Oramai da anni e con la clinton andrà ancora peggio, in america hanno perso la testa, una demenza questo comportamento e noi pagheremo .......
Non bisognava essere dei geni per comprendere che, dietro al cambio di nome di Jabhat Al Nusra in Jabhat Fateh al-Sham,
ci fosse solamente un nuovo brand per un contenuto vecchio come il cucco: Al Qaida.
Come ha scritto Alberto Negri su Il Sole 24 Ore del 30 luglio scorso: si tratta di “una mossa tattica ispirata dagli sponsor sauditi e turchi,
su pressione americana, per riciclare i jihadisti anti-Assad (Isis compresi) da usare anche in chiave anti-iraniana.
Ancora un po’ di pazienza: tra coltellate e sparatorie avremo pure qui i jihadisti ‘buoni’, basta sapere aspettare”.
Ecco, forse non abbiamo neppure bisogno di aspettare.
Le truppe di Bashar Al Assad stanno per liberare Aleppo.
Da più una settimana premono per liberare i quartieri, ma i ribelli, gran parte di questi dichiaratamente jihadisti.
Per il “regime”, prendere questa città significherebbe stroncare la rivolta che dal 2011 tormenta la Siria e, soprattutto,
mandare all’aria i progetti nella regione di Usa, Turchia, Qatar e Arabia Saudita.
La presa di Aleppo però è stata rimandata. Almeno per il momento.
I ribelli continuano a lanciare offensive contro le truppe di Assad, anche perché hanno ricevuto armi e munizioni dai loro sponsor,
ovvero i già citati Usa, Turchia, Qatar e Arabia Saudita.