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giamaica2005

Forumer attivo
ecco quà, come dire....vedremo in seguito se tagliare o no!

Usa, Fed taglia tasso riferimento a 2,00%, tasso di sconto 2,25%



WASHINGTON (Reuters) - Federal Reserve ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo al 2,00%, mentre il tasso di sconto è stato ridotto di 1/4 al 2,25%.


Il taglio è conforme alle attese di molti osservatori, che sommettevano su una riduzione da un quarto di punto. A partire dal picco di 5,25% dell'estate scorsa, i tassi Usa sono stati ridotti da metà settembre 2007 con l'emergere della crisi dei mutui.


Nel comunicato la Fed afferma che le incertezze circa le prospettive di inflazione rimangono elevate, ma nel corso dei prossimi trimestri si attende una moderazione dell'inflazione.


Oggi pomeriggio, poco dopo la pubblicazione della stima priliminare sul Pil del primo trimestre 2008, i futures sui tassi Usa indicavano tassi stabili in occasione dei prossimi meeting.
 

giamaica2005

Forumer attivo
Re: Adesso penseranno.....

ettore_61 ha scritto:
cavolo, ma se ha tagliato vuol dire che l'economia sta ancora rallentando ...... e viaaaaaaaaaa tutti giu' per terra....

Si chiude negativi......

ahahahah


chiudere in negativo......magari! ahahah

ma ti dirò che, visti gli scossoni in atto, nn mi meraviglierei più di tanto se perdesse di tono

comunque è presto per parlare.....manca ancora 1 ora e 20 circa alla chiusura!

ma tifare nn è peccato... :down: :down: :down: :down: :down:

ahahahahahah
 

ettore_61

?????????????????????
Re: ecco quà, come dire....vedremo in seguito se tagliare o

giamaica2005 ha scritto:
Usa, Fed taglia tasso riferimento a 2,00%, tasso di sconto 2,25%



WASHINGTON (Reuters) - Federal Reserve ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo al 2,00%, mentre il tasso di sconto è stato ridotto di 1/4 al 2,25%.


Il taglio è conforme alle attese di molti osservatori, che sommettevano su una riduzione da un quarto di punto. A partire dal picco di 5,25% dell'estate scorsa, i tassi Usa sono stati ridotti da metà settembre 2007 con l'emergere della crisi dei mutui.


Nel comunicato la Fed afferma che le incertezze circa le prospettive di inflazione rimangono elevate, ma nel corso dei prossimi trimestri si attende una moderazione dell'inflazione.


Oggi pomeriggio, poco dopo la pubblicazione della stima priliminare sul Pil del primo trimestre 2008, i futures sui tassi Usa indicavano tassi stabili in occasione dei prossimi meeting.

Scusa, ma tutte le banche in crisi?
E i licenziamenti?
E le richieste di mutui che crollano?
E i rifinanziamenti che crollano?
E le vendite di case che crollano?
E i nuovi cantieri che crollano?
E la fiducia che crolla?

Ma quelle cazzo di 10000 assunzioni dove cazzo sono state fatte?
Mica saranno i lavavetro ai semafori !!!!

Mah !!!...........
 

giamaica2005

Forumer attivo
Re: ecco quà, come dire....vedremo in seguito se tagliare o

ettore_61 ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!


hehehehe e lo vieni a dire proprio a me? ahahah

ci stanno prendendo per culo....o almeno ci provano!

ma questi sono proprio dei grandissimi figli di una gran tr...

scusami argema (nel caso leggesi).....ma nn esiste altra definizione più appropriata!

per me tutto :down: :down: :down: :down:
 

giamaica2005

Forumer attivo
Re: ecco quà, come dire....vedremo in seguito se tagliare o

ettore_61 ha scritto:
Lo so che lo sai......ma giusto per avere un quadro della situazione....

:lol: :lol: :lol: :lol:


ma ti rendi conto che oscillazioni paurose sugli indici?

