ABBIAMO DUE VITE: LA SECONDA INIZIA QUANDO CI RENDIAMO CONTO DI AVERNE SOLO UNA

Il Rais il 6 marzo 2011 disse:

"L'Occidente deve scegliere tra me e il caos del terrorismo: se non aiutate la Libia avrete al Qaeda a 50 chilometri dall'Europa".

Una profezia che si è realizzata come una maledizione contro questo Occidente ipocrita e doppiogiochista
 
Ora una figura di garanzia come il notaio Piergaetano Marchetti, cooptato ieri nel cda e nominato nuovo presidente, gestirà questa fase.

L'impero di Bernardo Caprotti vale 9 miliardi di euro.
Due miliardi per la parte immobiliare (151 negozi 95 superstore e 56 supermarket - tutti di proprietà così come i terreni su cui sorgono)
più i 7,3 di fatturato. Una gestione con una redditività di circa 16mila euro ogni metro quadrato di superficie di vendita, la più alta d'Europa.

Risale al 1996 il primo schema di successione, quando Esselunga fu intestata fiduciariamente ai figli.
I due maggiori erano già in azienda: Giuseppe sarebbe diventato amministratore delegato mentre Violetta lavorava nel marketing.

Nel 2004 Caprotti estromise il primogenito (Violetta se n'era già andata) e riorganizzò il gruppo.
Gli immobili confluirono nella Villata Partecipazioni spa e la struttura societaria fu semplificata.
La parte immobiliare doveva essere «la cassaforte di famiglia per almeno un paio di generazioni,
qualsiasi sia il destino dell'impresa operativa», come Caprotti scrisse ai figli nel 2010 al compimento degli 85 anni.

L'intenzione era di assicurare un avvenire tranquillo alla progenie grazie alla rendita fondiaria, ma di tenersi le mani libere quanto al «core business».

In quello scritto Caprotti precisò pure che in famiglia «le cose predisposte nel '96» sono «rimaste sempre valide».
Cioè le azioni della holding rimanevano intestate fiduciariamente ai figli ma, in base a una scrittura privata,
il padre poteva reintestarsi le quote in ogni momento e senza preavviso in base a una procura generale
che lo autorizzava ad agire in nome e per conto dei figli. Cosa che avvenne nel 2011.

Questa scintilla ha acceso la lite con i due figli nati dal primo matrimonio con Giorgina Venosta.
E che dovranno accontentarsi di restare in minoranza, salvo ulteriori contenziosi.
 
Il cortile della Camera dei deputati è stato trasformato in un ring di pugilato dai Cinquestelle.

I grillini Vincenzo Caso e Francesco Cariello sono arrivati alle mani e, per evitare il peggio, sono dovuti intervenire dei loro colleghi del Movimento.

Caso è esponente dell’ala dei duri e puri, mentre Cariello è su posizioni più moderate, come ricorda la Repubblica che riporta la notizia.

Le scintille sono iniziate in Transatlantico, ma lo scontro è avvenuto nel cortile della Camera,
dove solitamente i parlamentari vanno per fumare o fare telefonate private.
Il primo a notare l’alterco è stato il deputato pentastellato Giorgio Sorial che ha diviso i due parlamentari col proprio corpo,
rischiando di scontrarsi con un Cariello alquanto litigioso.
Poco dopo arriva anche l’ex capogruppo Federico D’Incà che, sempre in cortile, riunisce alcuni dei presenti e cerca di riportare la calma tra i grillini.
Risulta ancora ignoto il motivo del litigio all’interno di un Movimento che, colpa del ‘caso Roma’ e della fine del direttorio, sta attraversando un periodo turbolento.
 
ROMA – Più è lungo lo sbadiglio e più sei intelligente.
Una nuova ricerca condotta da Andrew Gallup sostiene che questo fenomeno,
diffuso sia tra gli animali che tra gli esseri umani,
è un indicatore delle capacità intellettive delle varie specie animali, tra cui c’è anche l’uomo
 
vediamo chi ce la spara più grossa.

WASHINGTON – La “terza guerra mondiale sarà estremamente letale e rapida”: sono le previsioni dei vertici militari statunitensi,
certi che una nuova guerra globale ad un certo punto del futuro “è quasi garantita”, riferisce il tabloid britannico The Daily Mail.

In prima linea ci saranno intelligenze artificiali e armi “intelligenti”.
“Un conflitto convenzionale nel prossimo futuro sarà estremamente letale e rapido, e non sapremo quanto potrà andare avanti”,
ha detto il generale William Hix intervenendo ad un convegno sugli eserciti del futuro al meeting annuale dell’Associazione dell’Esercito americano a Washington.
“La velocità degli eventi ridurrà allo stremo le capacità umane. La velocità alla quale le macchine potranno prendere decisioni nel futuro remoto
cambierà la nostra capacità di relazionarci con le macchine, e richiederà una nuova modalità di rapporto tra umani e intelligenze artificiali”.

