vieni via con me

corriere del ticino, ieri

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L'OPINIONE ■ GIUSEPPE LAPERCHIA*
L'ITALIA DISSESTATA DAL MORALISMO


* docente


interessante
ma sorge la domanda : docente in cosa ?


per altro, si sa che i Confederati hanno un concetto di moralismo più avanzato del nostro

ad esempio:
Il politico avrebbe ammesso di essere un grande appassionato di gang bang.
''E' un passatempo come un altro'' - dichiara R, che durante la sua attività politica si è guadagnato il soprannome di "Mister sicurezza" per la sua politica intransigente contro l'immigrazione clandestina

http://www.corriere.it/cronache/10_l...4f02aabe.shtml


già sentita la storia? ma non l'epilogo ....

Dimissioni, fine della carriera politica per l'organizzatore di orge
Fabien Richard, consigliere comunale UDC di Yverdon si è dimesso con effetto immediato. Oskar Freysinger: "Uno sporcaccione non può essere un politico brillante"


Ticinonline - Svizzera/Estero - Dimissioni, fine della carriera politica per l'organizzatore di orge



eeeeh si accetta sempre volentieri una lezione di moralismo dall'Oltreceneri :):):) loro sì :)
 
se fosse di ebanisteria quel che ha scritto si trasforma in lapidario o cazzarolata ?

potremmo avere un tuo curriculum
per meglio valutare quel che scrivi ?


per oltreceneri intendi anche yverdon ???
quindi anche edimburgo, stratford on avon
john o`groats...

le orcadi...le gonadi


ma egreagro
un docente che si presenta come tale, potrebbe anche dire in cosa sia esperto o no?
la sua opinione è da valutare per se , naturalmente
ma mi par diverso proporsi con un titolo, per prendersi un'aura di importanza, e poi non essere nemmeno capaci di specificare quale sia il proprio campo di competenza
del tutto simile a chi tratta gli altri con supposta superiorità, cercando di spacciare le idee sue come superiori e come tali non abbisognanti di prove o dimstrazioni logiche


''oltreceneri '' è espressione locale con ben precisa definizione, e che io ho utilizzato impropriamente , come esca per una tinca :)
e difatti s'è pescato il dito e lasciato la luna :p:p:lol::lol::lol:


e infine mi diverte :lol::lol: il glissaggio su come si gestisca il rapporto tra pubblico e privato nella Confederazione
Elvetica, non russa , lo dico per chi ama giocare con la geografia :)
 
Ultima modifica:
ma bengentile

oggi son di pesca, e mi garba assai veder pullular di tinche


e ben sapendo la speciosezza di chi continua a parlar del dito
rilevo infine il giuoco:
la citazione era tratta da giornale ticinese, e quindi la lezione di morale era atta alla edificazione morale del sotto-gottardo, come rilevasi anche dall'uso dell'italiano
non so davvero quanti giornali siano pubblicati in italiano, sopra-gottardo, se vuole elencarli per la mia edificazione, ne sarò grato

quindi, ci divertiamo, finchè ci va , sugli aspetti del tutto secondari della discussione
sulla lezione morale, nulla quaestio: basti non usarne due per volta :)
 
beh e non si frustra a cukkarne manco mezza ?




qui son stato io sciocco
ho sovravalutato
uno dei miei lettori piu`fettuosi

che si son ciucciati il dito di uno e poi han voluto sapere
che grado di docenza avesse
prima si chiede,se non sassi, poi si ciuccia


ma sai che il problema è interessante, intendo filosoficamente....
la tinca ha coscienza di esser tinca? :lol::lol:
pare di no :lol::lol:
ma viene pescata e pelata lo stesso :D

adesso che t'ho acceso la fantasia del dito,
ho fatto scommessa per quanto ne abuserai :lol::lol:

guarda la luna di tanto in tanto, amico mio : non acceca , ti garantisco :)
ciao :)


ps
Limes... di questo mese ? :)
 
