Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Un contributo.

EUGENIA GRASSIS ROSSI nasce a Torino nel 1872. Si forma nel contesto dell’Accademia Albertina. Svolge un’intensa attività espositiva dal 1895 al 1925. Pittrice esperta nella tecnica dell’acquarello e dell’olio, si dedica soprattutto ai paesaggi e alle nature morte. Muore a Torino nel 1952, a 80 anni.

ROSSI ERMINIO
Sannazaro de' Burgondi (Pavia) 1871 - Pavia 1942
Abbandonati gli studi di farmacia, s'iscrisse nel 1895 alla Civica Scuola di Pittura di Pavia e dal 1899 all’Accademia di Brera a Milano, dove fu allievo di C. Tallone. Autore di ritratti e paesaggista, predilesse i soggetti pavesi e gli scorci cittadini, in opere di piccolo formato, fedele a una pittura di solide radici otto-centesche, amata dalla commitenza locale. Fu presente alle esposizioni milanesi di Brera e a quelle della Permanente nei primi anni del nuovo secolo. Un consistente nucleo di opere si conserva presso il Museo Civico di Pavia (Barconi sul Ticino, Cortile di via Alboino).

Dipinto di Erminio Rossi

ROSSI EUGENIO
CONTADINELLI UNGARESI by ROSSI EUGENIO (XIX - XX): Buono (Good) | libreria minerva

ROSSI EMILIO
Emilio Rossi (Lombardia, Secolo XIX 0)Ritratto della Contessa Emilia Martini... | Il Ponte Casa d'Aste | ArsValue.com
 
Un contributo.

EUGENIA GRASSIS ROSSI nasce a Torino nel 1872. Si forma nel contesto dell’Accademia Albertina. Svolge un’intensa attività espositiva dal 1895 al 1925. Pittrice esperta nella tecnica dell’acquarello e dell’olio, si dedica soprattutto ai paesaggi e alle nature morte. Muore a Torino nel 1952, a 80 anni.

ROSSI ERMINIO
Sannazaro de' Burgondi (Pavia) 1871 - Pavia 1942
Abbandonati gli studi di farmacia, s'iscrisse nel 1895 alla Civica Scuola di Pittura di Pavia e dal 1899 all’Accademia di Brera a Milano, dove fu allievo di C. Tallone. Autore di ritratti e paesaggista, predilesse i soggetti pavesi e gli scorci cittadini, in opere di piccolo formato, fedele a una pittura di solide radici otto-centesche, amata dalla commitenza locale. Fu presente alle esposizioni milanesi di Brera e a quelle della Permanente nei primi anni del nuovo secolo. Un consistente nucleo di opere si conserva presso il Museo Civico di Pavia (Barconi sul Ticino, Cortile di via Alboino).

Dipinto di Erminio Rossi

ROSSI EUGENIO
CONTADINELLI UNGARESI by ROSSI EUGENIO (XIX - XX): Buono (Good) | libreria minerva

ROSSI EMILIO
Emilio Rossi (Lombardia, Secolo XIX 0)Ritratto della Contessa Emilia Martini... | Il Ponte Casa d'Aste | ArsValue.com

Ciao Lory, e grazie mille della risposta!
Dunque, escluderei la Grassis Rossi, perché mi è parso di capire che firma sempre con entrambi i cognomi

Erminio Rossi mi piace(rebbe) tantissimo, ma - dai anche tu un'occhiata - fa la E iniziale come una epsilon minuscola, e le due S di Rossi a forma di biscione.

Eugenio Rossi: prima di tutto !!! grazie !!! non ci crederai, ma cercavo l'autore di quelle pastorelle ungheresi da un anno (avevo visto l'acquaforte sulla rete). Per la serie, le vie del forum sono infinite...
Al momento e' la firma piu' prossima a quella (una delle due) del mio disegno.
Ma da notizie reperite in rete mi pare un po' troppo tardo.

Emilio invece mi sembra un po' troppo ottocentesco.

Io non vorrei sembrare testardo, ma, per quanto completamente irrazionale, continuo a credere (forse voler credere) che l'autore sia proprio Lucio (e dunque la firma meno evidente sulla destra), con foglio poi donato in un secondo momento a qualcuno da E. Rossi, ma le ipotesi devono essere suffragate da prove, e al momento, quelle, non le ho...
 
Un'altra ipotesi che possa salvare capra e cavoli e' che sia una lito, ripassata a acquerello e biacca.
Ma il punto e' che i tratti del disegno sotto l'acquerello e la firma Rossi a destra, mi sembrano proprio fatti a matita...
 
Non potrebbe essere che qualcuno ha rifatto una seconda firma ritenendo la prima troppo debolina? - certo, capisco che non quadra con il retro ... comunque questo potrebbe invece significare: Lavoro di Lucius Rossi donato alla contessa Siciliani, firmato E.Rossi (tipo anche: il figlio) data ...
 
