Indici Italia A napoli in carrozza O procida in catene.......

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Sai che c e di sbagliato in tutto quello che leggo in questi giorni su questo thread ? la parola che ho evidenziato in rosso, PROVARE .
in borsa non si prova o sai quello che stai facendo con annessi tutti i rischi i stop le coperture , cioe tutto quello che puo succedere sia in positivo che se il mercato mi viene contro, oppure è meglio fare altro.
:ciao:
P.S.
Dimenticavo , sapete quale è la differenza tra voi e Treno ? che lui anche in loss sa comunque cosa fare e questo perche l'operazione iniziale è partita dalla sua testa e non dalla vostra .

Per carità, io sono un novello, ma fammi vedere dai tuoi grafici dove vedi il target 28000 e poi puoi tornare a prendermi in giro, ci sono segnali in quella direzione, ma non si sono ancora innescati tutti, se poi dici nel caso si aspetta di vedere come chiude il tracy per valutare un eventuale short o long questo è un altro discorso...
 
il solito catastrofista...

Il giudizio è chiaro: vi è un miglioramento della situazione economica (anche abbozzi di ripresa), ma non si sa quanto sia solido e soprattutto quanto sia sostenibile nel tempo. Insomma, permane un forte timore di una nuova caduta in recessione dell'economia mondiale, che addirittura potrebbe diventare una certezza se le banche centrali dovessero cominciare a chiudere i cordoni monetari.

Le conclusioni delle autorità monetarie e politiche appaiono assolutamente condivisibili. Banche centrali e governi sono riusciti ad evitare il peggio, ossia il collasso del sistema bancario. Sono pure riusciti a ripristinare, almeno in parte, il funzionamento del mercato dei capitali e a stabilizzare un'economia che all'inizio dell'anno era in caduta libera. Questi risultati, frutto di eccezionali misure di politica economica, non possono essere confusi con una ripresa economica sana e duratura, anche perché non è stato finora risolto nessuno dei problemi che hanno causato la crisi.

In primo luogo, il sistema bancario non è stato risanato. I titoli tossici detenuti dalle banche sono apparentemente scomparsi nel nulla. In realtà sono ancora nascosti nelle pieghe dei bilanci bancari, ma nessuno ne parla, poiché non provocano più perdite miliardarie a causa del cambiamento delle regole contabili. Le banche centrali hanno inoltre inondato di liquidità il sistema bancario, risolvendo i problemi di rifinanziamento. Dopo aver rischiato il collasso solo pochi mesi fa, gli istituti bancari sembrano ora scoppiare di salute.

Le autorità monetarie e politiche sono perfettamente consapevoli che non è tutto oro quello che luccica e hanno trovato un'intesa per aumentare sensibilmente i requisiti del capitale delle banche e anche la sua qualità, ma sanno che queste proposte non potranno essere adottate immediatamente da un sistema bancario ancora molto fragile. Infatti aumentare la dotazione di capitale non è un'operazione indolore: il Fondo monetario internazionale ha calcolato che le banche americane ed europee dovrebbero attuare aumenti di capitali per 875 miliardi di dollari, se il rapporto minimo tra mezzi propri e quelli di terzi venisse fissato al 4%, e ben 1.700 miliardi di dollari se fosse stabilito al 6%.

Gli altri cambiamenti prospettati comporterebbero ulteriori aumenti di capitale che si aggiungerebbero a quelli dovuti alle perdite «nascoste» che le grandi banche prima o poi dovranno denunciare. È molto probabile che questi principi vengano fatti propri dal G20, ma che la loro entrata in vigore sia rinviata. Da un lato si constata dunque che le banche sono ancora malate; dall'altro si agisce come se i loro problemi fossero invece risolti. In pratica si stanno ripetendo gli errori del Giappone, che negli anni Novanta si rifiutò di prendere atto dei buchi presenti nei bilanci bancari con il risultato che occorse praticamente un decennio per smaltire le perdite nascoste.

In secondo luogo è difficile intravedere miglioramenti in relazione, da un canto, allo scoppio della bolla formatasi nel mercato immobiliare di alcuni Paesi e, d'altro canto, al livello eccessivo di indebitamento delle famiglie. Anzi, il forte aumento della disoccupazione induce a ritenere che non siano stati fatti passi avanti. Ad esempio, negli Stati Uniti non è detto che sia veramente finita la caduta dei prezzi delle case, che sono già scesi in media del 30% rispetto ai massimi, mentre il continuo aumento dei pignoramenti non tocca più solo i subprime, ma anche i migliori debitori, i quali o abbandonano le loro case perché il
mutuo ipotecario è nettamente superiore al prezzo di mercato oppure perché hanno perso e non riescono più a pagare le rate del mutuo.

Ma c'è di più. Impressionanti scricchiolii giungono dal commercial real estate (ossia dai
prestiti concessi per la costruzione di supermercati, alberghi, edifici per uffici, ecc.). Questo segmento di mercato è stimato attorno ai 7.000 miliardi di dollari (al confronto i subprime sembrano noccioline) e ha caratteristiche particolari: una parte di questi prestiti è stata cartolarizzata (come le carte di credito, i mutui ipotecari, ecc.), ma una parte consistente è ancora a carico delle banche, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni. Non a caso è proprio verso questo tipo di istituti, a rischio di moria, che si stanno ora indirizzando gli aiuti della Federal Reserve.

