Ahi ahi ahi ahi ahi
La «21 luglio» ha presentato un dossier che analizza le politiche sui rom messe in atto dalla nuova amministrazione nei primi cento giorni
e rivela che non c'è stato alcun cambio di rotta, anzi: in vista nuovi sprechi per un valore complessivo di 12 milioni di euro.
I bandi emessi dal commissario prefettizio Francesco Tronca in attesa di nuove scelte politiche,
sono stati scongelati e hanno ripreso il loro iter, nonostante in campagna elettorale i Cinque stelle avessero propagandato la tesi del «superamento dei campi».
Promesse disciolte nel tepore dell'ottobrata romana: pochi giorni fa sono state aperte le buste per la gara d'appalto per la gestione dei sei campi «ufficiali» del Comune.
Una gara da oltre sei milioni di euro ripropone la vecchia linea, superando anche lo stop agli stanziamenti per i campi che era stato deciso nel 2015,
quando il tribunale civile di Roma aveva definito «discriminatorio» un campo i cui occupanti vengano selezionati su base «etnica»,
quello in zona La Barbuta, in passato finito al centro degli appetiti della cricca di Mafia capitale.
Lo scorso 8 luglio inoltre il Campidoglio aveva bandito la «gara per il reperimento di un'area attrezzata», cioè una nuova baraccopoli, valore 1.549.448 euro.
Marcia avanti, nonostante la bocciatura arrivata dagli stessi M5S del quartiere di Roma Nord che dovrà ospitare il campo,
il XV municipio, puntualmente ignorata, come le denunce dell'Associazione 21 luglio e dei Radicali.
Il 9 agosto il consiglio comunale a maggioranza grillina ha bocciato una mozione che chiedeva il ritiro del bando, sconfessando lo stesso Movimento, alla faccia dell'«uno vale uno».