Per domani sui mercati...
Il credito rischia la paralisi, la Banca d'Inghilterra prepara un piano d'emergenza
Dopo il dipartimento del Tesoro statunitense, anche la Banca d’Inghilterra si prepara ad un massiccio intervento per far fronte alla crisi dei mercati finanziari. Il piano della BoE, almeno 100 miliardi di dollari secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere annunciato la prossima settimana e dovrebbe far fronte alla crisi del credito che rischia di paralizzare il sistema bancario inglese. Un sistema già colpito duramente dalla crisi: Royal Bank of Scotland, ritenuta prima della crisi una delle banche più solide del mondo, dovrebbe annunciare tra oggi e domani ulteriori perdite per 4 miliardi di sterline (poco più di 5 miliardi di euro), lanciare in tempi rapidissimi un aumento di capitale per rastrellare almeno 10 miliardi di sterline (12,5 miliardi di euro) e predisporre un piano di tagli e dismissioni di partecipazioni. La banca scozzese è l’ultima di una serie che ha visto le banche britanniche sono sotto pressione per i problemi di liquidità. La gravità della situazione, peggiorata dai segnali di ulteriore deterioramento del mercato immobiliare e dal boom dei pignoramenti, spinge dunque la banca centrale inglese a entrare in azione con misure di emergenza, sull’esempio degli Stati Uniti, mettendo mano al più grande intervento straordinario mai varato dalle autorità monetarie britanniche per assicurare liquidità al sistema bancario.
Il piano, da 50 miliardi di sterline (63 miliardi di euro, poco meno di cento miliardi di dollari) prevederebbe lo scambio di obbligazioni governative con prestiti immobiliari.
In questo modo si vuole garantire nuova liquidità al sistema finanziario, sollevando al tempo stesso gli istituti di credito dal peso dei titoli illiquidi ancorati al prestito ipotecario. Per i bond la scadenza sarà di un anno, ma potrà essere estesa a tre anni, raggiungendo così la durata più lunga mai fissata nell’ ambito delle aste di altre banche centrali come la Fed e la Bce. Il piano, se confermato, potrebbe anche non essere sufficiente. Secondo l’ex componente del board della Banca d’Inghilterra, Willem Buiter, l’istituto centrale inglese dovrebbe intervenire ancora e immettere un totale di 100 miliardi di sterline, perché si possa vedere «un reale cambiamento nella posizione di liquidità delle banche».
Per Royal Bank of Scotland, pronta a svalutazioni per 4 miliardi derivanti dalla crisi del credito, gran parte dei problemi derivano dall’acquisizione di Abn Amro - fatta con Fortis e Santander - da oltre 70 miliardi di euro. Un’operazione che prima della crisi poteva essere «digerita» grazie all’aumento della reddività per ripristinare i parametri patrimoniali, ma che con il brusco rallentamento dei mercati finanziari ha imposto ai vertici della banca scozzese un ripensamento. Rbs ha già registrato svalutazioni per 3,5 miliardi di euro, ma finora era stato escluso un aumento di capitale. Nel fine settimana, scrive il Financial Times, il Cda della banca scozzese si riunirà proprio per approvare le perdite e dare l’ok ad un aumento di capitale da almeno 10 miliardi di sterline che sarà interamente sottoscritto da un consorzio di banche, fra cui Merrill Lynch, Goldman Sachs e Ubs. L’offerta, scrive invece il Times, dovrebbe partire il 22 o 23 aprile in un piano da complessivi 13 miliardi di sterline. Rbs, sempre stando alle indiscrezioni, potrebbe anche mettere in vendita le attività del ramo assicurativo Direct Line - attivo anche in Italia - e Churchill per raccogliere circa 5 miliardi di sterline, National Insurance Guarantee per un miliardo di sterline, oltre alle azioni in Bank of China, Angel Trains e la banca regionale statunitense Citizens Financial Group. In cantiere anche una serie di tagli del personale, solo in parte derivanti dalla «razionalizzazione» delle attività in seguito alla fusione con Abn Amro. A rischio parte delle posizioni in alcuni desk delle attività finanziarie. In particolare, seguendo il trend degli altri grandi istituti, quelli maggiormente colpiti dalla crisi come le cartolarizzazioni e le attività di strutturazione di finanziamenti e real estate