I vecchi problemi non sono stati risolti. In più se ne sono creati di nuovi. I principali sono due: il forte aumento della disoccupazione e l'esplosione dei disavanzi pubblici. Gli analisti sostengono che non bisogna guardare i dati della disoccupazione, poiché storicamente essa comincia a diminuire solo molto tempo dopo l'avvio di una ripresa. Questa tesi è valida per recessioni tradizionali (e quindi di una durata variabile tra i due e i tre trimestri), ma non per questa crisi.

Infatti se si esclude il crollo dell'occupazione negli Stati Uniti a metà degli anni Settanta, una perdita di posti di lavoro mensile di 216.000 unità, come in agosto, avveniva all'inizio di una recessione e non alla vigilia di una ripresa. Tra l'altro, occorre rammentare che il PIL americano si è contratto nel secondo trimestre anche nei confronti dei primi tre mesi dell'anno. La durata di questa recessione, iniziata nel dicembre 2007, la sua profondità, il forte indebitamento delle famiglie americane, che è ancora superiore al 120% del reddito disponibile, e le perdite dovute al crollo dei prezzi delle case e di quelli delle azioni (che vuol dire anche una perdita dei piani pensionistici) fanno ritenere che l'evoluzione del mercato del lavoro americano sarà questa volta molto rilevante per capire se vi sarà una ripresa dei consumi, che rappresentano il 70% del PIL statunitense.

L'ottimismo che sgorga dall'impressionante rally dei mercati azionari appare scarsamente fondato. Il miglioramento appare dovuto essenzialmente alle misure straordinarie di politica economica adottate dai diversi Paesi e non ad una ripresa dell'attività economica sostenibile e duratura. Queste politiche non possono però protrarsi all'infinito. Ciò induce a ritenere che la fine della crisi sia ancora lontana e che i rischi di ricaduta siano molto alti.
 
questo è quello che dice la teoria, poi un trader accorto segue il mercato passo, passo... e si organizza SEMPRE per evitare fregature.............
 
a mio modo di vedere con lo short di posizione non in leva (anche da 18000) nel lungo (e neanche poi tropo lungo diciamo qualche mese) è impossibile perdere. Che poi non sia il massimo guadagno possibile quello mi sembra fin troppo evidente (faccina che ride, non riesco a metterla)
 
ah vabbè, un gioco da bambini insomma, allora entro long al primo ritraccio confermate c'è ancora un 20% da fare, non è che poi la figura viene negata no?

scusa se posso sembrare brusco:)

io non so se se andra' a 28000 , so solo pero' che stiamo salendo da marzo e qui (intendo sul forum)continuo a leggere gente che cerca un punto dove shortare negando l'evidenza di un trend long conclamato

anziche' un punto di ritraccio dove appunto posizionarsi e seguire il trend


Ci sono dei livelli chiave che se non vengono rotti , short non si va


se poi parli di scalping , è un'altra cosa

ciao
 



Salve...;)
Quindi....ieri è accaduto quello che ritenevo meno probabile accadesse, il conteggio è diventato quello alternativo....a causa del breackout dei livelli Nasdaq100 index + future...
Questo determina un fatto molto importante....cioè che dovremo modificare l'ottica e le tempistiche del rialzo che a questo punto ha ancora tempo davanti a se per concludersi....
Invece che trovarci in una 4 (su Nasdaq100) ci troviamo "probabilmente" in "c" di "B"......questo se da un lato ci dice che per quest'anno chiuderemo probabilmente positivi, dall'altro ci informa che probabilmente la crisi si ripresenterà nei prossimi anni.....ma questo diciamo che per gente come noi che opera sul breve termine non ha grande importanza....lo vedremo quando ci saremo....;)

1252572181nasdaq100index.png


Cosa succede a questo punto sul nostro indice.....
Succede che oltretutto con la barra odierna viene negato il Wolfe ribassista.....poichè si è ripassata al rialzo la resistenza dinamica della stessa figura...
Elliottianamente sul nostro indice non è detto che non si sia in una 4 lostesso, la conta lo permetterebbe, ma di fatto stando dietro all'indizio del Nasdaq potrebbe essere una 4 con tempi molto più lunghi del previsto...

Tutti segnali rialzisti quindi....e che ci fanno modificare sostanzialmente le ipotesi sullo sviluppo dei prezzi nel prossimo futuro (fino a fine anno)...

1252573180ftsemibfut.png


Ma attenzione adesso a non farsi fregare dalla microfase.....se è vero che cambia il quadro di lungo, il momento attuale (questi giorni) non è favorevole per entrare sul mercato poichè segnato ormai da fortissimi segnali d'ipercomprato...i quali potrebbero sicuramente favorire storni...la notizia è che a questo punto sarà possibile con maggiore sicurezza sfruttare questi storni per rientrare long....quindi attenzione....oggi siamo alla terza apertura in Gap in pochi giorni su FTSE Mib e qualsiasi cultore dell'ananlisi tecnica vi può dire che questo comportamento segnala una exhaustion phase....di breve comunque....quindi oggi non entrerò assolutamente long, magari se vi saranno le condizioni si potranno fare alcune operazioni long in intraday ma andare overnight su FIB/MINI con questo impercomprato è da pazzi.....
Ciclicamente dovremmo trovarci sempre all'interno di un mensile da 45gg standard pertanto vicino alla sua conclusione ma per contarlo voglio vedere a questo punto dove e come si chiuderà....per adesso metto solo un 28gg certo all'inizio del ciclo trimestrale, quindi, il mio consiglio è quello di attendere il primo storno.

short fottuti anche nel medio termine? :rolleyes:
what do you think treno?:rolleyes:
 

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