(2) @@@ X gli amici di ettore_61 e non solo @@@ (2 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

gipa69

collegio dei patafisici
Re: MI SONO ROTTO I coglioni.

fo64 ha scritto:
ciao Ettore,
ti chiedo per favore di continuare.
Non ho seguito dall'inizio la diatriba che si è aperta, sto cercando di recuperare adesso tutte le pagine passate e non posso dirvi sinceramente chi abbia ragione e chi no, ma chiudere questo thread per la situazione che si è venuta a creare mi pare davvero un peccato.
Invito tutti a fare un piccolo passo indietro, tralasciando ulteriori commenti, insulti e polemiche.

ehi amico moderatore se vuoi ti faccio un sunto:
I ragazzi/e sono focosi e amano scaldarsi in compagnia e la lontanzanza virtuale porta a volte a scaramuccie verbali che di persona non si verificherebbero mai.
Sicuramente ci sono state delle accuse e delle contro deduzioni abbastanza chiare per cui se i principali protagonisti della diatriba si chiedessero reciprocamente scusa non tenendo conto di chi comincia prima, chi continua poi ecc penso che tutto si risolverebbe quà.
Ma chissà se vogliono.

Un saluto a tutti dal vostro affezionatissimo
aiuto moderatore. :love:
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Da questo momento in poi cancellerò qualsiasi post non attinente a questo thread.
E sospendo per 3 giorni chiunque provi a scriverlo.
Spero di essere stato chiaro.
 

ettore_61

?????????????????????
Re: MI SONO ROTTO I coglioni.

fo64 ha scritto:
ciao Ettore,
ti chiedo per favore di continuare.
Non ho seguito dall'inizio la diatriba che si è aperta, sto cercando di recuperare adesso tutte le pagine passate e non posso dirvi sinceramente chi abbia ragione e chi no, ma chiudere questo thread per la situazione che si è venuta a creare mi pare davvero un peccato.
Invito tutti a fare un piccolo passo indietro, tralasciando ulteriori commenti, insulti e polemiche.

Ciao fo,

sto sbollendo ..... :up: :up: :up:
 

ottodenari

Forumer attivo
Re: H2O

E' possibile che torni la bufala siccità come l'anno scorso?

ESTERI Stampa
Situazione drammatica a Barcellona. C'è chi propone di deviare il fiume Ebro
Ma Zapatero si oppone. Treni e navi per aumentare le scorte idriche
Spagna, la guerra dell'acqua
allarme per la stagione turistica
di ALESSANDRO OPPES


Il Rio Pisuerga, nel Nord della Spagna, ormai quasi prosciugato a causa della siccità
MADRID - Barcellona senz'acqua. L'emergenza potrebbe essere ormai dietro l'angolo, questione di giorni forse, al massimo settimane. Ma intanto l'allarme rosso è scattato, e la Generalitat, il governo regionale guidato dal socialista José Montilla, cerca alla disperata una soluzione per evitare il tracollo della rete idrica e le pesantissime conseguenze sulla stagione turistica che sta per cominciare. Troppo tardi per risolvere con un tocco di magia una gravissima penuria che si vedeva venire da tempo.

Tanto che, per il momento, l'unica "trovata" - come la definisce in modo sprezzante l'opposizione di nazionalisti e popolari - è l'approvvigionamento di acqua con l'impiego di treni e navi. La compagnia ferroviaria Renfe ha assicurato che ne potrà trasportare un milione di litri da Tarragona a Barcellona utilizzando i vagoni normalmente adibiti al trasporto di latte e alimentari.

Ma una quantità ancora maggiore potrà arrivare alla capitale catalana su navi cisterna provenienti dai porti di Carboneras (nella provincia andalusa di Almería), da Marsiglia e dalla stessa Tarragona. Navi da trasporto di grandi dimensioni, ognuna delle quali, caricando 500 vagoni cisterna, dovrebbe poter portare fino a 28mila metri cubi d'acqua. L'amministrazione regionale sta valutando la possibilità di utilizzare anche altri porti vicini, per evitare il collasso del primo scalo catalano e incrementare la capacità ricettiva, mentre il sindaco di Barcellona, il socialista Jordi Hereu, non nasconde la propria preoccupazione e assicura che non ha intenzione di "passare la vita guardando il cielo per vedere se piove".

Piove poco, in effetti, e le previsioni che parlano di una primavera con parecchie precipitazioni non sembrano rassicurare nessuno. Per il momento, sulla Catalogna splende il sole e l'acqua comincia a scarseggiare. Le soluzioni, quelle vere, a lunga scadenza, fanno discutere e infiammano il dibattito politico. La Generalitat propone, seppure come "male minore", di deviare le acque del fiume Segre, un affluente dell'Ebro, in modo da aumentare il livello del bacino idrico di La Baells, uno dei tre che riforniscono l'area metropolitana di Barcellona. Ma, commentando la situazione da Bucarest, dove partecipa al vertice della Nato, il premier José Luís Rodríguez Zapatero, ha negato che questa possa essere una soluzione efficace. Esistono altre opzioni, secondo il capo del governo, "più utili, rapide e moderne, che sono quelle che verranno avviate".

