Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Purtuttavia pare che il clou della giornata sia giunto quando ho condotto @mantegna al nostro spacciatore in pensione e liquidazione.Da un paio d'anni cercava di piazzarci le sue acquetinte di Hans Richter sui 200/250 euro, non ricordo bene. Fatto sta che aveva le ultime 2 della cartella, e per 110 € a testa ce le siamo portate via. @mantegna era raggiante come un bambino che abbia scoperto dov'era la Nutella, mentre io piangevo come una fontana pensando ai miei 110 orfanelli definitivamente abbandonati.
Cercando di consolarmi, ho fatto peggio. Aggiungi una incisione di Vairo Mongatti su foglio grande a 20 €, due litografie su Napoli di Antonio Carbonati a 200 es. pagate ben 5 € l'una (con cartella in omaggio) e, orrore, una seconda copia (la prima 1 o 2 mesi fa) della rivista L'Eroica, con varie xilografie originali (Servolini, Mario Vellani Marchi,Publio Morbiducci e altri) a 20 €, insomma, alla fine piangevamo tutti, @mantegna di gioia, il mercante per l'abbandono delle opere, io per la perdita dei dindini. L'acqua copiosa rischiava di danneggiare le stampe, e siam dovuti andar via.

Richter
Richter Hans.jpg



Mongatti
Mongatti.jpg



Carbonati
Carbonati.jpg
Carbonati2.jpg
 
Scusate ma la domenica sera, complice la pennichella del pomeriggio, l'insonnia non mi abbandona e quindi posso seguirvi mentre con il pc alla destra del divano vedo la televisione.
Il Richter batte sempre tutti. Potremmo intanto mettere insieme nel 3D di @vecchio frank quelle che abbiamo noi nelle nostre collezioni.
A proposito, vi risulta che abbia pubblicato un catalogo della grafica?
 
RIPOSTO QUI l'intervento che per errore avevo postato nel 3D Scoperte in rete mercatino per sedentari

Oggi per cinque euro credo di avere fatto un buon acquisto, cioè l'incisione finemente lavorata che posto. Non riconosco la firma ma la scritta a sinistra (Lucignano) corrsiponderebbe ad un borgo medievale (anche la S iniziale non mi torna, cioè S. Lucignano non credo esista).
Stavolta non ho dubbi che sia originale, l'inchiostro si sente al tatto. Chiedo @baleng conferma che trattasi di acquaforte. Ma è davvero possibile fare i tratti così piccoli e sottili (e allineati) semplicemente con una punta di metallo?
Vedi l'allegato 440103

Vedi l'allegato 440127
Posso risponderti ora: certo che è acquaforte, e che con la punta si possono fare segni sottilissimi, anche più di questi del San Gimignano. Non è difficile farli paralleli, ma intorno alla metà 800 per le incisioni su acciaio (gli "acciaini" inglesi) si usava anche una specie di pettine con punte, che permetteva maggior precisione e velocità di esecuzione (che però a quel punto diventava di qualità precipuamente artigianale).
Naturalmente meno il segno è profondo e prima tende a perdere evidenza, cioè a cancellarsi.Nota che la profondità del segno dipende più dal tempo di morsura che dalla grossezza della punta. Morandi, per fare il purista, usava una sola punta per tutta l'incisione, ed otteneva segni di differente grossezza solo con l'ausilio delle varie morsure (es., copriva con la cera alcuni segni e reimmergeva la lastra nell'acido: i segni coperti restavano più leggeri).
Le torri di S. Gimignano erano abitazioni di nobili, come dappertutto da quelle parti nel medioevo, e più eran alte più facevano snob. Poi distrutte in gran parte, a S. G. appunto ne restano più che altrove.
 
