Investimenti & Sviluppo (IES) 10% di Buy Back sul flottante e Novità (7 lettori)

vdb61

Forumer attivo
Bruxelles, 11 dic. - (Adnkronos) - L'Islanda potra' presentare il prossimo anno la propria candidatura per l'adesione all'Unione Europea. Il via libera e' arrivato oggi dal commissario europeo all'Allargamento, Olli Rehn, secondo cui a Bruxelles "siamo mentalmente preparati " alla richiesta di adesione dell'Islanda all'Ue. Alla domanda sui tempi di inizio del processo, Rehn ha risposto: "All'inizio del prossimo anno". L'ipotesi dell'ingresso dell'isola nell'Unione Europea e' riemersa con forza nelle ultime settimane, a seguito della grave crisi finanziaria che ha travolto l'Islanda, fino a poco tempo fa considerato uno dei Paesi piu' ricchi d'Europa, con un elevatissimo indice di qualita' della vita.
:help:


(AGI) - Quito, 12 dic. - Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, ha annunciato oggi che il Paese e' "in default" ed e' pronto ad affrontare qualsiasi azione legale contro il governo.
Non verranno pertanto pagate le cedole dei titoli di stato in scadenza nel 2012. Un piano di ristrutturazione pubblico del debito verra' presentato nei prossimi giorni. L'annuncio di Correa e' stato fatto nel corso di una conferenza stampa.
:eek:

avanti il prossimo ...
:D
 

Gico

Forumer attivo
Guarda che io non ho più azioni da mesi, tutte svendute per comprare solo Warrant IES. Il mio p/c se tanto può interessarti è di 0,0018 per qualche milioncino di pezzi. Tanto o mi rifaccio oppure esercito a fine anno :V Buona Domenica


Long,

senza offesa ma secondo me mangi troppo macrobiotico...

cmq eserciti a fine 2009 eventualmente...

buona settimana
 

DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Smeraldooooooooooooooooo, confermi di non esserti sbagliato con I&M ? ;)
 

Gico

Forumer attivo

Roberto Colavolpe, dal gennaio 2008 ricopre il ruolo di Amministratore
Delegato di Eurinvest Sgr. Nel suo percorso professionale ha svolto ruoli
dirigenziali in società finanziarie e assicurative italiane, fra cui Direttore
Generale di Premafin Finanziaria S.p.A., Direttore Generale di SAI
Società Assicuratrice Industriale S.p.A. e Consigliere Delegato di Banca Profilo S.p.A..
(manca Cirio...:eek:)
Sempre più Eurinvestizzati...






un po' di storia... bravo vdb61 :sad:


