Sono molto d’accordo con quello che scrive Cellista Doc.
Ci sono delle cose che sa solo Dio e che, relativamente a Cell, neppure conosce JB-
Ciò detto, state tutti assistendo a quello che accade sui mercati. Certo, c’è chi si è voluto liberare del titolo ma nessuno mi toglie dalla testa che ci sia stata una manipolazione preordinata.
Comunque, è presto per emettere giudizi di qualunque genere.
La mia visione di Cell è una visione che tiene fondamentalmente conto del passato.
Scattare un’istantanea di questa società è fuorviante perché si possono vedere cose che sono relative all’istante.
La revisione storica di quanto accaduto nel tempo, fornisce un quadro più dettagliato di uno dei più intrigati ed intriganti fatti finanziari del mondo delle Small Caps americane.
Vi faccio un esempio, mentre ci si chiede del perché della nomina del vicepresidente e del motivo per cui è stato diffuso il fatto che è esperto in fusioni aziendali, acquisto di società ecc., nessuno analizza le dimissioni del presidente, in disaccordo con quanto sta avvenendo in CTI.
Io ricordo perfettamente quanto si scrisse di Craig Philips presidente.
Ci fu un fiume di pareri per il fatto che Philips proveniva dalla Bayer, dove occupava un posto di altissimo prestigio.
Si crearono situazioni per cui sembrava ci fosse il tentativo di Bayer di “fregare” Novartis e tutta una serie di discorsi che si sono dimostrati pure idiozie, a partire dai miei.
C’è chi mi capisce al volo e c’è chi ha bisogno di maggiori spiegazioni.
Io sarei stato più sereno se avessero detto “è stato nominato ed assunto il nuovo vicepresidente di CTI”. PUNTO
Si poteva poi mettere a disposizione delle agenzie giornalistiche il C.V.
Invece, la stessa CTI ci specifica in che cosa è abile M.J. Plunkett; dunque ci lascia trasparire, senza dirlo, che stiamo entrando in una fase di merging e di tante altre cose che si sono supposte e forse auspicate da anni. In altri termini, l’informazione sulla nomina del vicepresidente, nei termini in cui è stata fatta, equivale a dire ci stiamo organizzando per una nuova partnership o per una fusione …
È ovvio, che tale prospettiva è vista solamente come positiva e non c’è nulla da poter ridire.
D’altra parte, io ho letto il curriculum di Plunkett e non mi sembra abbia alcuna esperienza manageriale di aziende biotech.
Alcuni amici americani mi avevano detto di aspettare settembre per qualche attesa sorpresa.
Quella del vicepresidente è certamente una sorpresa. L’avrei presa meglio se avessero pilotato il titolo su un terreno di stabilità o di discreta crescita, come la volta precedente, post r/s.
Invece NO.
Dunque, c’è dell’altro che bolle in pentola.