1998-2008: alcune riflessoni, appena accennate. (2 lettori)

È passato un decennio, ma sembra quasi ne siano passati due o tre, tali e tanti sono stati gli accadimenti degli ultimi dieci anni.
Ma andiamo con ordine.
Il 1998 fu l’anno della crisi russa, preceduto dalla crisi delle piazza finanziarie asiatiche, appena un anno prima..
Situazioni convulse, caratterizzate da grande incertezza: la volatilità dei mercati finanziari ne fu naturale conseguenza.
Il 1999 fu l’anno del millenium bug, che allo scoccare del nuovo millennio avrebbe dovuto essere causa di problemi informatici gravissimi con conseguenze di portata planetaria sull’economia e sui mercati finanziari.
Alan Greenspan, indimenticabile governatore della Fed, i cui meriti sono a mio avviso misconosciuti, reagì in queste circostanze con accorte manovre sui tassi, con una tecnica metaforicamente battezzata come “tacco e punta”.
E riuscì sempre ad evitare la recessione.

Arriviamo quindi al 2000.

L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.
Il Nasdaq arrivò presto a quota 5000, che era un livello molto alto, troppo alto……
Quanto troppo ?
L’eccesso di valutazione delle quotazioni dipese a mio avviso da diverse cause.
C’erano, sicuramente, alcuni fattori positivi non sostenibili nel lungo termine:dalla politica monetaria, resa molto accomodante dai timori del millenium bug, alla mole di investimenti in Information technology necessari per l’adeguamento delle infrastrutture allo scoccare fatidico del primo gennaio 2000.
Dunque, una correzione, anche poderosa, era lecito attendersi.
Cosa poi sia successo è ormai storia.
Meno chiara, a mio parere, risulta la spiegazione dell’accaduto: quali furono le cause della crisi tuttora perdurante ?
Penso che riflettere su questo tema sia di cruciale importanza per comprendere il futuro dei mercati finanziari.
A pensarci bene, l’epoca che stiamo vivendo sembra caratterizzata da una serie di bolle speculative le quali sono in realtà accomunate dagli stessi fattori.
E non si tratta di eccessi di investimento in information technology.
Aggiungo: anche la bolla dei subprime risente degli stessi fattori più generali…….

Saluti.
 

Nonsoniente

Forumer storico
EML ma tu sei Emilio quello che ci siamo conosciuti a Forte dei Marmi e che poi sei venuto a trovarci?

Se sei tu un grande abbraccio.
 

Fractal

Forumer attivo
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Eml.. ha scritto:
È passato un decennio, ma sembra quasi ne siano passati due o tre, tali e tanti sono stati gli accadimenti degli ultimi dieci anni.
Ma andiamo con ordine.
Il 1998 fu l’anno della crisi russa, preceduto dalla crisi delle piazza finanziarie asiatiche, appena un anno prima..
Situazioni convulse, caratterizzate da grande incertezza: la volatilità dei mercati finanziari ne fu naturale conseguenza.
Il 1999 fu l’anno del millenium bug, che allo scoccare del nuovo millennio avrebbe dovuto essere causa di problemi informatici gravissimi con conseguenze di portata planetaria sull’economia e sui mercati finanziari.
Alan Greenspan, indimenticabile governatore della Fed, i cui meriti sono a mio avviso misconosciuti, reagì in queste circostanze con accorte manovre sui tassi, con una tecnica metaforicamente battezzata come “tacco e punta”.
E riuscì sempre ad evitare la recessione.

Arriviamo quindi al 2000.

L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.
Il Nasdaq arrivò presto a quota 5000, che era un livello molto alto, troppo alto……
Quanto troppo ?
L’eccesso di valutazione delle quotazioni dipese a mio avviso da diverse cause.
C’erano, sicuramente, alcuni fattori positivi non sostenibili nel lungo termine:dalla politica monetaria, resa molto accomodante dai timori del millenium bug, alla mole di investimenti in Information technology necessari per l’adeguamento delle infrastrutture allo scoccare fatidico del primo gennaio 2000.
Dunque, una correzione, anche poderosa, era lecito attendersi.
Cosa poi sia successo è ormai storia.
Meno chiara, a mio parere, risulta la spiegazione dell’accaduto: quali furono le cause della crisi tuttora perdurante ?
Penso che riflettere su questo tema sia di cruciale importanza per comprendere il futuro dei mercati finanziari.
A pensarci bene, l’epoca che stiamo vivendo sembra caratterizzata da una serie di bolle speculative le quali sono in realtà accomunate dagli stessi fattori.
E non si tratta di eccessi di investimento in information technology.
Aggiungo: anche la bolla dei subprime risente degli stessi fattori più generali…….