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Non potrebbe essere che qualcuno ha rifatto una seconda firma ritenendo la prima troppo debolina? - certo, capisco che non quadra con il retro ... comunque questo potrebbe invece significare: Lavoro di Lucius Rossi donato alla contessa Siciliani, firmato E.Rossi (tipo anche: il figlio) data ...
Sai cosa, se sig/sig.ra E. avesse voluto apporre una firma apocrifa di Lucio, avrebbe scritto solo Rossi, non E. Rossi...
anche io ho pensato potesse essere un dono, e da qui tutta l'iscrizione (purtroppo mutilata, ma allora il foglio di partenza quanto era grande??)
Comunque, dai, non mi va di scocciarvi piu' di tanto con questa storia.
Mi permetto una chiosa: mr/miss/mrs E. sapeva certamente disegnare!
Esempi di opere con una firma che pare compatibili\e con quella del mio foglietto:

(attribuita a Enrico Rossi il Napoletano, ma chiaramente non possibile, la firma non coincide)

questi altri disegni nella immagine che segue sono attribuiti ancora a un Enrico Rossi ma credo senza grande fondamento (l'Enrico morto a Imperia faceva la E come una sigma maiuscola, Σ ); sono dei nudi accademici (per poterli vedere su google ho dovuto disattivare la safesearch...) passati in vendita su Subito (annuncio gia' scomparso, per questo si vedono solo su Google), la firma mi pare compatibilissima...

Screenshot 2024-01-25 at 14.30.09.png


Assodato questo, perché diamine E. avrebbe dovuto firmare il disegno due volte, una volte come Lucio e un'altra come sé stesso, per me rimane un mistero, e per questo propendo ancora per il fatto che sia un acquerello di Lucio.

E vabbé, se ci sono sviluppi interessanti, vi faccio certamente sapere!
Grazie mille, ragazzuoli!
 
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perché diamine E. avrebbe dovuto firmare il disegno due volte, una volte come Lucio e un'altra come sé stesso, per me rimane un mistero, e per questo propendo ancora per il fatto che sia un acquarello di Lucio.
Ripeto la mia ipotesi: avrebbe firmato due volte perché ha riportato in acquerello un quadro di Lucius, nel quale la firma c'era, e dunque andava anch'essa riprodotta nel luogo e nelle forme originali (anche per correttezza ...), Poi ha messo la propria come autore dell'acquerello.
 
Ripeto la mia ipotesi: avrebbe firmato due volte perché ha riportato in acquerello un quadro di Lucius, nel quale la firma c'era, e dunque andava anch'essa riprodotta nel luogo e nelle forme originali (anche per correttezza ...), Poi ha messo la propria come autore dell'acquerello.
Per carità, è un'ipotesi plausibilissima e realistica, semplicemente non ne ho mai visto di casi del genere e mi sembra semplicemente strano... EDIT: inusuale, più che strano, deh :d:
 
Per carità, è un'ipotesi plausibilissima e realistica, semplicemente non ne ho mai visto di casi del genere e mi sembra semplicemente strano... EDIT: inusuale, più che strano, deh :d:
E' che nelle acqueforti o bulini di riproduzione funziona proprio così: c'è il nome del pittore, poi magari anche quello di chi ha ridisegnato il soggetto per l'incisore, e infine il nome di quest'ultimo. Non lo dico per aver ragione, eh, ma solo per dire dove si trova un modus operandi simile e diffuso, di cui quindi ci sono millanta precedenti, almeno in grafica.
Se ci si pensa, abbiamo visto su questo forum abbastanza recentemente almeno due casi di copie in acquerello o altro da dipinti anche noti (uno con Lory, uno nel filmato dell'antiquario romano), mancava solo la riproduzione della firma (che invece nelle grafiche c'è). Persino le subgrafiche di/da Doré portano sia il nome suo che la firma degli abili artigiani che lo incisero su legno di testa>acciaio>stampa, cioè in stereotipia.
 
E' che nelle acqueforti o bulini di riproduzione funziona proprio così: c'è il nome del pittore, poi magari anche quello di chi ha ridisegnato il soggetto per l'incisore, e infine il nome di quest'ultimo. Non lo dico per aver ragione, eh, ma solo per dire dove si trova un modus operandi simile e diffuso, di cui quindi ci sono millanta precedenti, almeno in grafica.
Se ci si pensa, abbiamo visto su questo forum abbastanza recentemente almeno due casi di copie in acquerello o altro da dipinti anche noti (uno con Lory, uno nel filmato dell'antiquario romano), mancava solo la riproduzione della firma (che invece nelle grafiche c'è). Persino le subgrafiche di/da Doré portano sia il nome suo che la firma degli abili artigiani che lo incisero su legno di testa>acciaio>stampa, cioè in stereotipia.
Assolutamente, che si facciano copie di studio è assodato - io stesso ne ho. Mi suona un po' curioso apporre due firme su un disegno, tra l'altro falsificando una delle due (o scimmiottando quella dell'autore reale). (in quella di Lory ce n'e' una, probabilmente del vero autore, in quella del video, in verita' non ricordo...)
Pero' il ragionamento delle acqueforti di riproduzione, in effetti, non farebbe una piega.
PS. ho un'ultima ipotesi: una "terza mano", qualcuno che abbia preso il foglio, vi abbia letto E. Rossi sul retro senza interpretare (anche perche' impossibilitato) il testo, e lo abbia riscritto sul fronte attribuendo per sempre il disegno al sig. E.
E vabbe'. A prescindere da quello che poi salterà fuori: a me questo disegno pare ben fatto.
Comunque grazie mille a tutti voi per lo scambio molto stimolante!
Tutto questo, per un disegno che ho pagato 5 euro (bugia, 10 con un altro olietto su rame un po' banalotto), e che se anche fosse di Lucio non ne varrebbe più di 100 :rotfl:(mentre lo scambio di opinioni, quello sí che non ha prezzo!)
 
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