Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Anche a me vari colori sembrano dati a mano, ad acquerello.
L'ipotesi, dove coesistono verde o giallo scuro e chiaro, uno accanto all'altro, come nella montagna: può essere che l'artista abbia acquarellato con un unico verde, ma, sotto, le zone che poi risulteranno verde scuro portassero un intervento di grigio all'acquatinta,
Se tu acquarelli una superficie mezza bianca e mezza grigia con lo stesso verde, la metà bianca apparirà verde chiaro, la grigia verde scuro. Ecco, forse qui è proprio così.
 
Oggi sono andato al mercatino della pesata, ho raccolto varie cosette, le più significative una scatolina KPM periodo liberty cioè primo quarto del 900, questa manifattura mancava alla mia collezione :ola: ed un portatasi etagere in legno stile liberty a pro :moglie:, non è che si presentasse molto bene come solidità, infatti nel caricarla in auto mi si è praticamente smontata :depresso: , però si può recuperare con un bel barattolo di vinavil e tanta pazienza, ora sta in un sacco dopo una passata antitarlo.

Per due weekend sicuramente non faro più scoperte, visto che vado dalla mia :moglie:, li c'è solo un mezzo antiquario/rigattiere con prezzi a noi indigesti :dietro:però essendo masochista e per accontentare la :moglie: potrei farci una visita.
 
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Anche a me vari colori sembrano dati a mano, ad acquerello.
L'ipotesi, dove coesistono verde o giallo scuro e chiaro, uno accanto all'altro, come nella montagna: può essere che l'artista abbia acquarellato con un unico verde, ma, sotto, le zone che poi risulteranno verde scuro portassero un intervento di grigio all'acquatinta,
Se tu acquarelli una superficie mezza bianca e mezza grigia con lo stesso verde, la metà bianca apparirà verde chiaro, la grigia verde scuro. Ecco, forse qui è proprio così.
Preziosissimi come sempre!
Io mi ero fermato ai colori dell'edificio, la cui sporgenza è troppa per essere un colore all'acquarello, anche se in realtà al momento dell'acquisto ero stato attratto dalle diffuse sfumature, l'unica cosa che potevo constatare perchè la carta era sotto vetro (si vendeva la cornice perchè la stampa, a detta della commerciante, non valeva niente. Al che appunto ho fatto la mia offerta e l'ho convinta a scorniciare e a darmi solo il foglio).
Sono anche un attimo rinfrancato, perchè come sempre accade, passato l'entusiasmo fai delle valutazioni più razionali e ho visto che le quotazioni di questo autore per quanto riguarda le acqueforti non sono affatto elevate.
In questo caso invece potrebbe essere un monotipo, e si spiegherebbe l'assenza di numerazione, e comunque potrebbe essere una tecnica mista (acquaforte+acquatinta+acquarello) il che ne farebbe almeno un po' aumentare il valore.

EDIT: valori non sempre bassi: Antiques and Paintings - Franz Xaver Wolf * - Dorotheum
 
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Preziosissimi come sempre!
Io mi ero fermato ai colori dell'edificio, la cui sporgenza è troppa per essere un colore all'acquarello, anche se in realtà al momento dell'acquisto ero stato attratto dalle diffuse sfumature, l'unica cosa che potevo constatare perchè la carta era sotto vetro (si vendeva la cornice perchè la stampa, a detta della commerciante, non valeva niente. Al che appunto ho fatto la mia offerta e l'ho convinta a scorniciare e a darmi solo il foglio).
Sono anche un attimo rinfrancato, perchè come sempre accade, passato l'entusiasmo fai delle valutazioni più razionali e ho visto che le quotazioni di questo autore per quanto riguarda le acqueforti non sono affatto elevate.
In questo caso invece potrebbe essere un monotipo, e si spiegherebbe l'assenza di numerazione, e comunque potrebbe essere una tecnica mista (acquaforte+acquatinta+acquarello) il che ne farebbe almeno un po' aumentare il valore.

EDIT: valori non sempre bassi: Antiques and Paintings - Franz Xaver Wolf * - Dorotheum
Ho visto ora le varie acquetinte presenti in internet. Tutti infatti parlano di acquatinta a colori. Sicuramente acquatinta c'è, quello che dalle riproduzioni non è chiaro è se tutti i colori siano ad acquatinta, cioè stampati, o solo alcuni. In questo caso il pittore avrebbe stampato uno/due colori dominanti e realizzato a mano piccole zone di colore, un accento rosso, uno giallo, per dire. Certo che dalle riproduzioni disponibili le impressioni sono varie e contraddittorie. Quello che si può dire è che se tutti i colori fossero in acquatinta si tratterebbe di lavori estremamente complicati da realizzare. Per questo ipotizzo una tecnica mista, che comuque direi che non aumenta tanto il valore artistico dell'opera, quanto la sua commerciabilità.
In ogni caso mi sembra rispettata la regola aurea 1/10 :)

PS comunque NON è un monotipo, che è tecnica particolare, ma credo intendessi "esemplare unico". Scusa la pignoleria.
 
