 2020 a venerdì era in stato RICEZIONE, hai presente quando fai la provinciale costeggiata dai tu’ alberi ? Magari un giorno trovi l’omino dell’anas che fa una grossa buca sull’asfalto e mette il cartellino “lavori in corso”
‘Ovvia, questo vuol dire che il lavoro lo sta facendo ma non l’e’ mi’a finito: uguale quando leggi IN RICEZIONE, il pagamento viene annunciato e sembra lo si stia facendo: oggi scopriremo se tutto è andato giusto visto che noi qui si opera solo SBF.

Piuttosto che a maduro pensa al Garzanti.

Buona giornata a tutti :)
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Buongiorno,
Perdonate l’insistenza ma debbo rispondere nuovamente alla somara dei venti, che purtroppo investe sui titoli venezuelani ma non capisce la lingua italiana.

Gentile collezionista di alberi,
citare i quote in modo parziale non è corretto, anche se la qualifica esattamente per ciò che è.

:)

Sandrino buongiorno, se non sei bannato, lo dico con amicizia, perchè non rispondi di là ?
In alternativa fai come Tommy (non so se noti quante volte lo per.culano : lui risponde con alterigia lombarda , ignorando) : lasci perdere.
De minimis non curat praetor.

PS
di là sono a 65 in ignore (qui 10). Si va che è una meraviglia.
 
Ultima modifica:

sandrino

Forumer storico
@Ventodivino e @freddi
Buongiorno a voi.
Sono calmissimo giuro anzi quasi divertito.

Pure i sassi conoscono il mio attuale pensiero sul Venezuela che è FORTEMENTE NEGATIVO, beccarsi l’insulto contrarian mi ha fatto davvero sorridere.

Per non zozzare questa oasi felice quello sopra è stato l’ultimo post di risposta Inter forumistica; di la non sono bannato, disattivai io il mio account.

Prendo però spunto ancora una volta per ripetere agli amici di IO un semplice concetto: quando chiamo per avere info io riporto pedissequamente quanto mi viene detto. POI se ho la possibilità lo verifico perché come molti di voi sapranno tra la depositaria e l’intermediario sussiste un lasso temporale, seppur contenuto, affinché i flussi siano riscontrabili.

Nella mattinata vi farò sapere le info del giorno.

Ps per chi ha binck e mi chiede della 37 non so cosa dirvi: l’hanno pagata anche al credito cooperativo di calchitti
 

Investor2015

A.D. 2015
Io credo che superando le scadenze del 2017 potremmo avere un periodo di relativa tranquillità, cedolando con calma....

Quoto in toto. :up:

proiezione-utili-borsa.jpg
 

tommy271

Forumer storico
Jose Guerra‏ @JoseAGuerra





El control de precios es una aberración: crea la ficción de que los precios son bajos, acaba con la producción, genera escasez y corrupción

Todos queremos carne de res y pollo a precios asequibles. Para ello hay que aumentar la producción. Qué pasó con los hatos del gobierno?

Qué cuesta más? Un kilo de carne de res a Bs 40.000 o un kilo de carne a Bs 10.000 pero que no existe? Para mí el más caro es el que no hay


Así estaban las carnicerías al medio día de hoy 29 de octubre en el mercado de Quinta Crespo, Caracas.

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tommy271

Forumer storico
¿Qué viene ahora?; por Luis Vicente León


Por Luis Vicente León | 29 de octubre, 2017





La fractura de la oposición, luego de las regionales, es evidente. Pero en realidad, es precisamente su división previa a esos comicios uno de los factores que explican la derrota, si consideramos que se enfrentaba a una elección no competitiva (la base del problema), que exigía unidad y participación total para mostrar la mayoría pese a todo.

Son muchos los factores que dividen a la oposición, pero el más importante es la visión sobre cómo enfrentar al Gobierno. Para un primer grupo, la lucha debe ser electoral, incluso enfrentándose a una condición sesgada e injusta. Este grupo conoce las limitaciones de una lucha desigual y sabe que no es suficiente ser mayoría. Necesita garantizar participaciones masivas y presionar para lograr negociaciones políticas que mejoren las condiciones competitivas de los procesos electorales. El segundo grupo considera que se perdieron todas las posibilidades de una lucha electoral y de una negociación política. Piensa que cualquier participación en comicios convocados por el Gobierno es validar instituciones y actos ilegítimos. Su propuesta es luchar, interna y externamente, para lograr a salida del Gobierno del poder, por cualquiera otra vía. Después del resultado negativo de las acciones de protesta, su expectativa se centra hoy en la ayuda internacional como pivote del cambio. Las sanciones, el aislamiento y la asfixia económica del Gobierno son percibidas como mecanismos de presión para lograr su objetivo.

Ambos grupos coinciden en la necesidad de cambio, pero se separan sobre la forma de cómo lograrlo. El primero quiere presionar una negociación que abra opciones de cambio electoral. El segundo busca presionar la salida inmediata del Gobierno, sin necesidad de negociación alguna.

Esos dos grupos han tenido liderazgos que los representan, pero los resultados negativos de las acciones de calle y, ahora, de las regionales dejaron maltrechos a los líderes de estos grupos y el sentimiento de las base es que la institucionalidad opositora esta pulverizada y su liderazgo desgastado y vacío.

Por supuesto que es una situación dramática para la oposición. Podríamos decir que es el peor momento que ha vivido en casi 20 años. No hay reglas de juego internas que permitan dirimir sus diferencias y la posibilidad de replantear alianzas es remota.

¿Qué puede pasar ahora? Es probable que veamos al principio un fortalecimiento del Gobierno en poder. Pero también veremos un chavismo que se autocondena a radicalizarse y aislarse internacionalmente para preservar el poder, convirtiéndose en un prisionero de su circunstancia. Es de esperar también una pérdida de relaciones de confianza entre la oposición y la comunidad internacional, al no conseguir esta última interlocutores válidos. Pero las acciones internacionales contra el Gobierno crecerán, aunque sin un fin de presión a la negociación política y con impactos negativos, no sólo para el Gobierno sino para todo el país. La situación económica tiende a deteriorarse aún más y se conforma una economía dual, en la que un pedazo del país se dolariza y una pequeña parte de los venezolanos controla la mayoría de los ingresos y el consumo, mientras el resto se convierte en mendigo del reparto. Finalmente, la demanda de líderes políticos, en todos los espacios hoy vacíos, generará su propia oferta. Esto abre espacios para el surgimiento de tres líderes relevantes que competirán por el control político futuro del país. El líder radical opositor, el líder moderado y el líder chavista. Las caras de esos líderes podrían ser conocidas o sorprendernos y uno de ellos puede terminar reconectando a las masas y dinamizando un cambio… bueno o no.

***
Opinioni.

¿Qué viene ahora?; por Luis Vicente León
 

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