Saluti.

Interessanti questioni che meriterrebero tempo per essere approfondite.

Una sola cosa mi preme precisare ... Greenspan non riuscì sempre ad evitare la recessione :

http://web-xp2a-pws.ntrs.com/popups...data/econ_research/0712/document/dd122007.pdf

Le bande grige verticali indicano periodi recessivi.

Ciao.

Lorenzo.
 

Fractal

Forumer attivo
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Eml.. ha scritto:
È passato un decennio, ma sembra quasi ne siano passati due o tre, tali e tanti sono stati gli accadimenti degli ultimi dieci anni.
Ma andiamo con ordine.
Il 1998 fu l’anno della crisi russa, preceduto dalla crisi delle piazza finanziarie asiatiche, appena un anno prima..
Situazioni convulse, caratterizzate da grande incertezza: la volatilità dei mercati finanziari ne fu naturale conseguenza.
Il 1999 fu l’anno del millenium bug, che allo scoccare del nuovo millennio avrebbe dovuto essere causa di problemi informatici gravissimi con conseguenze di portata planetaria sull’economia e sui mercati finanziari.
Alan Greenspan, indimenticabile governatore della Fed, i cui meriti sono a mio avviso misconosciuti, reagì in queste circostanze con accorte manovre sui tassi, con una tecnica metaforicamente battezzata come “tacco e punta”.
E riuscì sempre ad evitare la recessione.

Arriviamo quindi al 2000.

L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.
Il Nasdaq arrivò presto a quota 5000, che era un livello molto alto, troppo alto……
Quanto troppo ?
L’eccesso di valutazione delle quotazioni dipese a mio avviso da diverse cause.
C’erano, sicuramente, alcuni fattori positivi non sostenibili nel lungo termine:dalla politica monetaria, resa molto accomodante dai timori del millenium bug, alla mole di investimenti in Information technology necessari per l’adeguamento delle infrastrutture allo scoccare fatidico del primo gennaio 2000.
Dunque, una correzione, anche poderosa, era lecito attendersi.
Cosa poi sia successo è ormai storia.
Meno chiara, a mio parere, risulta la spiegazione dell’accaduto: quali furono le cause della crisi tuttora perdurante ?
Penso che riflettere su questo tema sia di cruciale importanza per comprendere il futuro dei mercati finanziari.
A pensarci bene, l’epoca che stiamo vivendo sembra caratterizzata da una serie di bolle speculative le quali sono in realtà accomunate dagli stessi fattori.
E non si tratta di eccessi di investimento in information technology.
Aggiungo: anche la bolla dei subprime risente degli stessi fattori più generali…….

Saluti.

Interessanti questioni che meriterrebero tempo per essere approfondite.

Una sola cosa mi preme precisare ... Greenspan non riuscì sempre ad evitare la recessione :

http://web-xp2a-pws.ntrs.com/popups...data/econ_research/0712/document/dd122007.pdf

Le bande grige verticali indicano periodi recessivi.

Ciao.

Lorenzo.
 

Albatros

Utente Spoglia Seniòrite
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Eml.. ha scritto:
È passato un decennio, ma sembra quasi ne siano passati due o tre, tali e tanti sono stati gli accadimenti degli ultimi dieci anni.
Ma andiamo con ordine.
Il 1998 fu l’anno della crisi russa, preceduto dalla crisi delle piazza finanziarie asiatiche, appena un anno prima..
Situazioni convulse, caratterizzate da grande incertezza: la volatilità dei mercati finanziari ne fu naturale conseguenza.
Il 1999 fu l’anno del millenium bug, che allo scoccare del nuovo millennio avrebbe dovuto essere causa di problemi informatici gravissimi con conseguenze di portata planetaria sull’economia e sui mercati finanziari.
Alan Greenspan, indimenticabile governatore della Fed, i cui meriti sono a mio avviso misconosciuti, reagì in queste circostanze con accorte manovre sui tassi, con una tecnica metaforicamente battezzata come “tacco e punta”.
E riuscì sempre ad evitare la recessione.

Arriviamo quindi al 2000.