Cina e Russia stanno entrambe chiamando alle armi un numero imponente di militari sempre più tecnologizzati,
e stanno così “costringendo il Pentagono a prepararsi per una violenza tale che l’esercito americano non vede più dai tempi della guerra in Corea”, ha aggiunto Hix.

Secondo il generale Joseph Anderson gli Stati Uniti stanno affrontando
“minacce dagli Stati moderni che si comportano in modo sempre più aggressivo, in quella che pare già una competizione militarizzata”.

“Gli avversari del futuro potranno porre fine alla superiorità aerea della U. S. Air Force, ha aggiunto il generale Mark A. Milley,
e impedire l’utilizzo della Marina, così le forze di terra dovranno essere in grado di sostituire anche le forze marittime”.

Secondo il generale Milley l’esercito deve essere pronto ad ingaggiare una cyber guerra e a combattere in un sistema urbano complesso.
 
:rotfl:

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ROMA – Vendemmia Prosecco: chiama in aiuto gli amici, deve assumerli tutti.
San Pietro di Feletto, nel trevigiano: alla vendemmia tra i filari delle colline del Prosecco,
il titolare di una azienda agricola ha invitato come un gruppo di amici ma si è visto comminare una multa e l’ingiunzione a regolarizzarli tutti dalla Direzione territoriale del Lavoro.
Gli ispettori, irremovibili, non hanno sentito ragioni, nemmeno la giustificazione che da sempre in queste vigne
è tradizione farsi aiutare da amici e parenti ricambiando in natura con un bel pranzo o semplicemente restituendo il favore.

Da una parte dunque un costume radicato, dall’altra la legge.
Che impone all’agricoltore “la stipulazione di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche a tempo parziale,
o con contratto a tempo determinato di durata non inferiore ai tre mesi, decorrente dal primo giorno di lavoro ‘in nero'”.
 
Un’operazione banalissima, fatta in passato decine di volte.
L’auto-compilazione on-line dell’F24 per pagare l’Iva trimestrale.
Un importo nella norma, per un agente di commercio che opera nel settore delle forniture di caffè: 967,30 euro.

È un attimo. La virgola scambiata per un punto. La cifra diventa 96.730 euro. Clicca invia e si stampa il modulo per l’archivio.

E lì scopre il piccolo dramma. Ha versato quasi 100 mila euro all’Agenzia delle Entrate.
Che ora non intende restituirli, ma gli ha annunciato che andranno a compensazione di futuri debiti.
Siccome il libero professionista genera Iva per circa 4 mila euro l’anno, servirà un quarto di secolo per riavere quanto saldato per errore.



«Rivoglio indietro, immediatamente, i risparmi di una vita»: a parlare è il protagonista della vicenda,
Luca Schiavon, 52 anni, di Spilimbergo (Pordenone).
Da oltre un mese e mezzo – il versamento risale alla metà di agosto - ha assoldato una squadra tra avvocati
e commercialisti per tornare in possesso del suo denaro, ma i risultati ancora non si vedono.
 
«Tutta l’Amministrazione, dalla Direzione centrale a quella regionale, sta cercando una soluzione,
ma il fatto che un evento del genere non sia mai capitato non aiuta a dirimere i dubbi procedurali»:
lo ha affermato Antonio Cucinotta, direttore dell’Agenzia delle Entrate di Pordenone,
in riferimento al caso dell’agente di commercio che ha versato 100 mila euro in più del dovuto a causa di un errore di digitazione nel pagamento on-line.

«Il sistema dei rimborsi è standardizzato - ha proseguito - e noi non possiamo interpretarlo.
Tanto più che la dichiarazione sul 2016 sarà disponibile solo il prossimo anno e unicamente in quel momento
sarà possibile confermare la veridicità delle affermazioni del contribuente su quanto deve effettivamente all’Erario, verso le quali, tuttavia, nessuno di noi nutre sospetti».

«Non si tratta di burocrazia o Fisco senza cuore e cervello - ha concluso Cucinotta -:
da settimane, stiamo cercando una strada che permetta di restituire il denaro,
perché ci rendiamo conto che per chi sta vivendo questa situazione possono essere momenti drammatici.
Tuttavia, va individuata la strada maestra per questa operazione che non è contemplata dalla casistica.
Chi versa di più solitamente va a compensazione e questa sarebbe la strada da percorrere,
ma se le proiezioni dicono che il credito si azzererà in un quarto di secolo è chiaro a tutti che va trovata una soluzione rapida e diversa,
senza che questa rappresenti un pericoloso precedente cui qualcuno si possa appigliare in caso di contenziosi con lo Stato.
In che modo ciò sarà possibile, lo dobbiamo ancora scoprire».
 

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