La siccità ha provocato una situazione di allarme nel settore turistico, che teme di subire in modo disastroso le conseguenze della crisi. "Se ci saranno tagli all'erogazione idrica potremo dire addio al turismo", sostiene il presidente degli albergatori Jordi Clos. E a temere il peggio sono soprattutto i responsabili dei grandi parchi dei divertimenti catalani, come Port Aventura, motore turistico della Costa Dorada, quattro milioni di visitatori all'anno. Senz'acqua, sarebbero costretti a chiudere.

(4 aprile 2008)
 

dona46

Forumer storico
mi dico brava da sola

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4 punti sopra le aspettative, si prosegue con il rialzo
la prossima resistenza è posta a 33463
 

Franco52

Banned
Re: H2O

ottodenari ha scritto:
Ma qualcuno ha letto qualcosa sui titoli dell'acqua?
Sia Mediterranea Acque che Acque Potabili sono sospesi al rialzo. Io seguo la prima, ma non ho notizie... :-?
Grazie.
Ciao.
Io ho raccolto questo....
Ciao

Verdi soddisfatti: accolta la proposta di legge regionale sull’acqua

Regione. La conferenza dei capigruppo del consiglio regionale della Liguria ha dato il suo parere positivo alla proposta di legge regionale presentata dal Comitato Territoriale Savonese per il contratto Mondiale sull’Acqua (Melone, Dressino, Gaggeri). Il dibattito presso l’Ufficio di Presidenza della Regione è stato sollecitato dai Verdi (Vasconi, Milani e Tonarelli). Secondo gli ambientalisti sono molte le società di gestione dell’acqua, da Mediterranea Acqua all’Impregilo, a Idrotigullio, a Società Acque Potabili, a Veolia, con un problema di scatole cinesi che permettono differenti tariffe per i diversi territori ma un “sostanziale monopolio di gestione”.
“Occorre chiarezza - sostengono i Verdi - e occorre una legge che, dopo la cattiva applicazione della legge Galli e dopo la moratoria di un anno introdotta con l’ultima Finanziaria, porti a ripubblicizzare il bene comune dell’acqua, porti ad una gestione democratica della risorsa e riaffermi il principio che l’acqua non è una merce e dalla sua gestione vanno allontanati gli aspetti speculativi tuttora presenti
 

Franco52

Banned
13:43 - Bce: Trichet, sempre in allerta per tensioni mercato monetario (RCO)



Difendere stabilita' prezzi, no indicazioni su mosse future

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Brdo, 04 apr - "Continuiamo a
vedere sul mercato monetario un livello di tensione che
riflette l'attuale fase di correzione". Per questo "restiamo
sempre in allerta". Lo ha detto il presidente della Bce
Jean-Claude Trichet alla conferenza stampa finale dopo la
riunione dell'Eurogruppo. Trichet ha ribadito che la
missione principale della Bce e' la stabilita' dei prezzi ma
ribadendo questo oggi "non deve essere interpretato come una
indicazione sulla prossima riunione del board".

Aps-y-

(RADIOCOR) 04-04-08 13:43:54 (0163) 3 NNNN
 

fo64

Forumer storico
ettore_61 ha scritto:
Ciao fo,

sto sbollendo ..... :up: :up: :up:

:V :V :V
Grande Ettore!

Inserisco un articolo dal sito del sole 24ore... non vorrei mai che il big boss Argema passasse di qui e mi cancellasse la risposta, in quanto "non in tema" :D :D


Borsa, in Italia i dividendi più ricchi d'Europa
di Vittorio Carlini


Piazza Affari si conferma il regno dei dividendi. Sfogliando tra i rendimenti delle blue chip della Borsa italiana, salta fuori che il dividend yield ponderato dell'S&P/Mib,calcolato sul prezzo di chiusura al 31 marzo scorso, è del 5,6%. Un valore che, seppure il difficile confronto viste le diverse metodologie di calcolo, resta sempre più alto degli altri listini europei. La City londinese, per esempio, secondo i dati Bloomberg vanta un rendimento attorno 4,14%. Il Cac40 parigino, dal canto suo, si ferma al 3,44% mentre Francoforte si accontenta di poco meno del 3%. Certo l'indice tedesco, negli ultimi tempi, ha perso meno dell'S&P/Mib: questo, giocoforza, riduce il dividend yield che è un rapporto con al numeratore la cedola e al denominatore il prezzo di Borsa. Ma ciò non basta a giustificare il ritorno garantito da Piazza Affari. «Le blue chip italiane- ricorda Sergio Pigoli, presidente di Pigoli consulenza - da sempre gratificano l'azionista con una buona cedola: le proposte dei board sul dividendo 2007 hanno confermato la regola». Nonostante la crisi? «Certamente. Al calo dei listini non ha corrisposto un crollo degli utili, anzi. Il pay-out è stato mantenuto se non aumentato, facendo salire i rendimenti». Prova ne sia, per esempio,la cedola di A2A: l'utility ha deciso per un dividendo di 0,097 euro per azione, in crescita del 38,6% rispetto al 2006. Ancora: Atlantia, sebbene non si sia fatta prendere dall'euforia nell'aumento della cedola (+9,7%), ha comunque deciso di sborsare ai soci 0,68 euro per azione. Di più: l'assemblea di Fiat ha dato il suo ok alla distribuzione di un dividendo complessivo di 522,6 milioni; la casa automobilistica farà correre nelle tasche dei suoi azionisti 0,40 euro lordi ( per ogni titolo ordinario e privilegiato) e 0,555 per le risparmio. Ovviamente, però, non è solo questione di buon andamento dei conti.


