Quante amministrazioni abbiamo come questa ? Da noi si preoccupano di pulire i monumenti,
spendere 260.000 euro per l'illuminazione di un ponte (criticata da tutti, ma proprio tutti tutti,
anche dagli amici di partito), spendere 1.200.000 per la "pizzeria della legalità", un bene confiscato
ai calabresi e dato in gestione ad una onlus, 2.500.000 per sistemare il comune in una nuova struttura
(ex università) che già ha i locali suddivisi per uso ufficio...e tanto altro. Nulla per i bisogni delle persone.
...e la tari aumenta del 10% .
la Regione Marche ha appena deliberato di destinare 5.016.000,00 euro
«a valere sui fondi Eventi Sismici Por Fesr Marche 2014/202010», per la costruzione di una nuova rete di piste ciclabili.
Cifra che sarebbe poi versata in due tranche, per un costo complessivo quindi del doppio, circa 10 milioni di euro.
Il tutto è motivato nella delibera numero 36 del 22 gennaio scorso, dove si legge:
«Nell'ambito del processo di ricostruzione post sisma si ritiene prioritario promuovere interventi volti a migliorare la qualità di vita
nelle aree urbane tramite la riduzione delle emissioni di carbonio. Al fine di incentivare l'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale
e così concorrere alla riduzione delle emissioni e dell'assorbimento di carbonio, è necessario cofinanziare interventi
per lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e per l'incentivazione di trasporti urbani puliti».
Le piste ciclabili appunto. Le quali, però, non vengono percepite come una priorità dalle vittime del terremoto del 2016 nelle Marche.
Protesta infatti il coordinamento dei comitati Terremoto Centro Italia, per voce del suo responsabile Francesco Pastorella:
«È una vergogna. La giunta della Regione Marche assegna 10 milioni di fondi sisma europei alle piste ciclabili.
Si tratta del doppio della cifra che la stessa Regione Marche aveva avuto il coraggio di stanziare per le piste ciclabili
attingendo ai proventi degli sms solidali, manovra sventata grazie ad una coordinata azione di protesta nel giugno 2017!».
Già quell'anno infatti la Regione fu costretta a fare dietrofront al progetto di finanziare con 5,5 milioni presi dai fondi per il terremoto la pista ciclabile CivitanovaSarnano.
Altro progetto sempre con i soldi degli sms solidali, quello di riaprire la grotta sudatoria di Acquasanta Terme, una struttura termale chiusa da decenni.
La protesta nel 2017 fermò l'operazione, secondo la Regione a guida Pd un investimento per rilanciare il turismo.
Messa in soffitta per un po', rieccola spuntare.
«Questa decisione arriva come uno schiaffo alla nostra situazione, uno schiaffo alla dignità di chi ha sempre lavorato senza mai chiedere niente
- accusa il coordinatore del comitato Terremoto Centro Italia - Hanno fatto solo danni, si mettono a litigare col governo
per dettagli sulla pelle dei terremotati, ritardano ulteriormente la ricostruzione e adesso hanno la faccia tosta
di utilizzare fondi destinati al sisma per le loro passeggiate in bicicletta. Ci appelleremo in tutte le sedi e parleremo
con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per bloccare quest'ennesimo affronto alle drammatiche condizioni dei terremotati. Questa non passerà!».
La reazione va inquadrata nella situazione generale della ricostruzione nelle Marche a oltre due anni dal sisma.
Un disastro: 31.675 persone sfollate (solo a Tolentino 247 persone vivono tuttora nei container), oltre 45mila edifici ancora non agibili,
pratiche burocratiche che procedono a rilento mentre non ci sono più fondi per pagare il Contributo mensile di autonoma sistemazione
che molti sfollati attendono da mesi, cinquecento imprese sparite e 1.500 posti di lavoro persi.
Un territorio ancora in ginocchio. Ma con le piste ciclabili.