Questa settimana, ho una storiella interessante e con finale aperto che si intitola (nonostante la mia avversione alle americanate):
Dolcetto o scherzetto?
Dunque dunque, acquistato online due quadretti ovali, giunti impacchettati a casa, li scarto avidamente. Il mio interesse era per lei:
Disegno a matita, acquarellato e, credo, con interventi a biacca.
C’è una firma. Anzi no! Vedo meglio, ci sono due firme. Due Rossi. Due signor nessuno. Quella più evidente è un “E. Rossi”; la meno evidente, subito a lato, è questa:
Visto lo stile del disegno e la firma congrua, ho trovato Lucio alias Lucius Rossi. E non sarebbe assolutamente malaccio!
Ma… e il signor E.?
Gattaca ci cova. Apro la cornicetta e trovo due sorprese: il retro del foglio
Qui ci sono diverse informazioni:
È firmato dal signor E., datato 1916 quando Lucius era già trapassato da tre anni, ma nella seconda riga il riferimento è proprio a Lucio Rossi, e “la venue “ dovrebbe essere il soggetto. Probabilmente, chi arriva è la contessa Siciliani della prima riga, che internet ci dice essere “la mamma d’Italia” (sic!), una gentildonna che si prendeva cura dei giovani studenti francesi nel Fiorentino.
Ora: che diamine è successo qua???
Un disegno di Lucio forse poi colorato dal signor E.? Altrimenti che senso ha quella doppia firma chiaramente diversa?
Bonus track: il pannello con cui è chiusa la cornice è questo
Un bozzetto che certamente lascia il tempo che trova, firmato (io l’ho interpretato come possibile schizzo di Angelo Mucchetti, un buon mestierante del bresciano), ma ha aggiunto un qualcosa di simpatico alla scoperta.
Chi aggiunge qualche idea?