Io sono senza troie.
Sia quelle intese come prostitute a pagamento, che quelle che lo sono per interesse, o noia, o fuga.
Come moltissime altre persone.
E come moltissime altre persone trovo sgradevole la generalizzazione del mettere tutti in un ideale calderone pieno di letame.
E' vero, ci sono i deboli di spirito, che tante volte paradossalmente si credono "fichi", nel loro squallido cinismo, nel loro essere "antieroi" in mezzo ad una presunta società di entieroi.
Ma sono appunto dei poveri di spirito.
E ci sono invece coloro che non si vendono, che non vanno a puttane, che non desiderano altre donne oltre alla propria compagna o moglie.
E sono tanti, ed in gran parte sono silenziosi.
E non sono eroi, perchè sono semplicemente normali, con una normale educazione, con un normale senso del dovere, con un normale senso del buon gusto, con un normale senso civico, con un normale modo di amare, con un normale modo di sacrificarsi.
Ovviamente accanto ai poveri di spirito spiccano come moderni eroi, ma è sbagliato chiamarli tali, o si giustificherebbe l'errata teoria che siano pochi ed isolati.
Io sono uno di essi. E, amministrando decine di migliaia di persone, in 10 anni, posso testimoniare che sono uno dei tanti.
Non so se io e gli altri siamo annoverabili, nella società italiana, in una minoranza od una maggioranza, sarebbe un esercizio lezioso e sterile oltre che realisticamente impossibile determinare maggioranze e minoranze, ma è importante per me affermare che coloro che vivono in maniera normale sono, almeno su questo sito, la maggioranza.
Paradossalmente, essendo un amministratore di questo sito, sono poco interessato alle vicende di una società benestante come la nostra, preferendogli di gran lunga il mondo dei miei fratelli pelosi (a volte sono incuriosito dalle società umane più semplici e meno sovrastutturate, consapevole che però il mito del buon selvaggio non corrisponde alla realtà dei fatti), pertanto non intendo farmi trascinare in questa discussione e questo sarà il mio unico intervento, ma sentivo il dovere di dare una mia testimonianza.