BCE: INCUBO INFLAZIONE PER TRICHECO, TASSI INCHIODATI A 4%
Ieri : 8 APR - I tassi di Eurolandia rimarranno fermi al 4% attuale almeno fino all'estate. E chi si aspettava che la Banca entrale europea sarebbe venuta in soccorso delle economie più deboli di Eurolandia rimarrà a bocca asciutta anche questo mese, a causa dell'inflazione record e del petrolio che torna a viaggiare sopra i 109 dollari. Mentre il leader del Pdl Silvio Berlusconi promette di "intervenire sulla Banca centrale europea", rischia di essere una nuova doccia fredda per i politici europei il messaggio che il presidente della Bce Jean-Claude Trichet invierà ai mercati giovedì pomeriggio, dopo che - stando alle previsioni praticamente unanimi degli economisti e all'andamento dei futures - il board della banca centrale avrà lasciato i tassi fermi al 4%, livello cui sono inchiodati dallo scorso giugno. Nel loro incontro mensile a Francoforte, i banchieri della Bce - fra l'essi il governatore di Bankitalia Mario Draghi che a seguire sarà a Washington per il G7 e le riunioni di primavera del Fmi - faranno il punto sulla situazione economica, cercando di decifrare un quadro in chiaroscuro dal quale emerge però chiaramente che le tensioni sui prezzi non hanno alcuna intenzione di raffreddarsi. L'inflazione media nei quindici paesi di Eurolandia, il mese scorso, è infatti volata al tasso record del 3,5%, lasciando stupiti coloro che si aspettavano un effetto benefico sui prezzi dovuto all'euro sopra gli 1,57 dollari, ad appena due centesimi dal massimo segnato a gennaio sopra 1,59. Meno nitida la situazione economica dei Quindici. L'attività manifatturiera e dei servizi mostra chiari segnali di rallentamento, e la settimana scorsa il Fondo monetario internazionale ha tagliato all'1,3% le sue proiezioni per la crescita 2008 di Eurolandia, assegnando all'Italia un magro 0,3%. La fiducia delle imprese è però in in rialzo nei due pesi massimi di Eurolandia, la Francia e Germania. Mentre il membro del direttivo Bce Axel Weber ieri ha sottolineato i rischi per la crescita globale dovuti alle turbolenze finanziarie, ieri il presidente dell'Eurogruppo, Jean-CLaude Juncker, ha detto che l'Europa sta meglio degli Usa e che le stime del Fmi sono troppo pessimistiche. L'economia di Eurolandia - potrebbe essere dunque la valutazione del board della Bce giovedì - rallenta ma sta reggendo bene alla crisi globale e non rischia la recessione: proprio quello che ha detto oggi stesso il membro del direttivo Bce, Victor Constancio, sottolineando invece che l'inflazione "é un rischio molto importante". Lo stesso Trichet, a fine marzo, ha detto di aspettarsi un'inflazione sopra la soglia del 2% "per la maggior parte di quest'anno", raffreddando le speranze di un taglio dei tassi da parte delle imprese esportatrici europee. Gli economisti, però, non sono del tutto concordi sui prossimi mesi, e il quadro da qui all'estate potrebbe cambiare: secondo Holger Schmieding di Bank of America, la Bce quest'anno taglierà solo una volta, a settembre, complice anche l'accordo salariale tedesco con cui i lavoratori del settore pubblico hanno strappato i più forti aumenti degli ultimi 16 anni. Mentre Mark Wall di Deutsche Bank è convinto che ci sarà una gelata sull'economia e sui prezzi, che spingeranno la banca centrale a tagliare al 3% entro il primo trimestre.(ANSA).