L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.
Il Nasdaq arrivò presto a quota 5000, che era un livello molto alto, troppo alto……
Quanto troppo ?
L’eccesso di valutazione delle quotazioni dipese a mio avviso da diverse cause.
C’erano, sicuramente, alcuni fattori positivi non sostenibili nel lungo termine:dalla politica monetaria, resa molto accomodante dai timori del millenium bug, alla mole di investimenti in Information technology necessari per l’adeguamento delle infrastrutture allo scoccare fatidico del primo gennaio 2000.
Dunque, una correzione, anche poderosa, era lecito attendersi.
Cosa poi sia successo è ormai storia.
Meno chiara, a mio parere, risulta la spiegazione dell’accaduto: quali furono le cause della crisi tuttora perdurante ?
Penso che riflettere su questo tema sia di cruciale importanza per comprendere il futuro dei mercati finanziari.
A pensarci bene, l’epoca che stiamo vivendo sembra caratterizzata da una serie di bolle speculative le quali sono in realtà accomunate dagli stessi fattori.
E non si tratta di eccessi di investimento in information technology.
Aggiungo: anche la bolla dei subprime risente degli stessi fattori più generali…….

Saluti.

UH, TOH CHI SI RIVEDE...
tiscali a 1100 poi era n po' cara non credi?
anche olivetti a 4 non era bassa......

vabbe ormai sono passati secoli... ..
in tutti i casi le quotazioni del nasdaq a 5000 riflettevano la speculazione , non erano basate sul nulla o sulla idea malsana che societa' in start-up o poco piu', potessero fare utili stratosferici senza costi solo con il suffisso .dot....

altri tempi altre bolle...

ora finito il tempo delle fantasie tutti sono tornati sulla terra, e il nasdaq a 2000 e' gia' piu' equilibrato rispeto ai valori reali, pur essejndo ancora a questi prezzi non di certo a sconto.

la crisi finanziaria nasce da altri fattori, da una idea idiota che tutto possa stare in piedi sempre, anche la carta igienica impilata con leva...il primo sisma ha fatto saltare il tappo e si e' rovesciata tutta la carta ....
lungi dall'essere conclusa, perche' ora c'e una nuova moda.. qualla i cercare di rientrare dai buchi riversando sulla gente le perdite , in modo subdolo ma legale..

mettersi d'accordo per tenere i tassi euribor piu' alti di almeno 1 punto rispetto al normale, comprare future su materie prime senza motivo, ( nessuno mi toglie dalla testa che la speculazione nata con la crisi dei subprime sul riso , frumento , petrolio, ecc) sia concausata anche dalla speculazione bancaria.
dove si finira'?
non lo so , e secondo me nn lo sa nessuno, ora tutti navigano a vista e seguono i flussi, dove finira' il treno della speculazione nessuno lo sa, ma di certo trovera' un ostacolo.i mercati non avranno una gran voglia di crescere per un po', si torna alla volatilita', perche' nessuno si fida a investire con le propettive che ci sono, ma nello stesso tempo nessuno puo' permettersi di stare fermo..

ciao
 
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Albatros ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Tiscali ?
Non mi sono mai pronunciato a riguardo.
Su olivetti, invece, sì, a lungo, ma non certo quando il titolo salì, bensì dal 1999, con quotazioni molto più basse.
I telefonici meriterebbero un lungo discorso, ma ora è il momento di concentrarsi su economia e mercati finanziari.

Nell'intervento di Albatros leggo:

"la crisi finanziaria nasce da altri fattori, da una idea idiota che tutto possa stare in piedi sempre, anche la carta igienica impilata con leva...il primo sisma ha fatto saltare il tappo e si e' rovesciata tutta la carta .... "

Sono decisamente convinto che questa non sia una interpretazione adatta.
Certamente, un certo eccesso di ottimismo era presente nei primi mesi del 2000, ma non tale da spiegare gli eventi che sono seguiti.
La chiave di tutto, lo vedremo, è di tipo macroeconomico.

Saluti.
 

ricpast

Sono un tipo serio
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Eml.. ha scritto:
È passato un decennio, ma sembra quasi ne siano passati due o tre, tali e tanti sono stati gli accadimenti degli ultimi dieci anni.
Ma andiamo con ordine.
Il 1998 fu l’anno della crisi russa, preceduto dalla crisi delle piazza finanziarie asiatiche, appena un anno prima..
Situazioni convulse, caratterizzate da grande incertezza: la volatilità dei mercati finanziari ne fu naturale conseguenza.
Il 1999 fu l’anno del millenium bug, che allo scoccare del nuovo millennio avrebbe dovuto essere causa di problemi informatici gravissimi con conseguenze di portata planetaria sull’economia e sui mercati finanziari.
Alan Greenspan, indimenticabile governatore della Fed, i cui meriti sono a mio avviso misconosciuti, reagì in queste circostanze con accorte manovre sui tassi, con una tecnica metaforicamente battezzata come “tacco e punta”.
E riuscì sempre ad evitare la recessione.

Arriviamo quindi al 2000.