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Ho visto ora le varie acquetinte presenti in internet. Tutti infatti parlano di acquatinta a colori. Sicuramente acquatinta c'è, quello che dalle riproduzioni non è chiaro è se tutti i colori siano ad acquatinta, cioè stampati, o solo alcuni. In questo caso il pittore avrebbe stampato uno/due colori dominanti e realizzato a mano piccole zone di colore, un accento rosso, uno giallo, per dire. Certo che dalle riproduzioni disponibili le impressioni sono varie e contraddittorie. Quello che si può dire è che se tutti i colori fossero in acquatinta si tratterebbe di lavori estremamente complicati da realizzare. Per questo ipotizzo una tecnica mista, che comuque direi che non aumenta tanto il valore artistico dell'opera, quanto la sua commerciabilità.
In ogni caso mi sembra rispettata la regola aurea 1/10 :)

PS comunque NON è un monotipo, che è tecnica particolare, ma credo intendessi "esemplare unico". Scusa la pignoleria.
Anch'io propenderei per una acquatinta a piu' colori (che comunque non sono piu' di 4 o 5 oltre al nero), saro' noioso ma una visione molto ingrandita chiarirebbe l'arcano.
A volte si trovano anche litografie a piu' colori, con anche sei sette colori diversi (mi immagino le p...e per stamparle) :eek:
 
Ho visto ora le varie acquetinte presenti in internet. Tutti infatti parlano di acquatinta a colori. Sicuramente acquatinta c'è, quello che dalle riproduzioni non è chiaro è se tutti i colori siano ad acquatinta, cioè stampati, o solo alcuni. In questo caso il pittore avrebbe stampato uno/due colori dominanti e realizzato a mano piccole zone di colore, un accento rosso, uno giallo, per dire. Certo che dalle riproduzioni disponibili le impressioni sono varie e contraddittorie. Quello che si può dire è che se tutti i colori fossero in acquatinta si tratterebbe di lavori estremamente complicati da realizzare. Per questo ipotizzo una tecnica mista, che comuque direi che non aumenta tanto il valore artistico dell'opera, quanto la sua commerciabilità.
In ogni caso mi sembra rispettata la regola aurea 1/10 :)

PS comunque NON è un monotipo, che è tecnica particolare, ma credo intendessi "esemplare unico". Scusa la pignoleria.
Confermo che intendevo esemplare unico, non un 'misto' di interventi manuali e di operazioni di stampa, argomento che evidentemente devo ancora approfondire (mi risulta che Conconi sia stato tra i maggiori, in Italia almeno).
 
Anch'io propenderei per una acquatinta a piu' colori (che comunque non sono piu' di 4 o 5 oltre al nero), saro' noioso ma una visione molto ingrandita chiarirebbe l'arcano.
A volte si trovano anche litografie a piu' colori, con anche sei sette colori diversi (mi immagino le p...e per stamparle) :eek:
Va detto, tuttavia, che stampare un'acquatinta a colori è molto più complicato che stampare una litografia con lo stesso numero di colori. per la lito si può operare in offset, e comunque il disegno, essendo fatto "in piano", non crea problemi di tridimensionalità, ma, eventualmente, solo di registro. Dovendo invece incidere una lastra all'acquatinta, il controllo della "grana", della morsura ecc. diventa assai più complicato - pur se comunque possibilissimo. Tanto che in molti autori dagli anni 60 si cominciò a diffondere sempre più la tecnica "à la poupée": in pratica, sulla stessa lastra, in zone ben separate (talora meno "ben" :rolleyes: ) si stendono manualmente differenti colori, da due sino addirittura a 4/5. Così la stampa perde un po' di "purezza", in quanto saranno tutte leggermente diverse l'una dall'altra (di solito assai leggermente) ed acquista una forma di piacevolezza ottenuta senza impazzire sui problemi tecnici.
Queste ed altre acquetinte di Matta venivano realizzate con tale tecnica dal superspecializzato Atélier Visat a Parigi. In particolare, la lastra era una sola, ma veniva inchiostrata alla poupée in due o anche tre riprese diverse.e successive
18726.jpg
immagine-opera-lame_du_tarot_de_theleme_3-1000-1000-81034.jpg
 
Va detto, tuttavia, che stampare un'acquatinta a colori è molto più complicato che stampare una litografia con lo stesso numero di colori. per la lito si può operare in offset, e comunque il disegno, essendo fatto "in piano", non crea problemi di tridimensionalità, ma, eventualmente, solo di registro. Dovendo invece incidere una lastra all'acquatinta, il controllo della "grana", della morsura ecc. diventa assai più complicato - pur se comunque possibilissimo. Tanto che in molti autori dagli anni 60 si cominciò a diffondere sempre più la tecnica "à la poupée": in pratica, sulla stessa lastra, in zone ben separate (talora meno "ben" :rolleyes: ) si stendono manualmente differenti colori, da due sino addirittura a 4/5. Così la stampa perde un po' di "purezza", in quanto saranno tutte leggermente diverse l'una dall'altra (di solito assai leggermente) ed acquista una forma di piacevolezza ottenuta senza impazzire sui problemi tecnici.
Queste ed altre acquetinte di Matta venivano realizzate con tale tecnica dal superspecializzato Atélier Visat a Parigi. In particolare, la lastra era una sola, ma veniva inchiostrata alla poupée in due o anche tre riprese diverse.e successive
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Veramente belle le acquetinte di Matta :up:
 

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