I tagliatori di cedole
Passando ai raggi x l'indice S&P/Mib, ci si imbatte spesso e volentieri in aziende che hanno soci "assetati" di cedole. «Basta guardare ricorda Carlo Gentili, fondatore di Nextam- alle molte utility:come non pensare che i comuni azionisti, o lo stesso Statoazionista, non facciano conto anche sui dividendi per far quadrare i propri bilanci ». Senza dimenticare, inoltre, che in business quali l'energia la cedola "alta" è agevolata. «Si tratta - dice Pigolidi settori regolamentati, ex monopoli, dove i flussi di cassa sono garantiti e la presenza di un buon dividendo è quasi l'obbligo».
A "fianco" delle utility, inoltre, ci sono gli istituti finanziari che notoriamente hanno un dividend yield elevato: i banchieri, si sa, devono ben remunerare soci forti quali per esempio le Fondazioni. Se si considera, poi, che Intesa Sanpaolo e UniCredit, da sole, pesano per oltre il 27% sull'indice si capisce perché il rendimento del paniere delle blue chip italiane sia così alto. Il discorso sarebbe diverso nell'ipotesi di una forte presenza di aziende tecnologiche. In quel caso, nei titoli cosiddetti growth, la cassa in teoria dovrebbe essere utilizzata per finanziare ricerca e sviluppo, per cercare la crescita. Ma simili aziende, tra le blue chip italiane, si contano sulle dita di una mano. E così, alla fine, la mietitura delle cedole dà sempre buoni risultati.


Capitalismo immaturo
Già, l'alto dividendo. Una situazione che, per alcuni, è la metafora di una certa immaturità del nostro capitalismo. «Se analizziamo l'S& P500 –afferma Gentili – ci accorgiamo che il dividend yield è basso, attorno al 2%. Negli Stati Uniti la norma è re-investire gli utili in azienda. È molto più diffusa l'idea che l'imprenditore, invece di creare una "rendita" con la cedola, debba puntare a fare crescere la sua società. Il vero ritorno l'azionista non l'ha guardando al rendimento del dividendo bensì al Roe, cioè al return on equity». Come dire, insomma: «è meglio avere una società con un rapporto utili/ patrimonio netto che sale e un dividend yield pari a zero ». Con un'avvertenza: il Roe alto deve essere l'espressione di una crescita sana. Negli Stati Uniti, infatti, molte aziende (spesso le banche) avevano il "vizietto" di mantenersi sotto capitalizzate: con un denomina-tore basso, giocoforza, il Roe sale. Anche se l'azienda,magari,rischia di andare gambe all'aria. «Inoltre – aggiunge Gentili–, in un'ottica d'investimento di lungo periodo, i dividendi dicono poco o nulla» Per quale motivo? «Appena staccata la cedola, il prezzo del titolo viene adeguato al ribasso dello stesso valore del dividendo staccato».


Il sostegno al titolo
Affermare che il rendimento da cedola sia «inutile» ha il retrogusto della provocazione. Anche perché, in momenti di crisi dei mercati, una delle strategie per sostenere i corsi azionari (ed evitare di diventare facili prede) è proprio garantire il dividendo, magari unito a un bel piano di buy-back. E, tuttavia, gli indizi che la cedola non sia così più efficace non mancano: basta guardare al business delle Tlc. Certo, Telecom Italia ha ridotto il dividendo e il titolo ha ceduto. Tuttavia, se si guarda un po' più in là del proprio naso, i numeri dicono un'altra cosa. Telefonica, che ha un dividend yield piuttosto basso (3,3% quello stimato per il 2007) negli ultimi 12 mesi ha messo a segno un rialzo attorno al 12%. Deutsche Telekom, dal canto suo, che vanta un rendimento del 7,8%, ha lasciato sul parterre oltre il 13%. «È il segnale - spiega Maurizio Esentato, esperto telecom per Calyon che il mercato vuole strategie industriali, diversificazione del business, innovazione tecnologica e di prodotto. Il dividendo? Non è più così rilevante».
 

ottodenari

Forumer attivo
Re: otto

agamarino ha scritto:
Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.net/forum/immagini/1207309281saesgettersorariodopo ti faccio il commento.........intanto ti metto l'orario.....poi il resto....si sono tutti i supporti e le resistenze poi ti spiego

Grazie Agatuccia :rosa:
Però ho stretto un pò troppo (forse) lo stop profit e sono uscito.
Lunedì e martedì non potrò seguire e cosi mi accontento, porto a casa qualcosina e mi rimetto in attesa. Se scenderà ci rientrerò di sicuro...
:ciao:
 
Stato
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