E siccome siamo in un forum di economia e finanza
rilevo che 2 anni fa al Dorotheum un olio di Benson, dimensioni doppie, ma certamente assai più piacevole/bello, ha fatto 10.000 € spese comprese. Eccolo.
Da qui a ipotizzare un valore realizzabile di 2000 per questo qui non passa molto ... permettendo così di rispettare la regola aurea di pagare un decimo ... in questo caso un centesimo, vabbè.
E' però vero che un quadro più modesto e un po' più piccolo ha avuto una valutazione di 300/600 $ (è quello con il monogramma da Lory)
Confesso che mi aspettavo una richiesta di 100 € per poi trattare. Quando la signora ha sparato, con un certo tono rassegnato (ormai ho una certa età ... devo liberarmi delle cose ... ) venticinque euro, non ho detto subito di sì.
Ho fatto un giro di mezz'oretta abbondante, e portato i miei complici con l'incarico di dire che a loro il quadro non piaceva ... poi offerto 20.
Diciamo che ho rischiato di non trovarlo più, ma è questo è il dovere austero dello scopritore spilorcio, darsi delle regole e rispettarle. Non trovandolo più, mai avrei saputo che cosa avessi perso.
Naturalmente chi era con me continua a sostenere che il quadro è brutto, mai l'avrebbe preso ecc. ecc.

Benissimo. Concorrenti in meno.
Che poi sia merito di Lory l'ultimo e decisivo passo, è certamente un segno della Provvidenza
PS tecnico: la data 1893 spiega ancor meglio le difficoltà ortografiche del presunto corniciaio. All'epoca immagino che la cultura linguistica di un corniciaio della campagna trevigiana non potesse infatti essere proprio al top.
Corretta si è rivelata pure l'ipotesi del cambio/rinnovo di cornice, quella che ha scatenato le fantasie giallistiche di Cassettone
Infine mi sia concesso di riportare quello che scrivevo solo ieri
A me sembra di buona fattura, pur se un po' triste/noioso, e non mi rassegno all'anonimato