è incredibile.......dovrebbero già stare a oltre il 2%......e invece?......sembra quasi che lateralizzano!

bhaaaaa

c'è ancora qualcosa che nn sappiamo, ma nn trovo notizie
 

giamaica2005

Forumer attivo
Re: azzarola ettore hai fatto centro.........

giamaica2005 ha scritto:
almeno per ora


nas in negativo


se ti guardi il grafico nas a 1 minuto è uno spettacolo, arrivano certe bordate di vendite

ahahahahah

vai vai vaiiiiii :down: :down: :down: :down: :down: :down: :down: :down: :down:

puozza schiattà

ahahahahah

vado a cena

bye
 

ettore_61

?????????????????????
mi sembra una disamina sensata

ANSA) - NEW YORK, 30 apr - L'economia statunitense è ferma e per sostenerla la Fed taglia, per la settima volta in sette mesi, il costo del denaro portandolo al 2%. Il pil nel primo trimestre ha mostrato una crescita anemica: appena il +0,6%, un dato superiore alle attese ma che non deve spingere a "stappare alcuna bottiglia di champagne" per festeggiare, visto che - spiegano senza mezzi termini gli analisti - l'evitata contrazione del pil è imputabile solo all'aumento delle scorte. Una recessione, "se già non c'é, resta possibile", spiegano. A constatare che l'economia statunitense "continua a essere debole" è anche la Fed che, segnalando fra le righe una possibile pausa nel ciclo di politica monetaria ribassista, assicura che farà il necessario per sostenere la crescita e il controllo dei prezzi, anche se i tagli finora decisi sono "sostanziosi" e dovrebbero servire da "stimolo". La banca centrale Usa, poi, per la prima volta non parla esplicitamente di rischio al ribasso per la crescita. Nei primi tre mesi dell'anno l'economia a stelle e strisce è cresciuta di un modesto 0,6%, riflettendo il cauto atteggiamento dei consumatori americani alle prese con il caro-prezzi, il deterioramento del mercato del lavoro e le difficoltà del mercato immobiliare. Le esportazioni spinte dal dollaro debole e l'aumento delle scorte sono gli unici due fattori che hanno consentito al pil di restare in territorio positivo. Già solo senza l'aumento delle scorte, il pil si sarebbe contratto. A pesare è stata la brusca frenata dei consumi, motore della crescita statunitense: nel primo trimestre sono saliti solo dell'1%, la crescita più bassa dal 2001 quando l'economia americana entrò in recessione. Ma risultano in calo anche gli investimenti aziendali, che cedono il 2,5%, registrando così la contrazione più marcata dal primo trimestre 2004. Crollano inoltre gli investimenti nel comparto delle costruzioni residenziali segnando un -27%, il più forte ribasso dal 1981, sottraendo al pil 1,23 punti percentuali. In aumento invece i prezzi: l'indice generale dell' inflazione, calcolato sulla base dei prezzi di beni e servizi acquistati dai consumatori, sale nel primo trimestre al 2,6% dal precedente +2,4%. Il tasso di inflazione 'core' (al netto di cibo e petrolio), è invece sceso al 2,2% dal 2,5% del precedente trimestre. Quest'ultimo indice è considerato l'indicatore 'privilegiato' dalla Federal Reserve per definire le sue scelte di politica monetaria. Proprio la Fed segnala che le incertezze sulle prospettive per i prezzi restano "elevate: monitoreremo con attenzione la situazione". Nel comunicare al mercato, che lo dava per scontato, l'ennesimo taglio del costo del denaro dal 2,25% al 2%, la banca centrale ha tratteggiato un quadro non proprio roseo, con l'attività economica che "resta debole" e i mercati ancora "sotto stress". Quanto al mercato immobiliare, "le condizioni creditizie restrittive e il peggioramento della contrazione del comparto residenziale probabilmente peseranno sulla crescita economica nei prossimi trimestri". Comunque - segnala - "il sostanzioso allentamento delle condizioni monetarie fatto finora, assieme alle misure in corso per sostenere la liquidità dei mercati, dovrebbero aiutare a promuovere una crescita moderata nel tempo e a mitigare i rischi per l'attività economica". (ANSA).

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