23 maggio 2003
Cirio, via libera. Cragnotti se ne va


Sergio Cragnotti alla fine si è convinto a votare a favore del piano di salvataggio della Cirio e con esso di fatto ha dato l'addio al gruppo che aveva costruito in poco più di dieci anni. E a questo punto non è escluso che a breve, forse già in mattinata, Cragnotti possa dare le dimissioni da consigliere della Cirio. Sembrava orientato a resistere, il finanziere romano, invece poco dopo le 19,00 ha ammainato la bandiera ed ha votato a favore del piano di salvataggio della Cirio. Così il prossimo 28 luglio, quando si riunirà l'assemblea dei soci che dovrà anche rinnovare il consiglio di amministrazione, il finanziere romano si troverà fuori definitivamente dalla sua "creatura". Cragnotti, che oggi controlla il 63% della Cirio Finanziaria attraverso la Cirio Holding, non potrà, anche se l'avesse voluto, sottoscrivere la sua quota di competenza dell'aumento di capitale da 450 milioni perché l'aumento non prevede il diritto d'opzione per Cirio Holding. È stato questo l'epilogo di un cda che doveva andare in scena martedì scorso, ma che invece era stato aggiornato proprio a causa della diversità di veduta dei conti della società: secondo Cragnotti valeva 150 milioni dopo le svalutazione, mentre per i nuovi manager (Gianni Fontana, Roberto Colavolpe e Gianfranco Cianci, vincitori morali del braccio di ferro dei giorni scorsi con Cragnotti) il capitale andava ricostruito perché andato sotto di 180 milioni. A questo punto Cirio diventa «a tutti gli effetti una public company», ha detto subito dopo il cda l'ad Roberto Colavolpe, che ha sottolineato che «ora spetta agli obbligazionisti dare la risposta. Riteniamo di aver presentato un buon piano, con un'operazione che deve essere compresa dal mercato». Colavolpe ha aggiunto che le banche complessivamente manterranno nel gruppo una quota sotto il 5%, con il resto del capitale che sarà nelle mani degli obbligazionisti. Il piano è sostanzialmente quello anticipato dal Sole 24 Ore nei giorni scorsi. Per gli obbligazionisti saranno lacrime e sangue, ma tant'è alternative non ce ne sono così, i detentori dei bond Cirio NV rinunceranno a 83 milioni su 375 (conversione per 291 milioni). Molto più amaro il boccone che dovranno ingoiare gli obbligazionisti CirioFinanziaria perché sono chiamati a rinunciare a 375 milioni su 475 (100 la conversione) e quelli di Cirio Holding che devono dire addio a 238 milioni su 275 milioni di obbligazioni. Totale: 1,125 miliardi di euro. Per le banche la rinuncia sarà di 46,5 milioni su 59 milioni di bond Cirio Finanziaria e 57,6 milioni su 66 di Cirio Holding. I numeri di bilancio. Per Cirio il 2002 si è chiuso con ricavi pari a circa mille miliardi, in calo di 35 milioni di euro rispetto al 2001 per la flessione delle vendite nel settore "alimentare" . La causa del crollo delle vendite è dovuta alle difficoltà di mercato e "all'immagine negativa" che ha interessato i marchi del Cirio collegati all'insolvenza del gruppo. La perdita complessiva, compresa la competenza di terzi, si è attesta a 982 milioni di euro. A livello civilistico il deficit si è attestato a 459 milioni di euro e il patrimonio netto risulta negativo per 180 milioni di euro. Risulta essere in flessione per 9,2 milioni di euro anche il margine operativo lordo a 75,2 milioni. L'indebitamento finanziario si è attestato a 1.224,5 milioni di euro. Nel primo trimestre di quest'anno i ricavi sono scesi a 173,9 milioni di euro, contro i 225 milioni registrati nello stesso periodo del 2002. L'indebitamento finanziario è salito a 1.247 milioni a causa degli interessi passivi nel frattempo maturati. La Cirio al 31 marzo 2003 ha registrato perdite complessive per 567,82 milioni di euro. Il difficile viene adesso. L'amministratore delegato Roberto Colavolpe quasi lancia un appello agli obbligazionisti, invitandoli ad accettare un piano che è certo pieno di sacrifici, ma dà anche qualche speranza. Del resto, l'alternativa è il fallimento. Il piano. Il progetto degli advisor Livolsi Partners e Rothschild prevede in sintesi il ripianamento della perdita e contestuale reintregrazione del capitale mediante aumento di capitale a pagamento, con esclusione di opzione, al servizio del piano di ristrutturazione del debito; aumento di capitale in opzione agli attuali azionisti della società; emissione di warrant da offrire in opzione agli attuali azionisti della società diversi da Cirio Holding, e contestuale aumento di capitale al servizio di emissioni di warrant; autorizzazione all'acquisto di azioni proprie. La sottoscrizione di capitale a pagamento senza sovrapprezzo è pari a 450 milioni con esclusione del diritto d'opzione a servizio del piano di ristrutturazione del debito. È prevista la modifica dell'attuale valore nominale delle azioni che da 0,52 passerà a 1 euro, per rendere più agevoli le operazioni. «Al fine di consentire agli azionisti di minoranza di beneficiare dello stimato incremento di valore della società - si legge in un comunicato - è prevista l'emissione di 34,2 milioni di warrant con l'assegnazione di 1 warrant ogni 4 vecchie azioni possedute (ciò rappresenta il diritto a sottoscrivere 1 nuova azione Cirio Finanziaria ogni due warrant posseduti al prezzo di 1,1 euro, di cui 0,1 euro sovrapprezzo).



 

DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Sappiamo che in questo paese devi "essere" conosciuto per farti ascoltare.
 

DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
aitech: da lunedi' in Borsa ci sara' K.R.Energy (MF)
trasparente.gif

MILANO (MF-DJ)--Dovrebbe comparire sui listini gia' da lunedi' 6 ottobre
il titolo K.R.Energy, holding di partecipazioni attiva nel settore delle
energie rinnovabili nata ufficialmente ieri, con la firma dell'atto di
fusione per incorporazione di Euroinvest Energia in Kaitech. L'operazione
che ha portato alla nascita di K.R.Energy e' stata complessa ed e' stata
preceduta dall'ingresso di Euroinvest Finanza Stabile, che controlla
Eurinvest Energia, in Kaitech con una quota del 27,5%. A fusione fatta
Eurinvest Finanza Stabile detiene il 69,3% del capitale di K.R.Energy,
quote significative sono in mano ad altri grandi soci e il flottante e'
del 12%.

Di fatto, come spiega l'a.d. Gaetano Tedeschi a MF, si e' scelto di non
procedere con l'Opa per portare Eurinvest Finanza Stabile dal 27% di
Kaitech a quasi il 70% della nuova societa'. "Puntiamo -ha spiegato
l'a.d.- alla produzione di 800 Mw nei prossimi cinque anni, grazie alla
pipeline di Eurinvest Energia, che comprende progetti gia' avviati e altri
autorizzati per una potenza di 3.000 Mw. La nostra missione sara'
individuare il mix di fonti piu' adatto a valorizzare le tecnologie a
nostra disposizione e il posizionamento delle aree per cui abbiamo
ottenuto le autorizzazioni".

"Per i 70 Mw autorizzati per gli impianti fotovoltaici -prosegue
Tedeschi- a cui daremo la precedenza, abbiamo gia' un finanziamento da 60
mln euro. I nostri piani prevedono investimenti da 2 mld entro il 2012.
Essendo K.R.Energy una holding e operando le controllate in project
financing, il costo di questo piano per la capogruppo non dovrebbe essere
superiore a 280 mln. Per arrivare a questa cifra contiamo sui flussi di
cassa e sull'aumento di capitale da 150 mln, che, vista la situazione dei
mercati finanziari, sara' vagliato con prudenza, ma che dovrebbe essere
lanciato entro il prossimo anno".
red/vz
(fine)


Di più nin zo.
 

DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Allora sarà anche un titolo allo sbando ma sul book del warrant vanno e vengono come fosse un porto di mare...poi magari non caricano/scaricano...ma che ci vengono a fa ?
 

Users who are viewing this thread

Alto