corriere del ticino, ieri

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L'OPINIONE ■ GIUSEPPE LAPERCHIA*
L'ITALIA DISSESTATA DAL MORALISMO


A
ogni dissesto geologico dovuto ad alluvioni, co­me in queste settimane, un'ondata di morali­smo si aggiunge a tra­volgere la vicina penisola. Lo stesso avviene al verificarsi di ogni altro ti­po di calamità. Crolla un tratto del­l'area archeologica di Pompei ed ec­co tutti a strapparsi le vesti puntan­do il dito minaccioso contro la man­canza di sensibilità e di volontà che impedisce di conservare e preservare degnamente l'enorme patrimonio ar­tistico-culturale che solo l'Italia può vantare. Non parliamo poi di emer­genze come quella dei rifiuti di Na­poli, della quale sembra impossibile venire a capo, proprio perché tutti non fanno altro che prendersela morali­sticamente con tutti. Insomma ad ogni calamità non si sa reagire che con un moralismo il quale ha finito per condizionare a tal punto la vita pubblica italiana da rischiare di pa­ralizzarla su molti piani: sul piano amministrativo, su quello politico, su quello energetico, su quello culturale. Certo, il moralismo oggi è molto red­ditizio per i mezzi di comunicazio­ne di massa in tutto il mondo. Ma ciò che avviene sui canali televisivi italiani, soprattutto quelli del servi­zio pubblico, ha pochi riscontri al­trove, fors'anche per il peso di un passato profondamente segnato dal­l'ideologia. Si sono moltiplicate lu­gubri trasmissioni, come quella con­dotta da Michele Santoro, intasate di sermoni tanto più moralistici quanto del tutto incapaci di parto­rire la benché minima idea politica (o politicamente praticabile). I di­scorsi più infuocati contro la crimi­nalità organizzata si mostrano in genere più efficaci nel fomentare la faziosità politico-ideologica che nel contribuire a escogitare misure atte a colpire effettivamente le mafie: sembrano servire più che altro a sol­leticare la curiosità morbosa che in­crementa gli ascolti. Più i mass me­dia si affannano a sviscerare i casi giudiziari, più sembrano concorre­re soltanto a renderli insolubili. Quanto più s'invoca la perfezione morale nei comportamenti (degli al­tri), tanto più s'impedisce di realiz­zare l'indispensabile.
Infatti questo conformismo morali­stico rappresenta proprio la causa principale delle inadempienze di cui sollecita la correzione. Alimenta in­fatti quella pseudo-cultura che cer­ca nel moralismo una scorciatoia al­la soluzione dei problemi. Ma, sic­come nella cultura e nella politica benintese non si danno scorciatoie, il moralismo finisce per rivelarsi l'at­teggiamento scaramantico di chi cre­de di poterli esorcizzare, senza mai veramente affrontarli. Porta cioè a trascurare la via realistica ed effica­ce nell'affrontare i problemi di oggi, che è la via della modernizzazione. La quale non ha nulla a che vedere con una scorciatoia, in quanto im­pone di programmare con largo an­ticipo e sull'arco di anni, e di inve­stire notevoli risorse finanziarie.
Invece di procedere a modernizzare o rimodernizzare i settori a rischio di dissesto si pensa che la soluzione di questi e di altri problemi debba consistere nel dare la caccia a capri espiatori su cui accanirsi, raramen­te peraltro con autentico senso di giustizia. Ecco perché lo stesso Marx non faceva che irridere al morali­smo, sostenendo fra i primi che l'Oc­cidente ha potuto abbattere le bar­riere della miseria atavica solo quando ha imboccato la via della modernizzazione dei mezzi di pro­duzione. Non meno irridente si mo­stra Marshall McLuhan in un suo famoso aforisma: «L'indignazione morale è una tecnica utilizzata per dotare l'idiota di dignità».
In Italia insomma il moralismo fre­na la modernizzazione più che al­trove lasciando incancrenire i pro­blemi. Impedisce, per esempio, la modernizzazione delle istituzioni a partire dalla riforma della Costitu­zione, per cui tuttora il Paese rischia una grave crisi politico-istituziona­le. Ha impedito proprio con l'esca­motage moralistico-legale del caso calciopoli di modernizzare le strut­
ture del pianeta calcio, lasciando tut­to come prima, se non peggio. Im­pedisce, ancora, di debellare, o al­meno limitare il fenomeno del clien­telismo, che ha ridotto al degrado tante zone soprattutto del Sud. Nel­la logica clientelare, infatti, appena si dispone di qualche risorsa finan­ziaria (magari come sovvenzione dello Stato o dell'UE), la si utilizza per operare nuove assunzioni che in definitiva gonfiano ulteriormente una massa impiegatizia già abnor­me e come tale in tanta parte im­produttiva e quindi parassitaria. Un mio amico lucano, impiegato in un ente statale, mi assicurava che ba­sterebbe il 30% degli impiegati a espletare nel suo ufficio tutto il la­voro necessario. In questo modo non può rimanere la benché minima ri­sorsa da investire per modernizzare l'assetto idro-geologico, il sistema delle infrastrutture, la gestione dei beni culturali e così via. Per preve­nire i dissesti e contenere le forze de­vastanti della natura, che d'altra parte non saranno mai neutralizza­bili al cento per cento.
Eppure non mancano coloro che ve­dono nel clientelismo un'alta forma di solidarietà. Fra di essi andrebbe annoverato il già citato presentato­re televisivo Michele Santoro quan­do afferma che potremmo d'un col­po mettere fuori gioco non solo la crisi economica attuale ma la stes­sa possibilità di crisi future se po­nessimo al centro l'uomo invece del­l'economia. Sennonché, per ironico paradosso, proprio nel clientelismo si mette al centro l'uomo invece del­l'economia. La quale viene saccheg­giata. Con quale risultato però? In­fatti, in un'economia parassitaria, improduttiva, asfittica, quindi sot­tosviluppata, che ne è dell'uomo? È la crescita economica a rendere pos­sibile un saldo e dignitoso assetto oc­cupazionale, non viceversa. Il mal­sano assetto dell'occupazione clien­telare alimenta il sottosviluppo, di cui nulla si dimostra più insidioso per la dignità dell'uomo.