L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.
Il Nasdaq arrivò presto a quota 5000, che era un livello molto alto, troppo alto……
Quanto troppo ?
L’eccesso di valutazione delle quotazioni dipese a mio avviso da diverse cause.
C’erano, sicuramente, alcuni fattori positivi non sostenibili nel lungo termine:dalla politica monetaria, resa molto accomodante dai timori del millenium bug, alla mole di investimenti in Information technology necessari per l’adeguamento delle infrastrutture allo scoccare fatidico del primo gennaio 2000.
Dunque, una correzione, anche poderosa, era lecito attendersi.
Cosa poi sia successo è ormai storia.
Meno chiara, a mio parere, risulta la spiegazione dell’accaduto: quali furono le cause della crisi tuttora perdurante ?
Penso che riflettere su questo tema sia di cruciale importanza per comprendere il futuro dei mercati finanziari.
A pensarci bene, l’epoca che stiamo vivendo sembra caratterizzata da una serie di bolle speculative le quali sono in realtà accomunate dagli stessi fattori.
E non si tratta di eccessi di investimento in information technology.
Aggiungo: anche la bolla dei subprime risente degli stessi fattori più generali…….

Saluti.

La crisi che viviamo è dovuta in buona parte proprio alle politiche monetarie scriteriate del sig. Greenspan...altro che meriti misconosciuti....

Ti chiedi il come mai delle bolle?!
Le bolle sono dovute a tassi fermi all'1% per lunghi periodi come ha fatto Greenspan....a iniezioni di liquidità sui mercati continue (cosa questa che fa pure la BCE per quanto mantenga il tasso di sconto a livelli più accettabili).

Il millenium bug come motivo per tenere i tassi bassi?!
Ma stiamo scherzando?!

I subprime....altra bolla...certo!
Immobiliare alle stelle con liquidità e credito facile SEMPRE GRAZIE A POLITICHE MONETARIE SCRITERIATE.

Greenspan passerà alla storia come un individuo il cui operato è l'antitesi della lungimiranza.
Il più grande creatore di bolle speculative della storia.

Altro che mito....
 

ricpast

Sono un tipo serio
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Eml.. ha scritto:
L’avvio del 2000 vide una partenza dei mercati con grande vigore, sulla scorta degli ottimi risultati delle società tecnologiche.

Quali risultati?!

la stragrande maggioranza delle aziende tech quotate in quegli anni erano in fase di start-up o, nei casi più "evoluti", erano operanti in business neonati e del tutto immaturi.

L'eurforia era fondata SOLO ED ESCLUSIVAMENTE su fantasmagoriche idee di profittabilità di business che nessuno aveva mai visto prima.
Moltissime aziende che allora proponevano business futuribili sono fallite perchè il loro progetto è diventato attuabile solo dopo 7-8 anni....

I break-even erano lontanissimi dall'essere raggiunti (alcune di quelle aziende ancora lo devono raggiungere....), i multipli riconosciuti non avevano alcun legame con la verosimiglianza.

Si pensava che da lì in poi il mondo e l'economia sarebbero state completamente diverse e qualsiasi cosa legata ad internet ed un pc sarebbe stata una miniera d'oro.....pure fantasie ovviamente.
Questa si chiama EUFORIA IRRAZIONALE e non OTTIMI RISULTATI....

Un pò come quella che si è vissuta fino a 12 mesi fa sui biocarburanti: una bufala bella e buona.
 
Re: 1998-2008: alcune riflessoni, appena acennate.

Fractal ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Ottima precisazione, su cui è bene soffermarsi un attimo, e che merita molta attenzione.
I periodi indicati nei grafici da te riportti sono stati, effettivamente, di recessione, ma si è trattato di crisi comunque blande, e caratterizzate dalla stessa causa: la guerra.
Penso si possa convenire che senza le due guerre l'era Greenspan sarebbe stata di crescita ininterrotta.
E se non è un risultato straordinario questo...........
I costi dell'era Greenspan, e gli squilibri economici e finanziari ( il termine "bolla" mi pare sempre più abusato e povero di significato) che hanno caratterizzato l'ultima fase della sua presidenza, sino ai giorni nostri, non penso derivino dalla politica monetaria.
Il controllo dell'economia, nella misura in cui è possibile, si realizza con due strumenti chiave.
La politica monetaria è solo uno di questi, e poco ha potuto, nel caso degli Stati Uniti, quando l'uso dello altro strumento di governo dell'economia ha fallito completamente il suo scopo.
In fin dei conti, la spiegazione ultima risiede nella semplicità disarmante di un'equazione macroeconomica, quella he lega il Pil alle variabili che lo compongono.

Saluti.
 

Users who are viewing this thread

Alto