Bertus Johan van Ellinkhuizen (
Giacarta,
14 febbraio 1939 –
Palmanova,
24 marzo 2011) è stato un
pittore e incisore olandese.
Nato in Indonesia a
Batavia (Giacarta) da Johannes Engelbertus e Johanna Virginia Clementine Fransz, appartenente ad una facoltosa famiglia di armatori, la sua prima infanzia è segnata dalla
seconda guerra mondiale e dalla deportazione del padre nei
campi di concentramento giapponesi.
Arrivato nei
Paesi Bassi ancora in tenera età con i genitori e il fratello maggiore Walter, nel
1955 Bertus si iscrive all'Accademia Reale di Belle Arti dell'
Aja, dove si diploma nel
1959. Dopo il diploma, si trasferisce in
Svizzera, in
Engadina, dove apre il suo primo atelier e si perfeziona nello studio della grafica.
Considerato uno degli esponenti più accreditati della xilografia mondiale contemporanea, si è espresso anche nella
pittura ad olio, rivisitando in
Europa i suoi primi ricordi d'Oriente.
Il 22 ottobre
1966 sposa a
La Spezia il soprano italiano
Gabriella Rossi Remedi, da cui avrà due figli. Per la nascita della primogenita, le intitola l'opera "Chiara". Il suo viaggio di nozze a
Firenze è interrotto dall'alluvione. Trasferitosi in
Italia, nel
1967 espone a
Milano in una personale da "Pino alla parete", luogo di ritrovo degli artisti milanesi dell'epoca, che resero leggendari il
Bar Jamaica e la Latteria Pirovini.
Nel 1970, vince la medaglia d'Oro alla II Biennale Internazionale di Grafica di Firenze. Il critico
Renzo Modesti annovera Bertus van Ellinkhuizen tra i giovani artisti scelti da Patrick Waldberg per una mostra collettiva itinerante in Italia dal titolo "Surrealismo ancora e sempre".
[1][2]
Intanto da La Spezia, luogo del suo primo atelier italiano,
si trasferisce a Cervignano del Friuli, dove abitano anche gli amici Giuseppe Zigaina e Raul Lovisoni. In quegli anni Bertus
frequenta anche il mondo artistico veneziano, che si radunava intorno alla mitica figura di Peggy Guggenheim. Negli ambienti veneziani acquista il soprannome de' "L'Indonesiano", per via dei suoi natali. Negli
anni ottanta, dopo la morte di Peggy, Bertus ha un brusco cambiamento e comincia a dedicarsi ossessivamente agli
affreschi, considerati dal pittore come le uniche opere immortali, capaci di sopravvivere all'artista.
I suoi affreschi si trovano un po' dappertutto in Friuli. Alcuni esempi sono gli affreschi conservati nel Comune di Cervignano del Friuli. Bertus realizza anche alcune formelle ad
Aquileia. La straordinaria eleganza della sua linea lo pone in evidenza soprattutto come incisore di poetici e trasfigurati mondi acquatici.
Muore a
Palmanova il 24 marzo 2011.