* docente

Condivisibile.

Purtroppo. Al netto della docenza, e della decenza che oramai nn sta + di casa da nessuna parte.
 
Condivisibile.

Purtroppo. Al netto della docenza, e della decenza che oramai nn sta + di casa da nessuna parte.


interessante infatti, come dissi dall'inizio

rilevavo però due difetti:
non di moralismo si parla, ma della sua degenerazione
e il tono dell'articolo è a sua volta moralistico, anche se non privo di spunti
Il mal­sano assetto dell'occupazione clien­telare alimenta il sottosviluppo, di cui nulla si dimostra più insidioso per la dignità dell'uomo.

ma altre tesi son discutibili per dir poco
Infatti questo conformismo morali­stico rappresenta proprio la causa principale delle inadempienze di cui sollecita la correzione.
 
interessante infatti, come dissi dall'inizio

rilevavo però due difetti:
non di moralismo si parla, ma della sua degenerazione
e il tono dell'articolo è a sua volta moralistico, anche se non privo di spunti
Il mal­sano assetto dell'occupazione clien­telare alimenta il sottosviluppo, di cui nulla si dimostra più insidioso per la dignità dell'uomo.

ma altre tesi son discutibili per dir poco
Infatti questo conformismo morali­stico rappresenta proprio la causa principale delle inadempienze di cui sollecita la correzione.

E' il motivo ( la frase riportata in ultimo, il tono e qualcos' altro) per cui ho terminato con la decenza che nn sta di casa oramai da nessuna parte... ed allargando (per chiarire) nemmeno geograficamente.
Concordo anche con (e nn solo malsano/clientelare/ alimentante sottosviluppo .. etc.) con la visione strumentalmente fine a se stessa e della gestione delle rubriche cosiddette di informazione ed approfondimento che nulla aggiungono all' amor di giustizia ma che tanto tolgono, invece.


:)
 
E' il motivo ( la frase riportata in ultimo, il tono e qualcos' altro) per cui ho terminato con la decenza che nn sta di casa oramai da nessuna parte... ed allargando (per chiarire) nemmeno geograficamente.
Concordo anche con (e nn solo malsano/clientelare/ alimentante sottosviluppo .. etc.) con la visione strumentalmente fine a se stessa e della gestione delle rubriche cosiddette di informazione ed approfondimento che nulla aggiungono all' amor di giustizia ma che tanto tolgono, invece.


:)


ed è il motivo per cui non ho gradito che la lectio sulla morale mi venisse servita in quel modo
magari giusta (ma con qualche eccesso ) ma non così o da lì


sulle rubriche di cosiddetta informazione e approfondimento non posso dire nulla
perchè non le vedo e quindi non le giudico ( a meno che la mia scelta di non vederle sia di per sè un giudizio ;);))
invece ''Vieni via con me'' mi è piaciuto e assai nel complesso,
anche con qualche riserva su alcune forzature

e comunque ha fatto tornare sotto i riflettori, anche forse forzando, dei discorsi di vera politica, rubati e nascosti da tempo dalla Casta
 
Nemmeno io le guardo, oramai, da diverso tempo.
Oramai preferisco da tempo leggere.
Al riguardo di vieni via con me concordo : ha fatto scoprire una certa voglia di politica, allargando il tuo concetto, ad una parte sopita dei cittadini, credo altresi' che stante il format sia quasi incidentale; per il resto ne ho visto un pezzetto una volta, onestamente nn mi piace (appunto!) il format, nè tantomeno il duo conduttori, ma questo per motivi che esulano grandemente da un discorso meramente politico: ricordo ad esempio un fazio che presento' il festival di sanremo di cui vidi giocoforza (suocera..:D) una puntata; e me lo ricordo quasi balbuziente, senza professionalità impacciatissimo nel saltare da un cantante all' altro: la cosa mi colpi' parecchio, in quanto ai tempi invece ne avevo un' alta opinione di fazio; pretendere qualche mio di euro per un lavoro che nn sai fare :down:... il giudizio mi rimase.
 

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