Stamattina viaggetto verso mercatino di Brugine. Delusione totale. Su 200 banchi niente di artistico, nulla salvo una serigrafia di Seibezzi, pensa te
Seibezzi che nessuno più vuole vedere. Con ragione.
Abbondanti erano invece le mosche, e fastidiose. La gente, poi, si muoveva come le mosche stesse, famiglie intere di tunisini a braccetto, se vuoi passare stenditi sull'erba; coppie di giganti iperuranici bloccate fronte al banco, se vuoi vedere scavalcali, o abbattili, ma più facile abbattano loro te quando si muovono senza guardare e senza alcun preavvertimento. Non dico dei bambini perché alla fine anche il dr Spock ha fatto ammenda.
Solo per questa disperazione, che debordava ad ogni nuova prospettiva, tornai su un olio 70x50 che, senza poter certo rappresentare ciò che ogni cercartore bramerebbe per sé, tuttavia era l'unica opera con una certa dignità vista in giornata. La dignità era soprattutto rappresentata dalla firma, anzi, dallo stile austero e corretto della firma, pur essendo l'autore a me sconosciuto e pure difficilmente rintracciabile.
Propostomi a 15, come nei peggiori commerci in cui di lei, pur sotto un lampione non si vede chiaramente nulla, l'ho raccolto per 10 e ora occorre capire chi sia costui. Certamente un po' mi vergogno, il quadro non porta certo le stimmate del genio, ma neppure, forse, dell'onesto artigiano con una certa professionalità. Rappresenta comunque il castello di Miramare presso Trieste. La firma è chiaramente A.Colombo, ed avendo vissuto a Milano so, so quante pagine dell'elenco telefonico riportino Colombo di tutti i generi, taglie e misure. Si tratta di uno dei cognomi più diffusi in Italia.
Orbene, Lory al momento è sparita dai radar. Quanto a me
A l'alta fantasia qui mancò possa, però sul campo avevo intravisto un Augusto Colombo mancato nel 69 i cui quadri , nell'accecante luce del mercatino, parevano compatibili. Ed ora incomincio a cercare chi sia l'autore di questo olio comprato certo per il prezzo, ma soprattutto per la "professionalità" ... della firma