Posso risponderti ora: certo che è acquaforte, e che con la punta si possono fare segni sottilissimi, anche più di questi del San Gimignano. Non è difficile farli paralleli, ma intorno alla metà 800 per le incisioni su acciaio (gli "acciaini" inglesi) si usava anche una specie di pettine con punte, che permetteva maggior precisione e velocità di esecuzione (che però a quel punto diventava di qualità precipuamente artigianale).
Naturalmente meno il segno è profondo e prima tende a perdere evidenza, cioè a cancellarsi.Nota che la profondità del segno dipende più dal tempo di morsura che dalla grossezza della punta. Morandi, per fare il purista, usava una sola punta per tutta l'incisione, ed otteneva segni di differente grossezza solo con l'ausilio delle varie morsure (es., copriva con la cera alcuni segni e reimmergeva la lastra nell'acido: i segni coperti restavano più leggeri).
Le torri di S. Gimignano erano abitazioni di nobili, come dappertutto da quelle parti nel medioevo, e più eran alte più facevano snob. Poi distrutte in gran parte, a S. G. appunto ne restano più che altrove.
A posto, grazie, non credevo nemmeno che dopo la tua giornata di oggi avresti avuto il tempo per rispondere quindi ero già a domani.
Altra cosa strana è che corrisponde esattamente a questa foto dello (storico) studio fotografico Alinari, anzi esattamente a meno del personaggio sulle scale, che nella stampa manca forse perchè deturpava la scena, mentre il personaggio a sinistra è proprio lui:
Stampa ALINARI 30x29cm Torri degli Ardinghelli SAN GIMIGNANO SIENA Circa 1920
Immagino che l'autore dell'acquaforte ha preso spunto da questa foto.

Sul Richter ho detto sopra.
 
Ultima modifica:
Della serie "non facciamoci mancare nulla, basta che sia incedibile" :specchio: ho anche preso per 12 € questa grande litografia di

Lo stile picassiano mostra come questa litografia firmata in lastra, foglio cm 50x70, appartenga ad un periodo giovanile addirittura precedente il neorealismo, e a questo punto poco importa che non sia firmata e numerata a matita (importano di più le molte fioriture :confused: ), diciamo che è rilevante nella storia del pittore (che in romagna definiscono famoso, e di cui è considerato più importante il periodo giovanile piuttosto che i seguenti).

.

Vedi l'allegato 440225

Una specie di Ligabue Picassiano....:D
 
Vedo che in questo ultimo periodo di mia assenza le scoperte latitano, sarà il caldo che asciuga le energie di venditori e compratori.

Io ho fatto qualche giretto nel sud Sicilia, ma sono riuscito a vedere solo due negozi, ma il mio fiuto da vecchia volpe di compravento mi ha fatto trovare qualche oggetto particolare.
In uno della catena mercatopoli ho acquistato un antico fangotto siciliano a 15 euro, sul mercato locale non si trovano a meno di 50 euro, poi un set di oggetti cloisonne a 6 euro, tra cui un piattino che credevo in smalto invece si è rivelato in vecchia celluloide, prezzo mercato 40/50 euro, gli altri 5 oggettini sono recenti, forse uno più antico, dovrebbero avere un valore totale di 50 euro.
Ho scoperto su una strada che porta ad una famosa località marina, un capannone di oggetti usati, un posto stranissimo, aveva ancora le casse e scaffali di oggetti nuovi ma ormai polverosi di un ex Brico fallito, in questo posto ho trovato a 10 euro una antica ceramica inglese decoro a trasferibile, ma non il solito piatto, ma vassoio con manici, anche se aveva una reincollatura ben fatta, l'ho preso lo stesso, vista la rarità dell'oggetto.
Poi ho trovato un antico fangotto colapasta a 30 euro praticamente perfetto, un commerciante locale mi aveva chiesto 60 euro di uno venato decantandone la rarità.............................. ma per noi assidui di mercatini e polverosi negozi vintage, non c'è rarità che tenga :eeh:

I fangotti sono stati lasciati alla :moglie: , purtroppo si è appropriata anche del raro piatto inglese :cry:, mi sono rimasti i cloisonne, che vanno ad incrementare la mia collezione comprata praticamente ad un euro a pezzo.
Nessuno, pare, ha il coraggio di chiederti che c***** sia un fangotto. Oppure stan tutti belli e imparati ed io fuori dal mondo? Sembra sia un piatto, ma quand'è che lo si chiama così? :mmmm:
 
Nessuno, pare, ha il coraggio di chiederti che c***** sia un fangotto. Oppure stan tutti belli e imparati ed io fuori dal mondo? Sembra sia un piatto, ma quand'è che lo si chiama così? :mmmm:

Io non volevo fare la figura della capra, e sono andato a vedere...sembrerebbe essere un grande piatto in ceramica da dove di serviva tutta la famiglia, un po' come gli arabi...spero di aver capito bene....
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto