Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

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Anche la serigrafia precedente (quella dei fiori) è la riproduzione di un quadro, se noti bene c’è la doppia firma, quella originale del quadro e quella a matita dell’artista, su quest’ultima c’è solo la firma a matita dell’autore.
No retino, capo! Quella precedente è una serigrafia, c’è un timbro a secco che l’attesta! Questa, pensavo fosse una lito, visto che è numerata (seconda di 50) e firmata, ci sono anche 2 lettere prima del numero, potrebbero essere P.A. (Prova d’autore?) Sinceramente non sono così esperto nelle tecniche di riproduzione...ma ti assicuro che non c’è retino!
D’altronde il Tassi ci campava su Litografie, Serigrafie etc., se guardi sul mercato si trovano solo queste!
Ok, discutiamo.
I fiori hanno maggiori caratteristiche di serigrafia, in effetti. La Firenze è più dubbia, anche se il bianco diffuso presenta caratteristiche di quella tecnica. Ho anche pensato a riproduzione coperta da qualche colore serigrafato, ma forse la spiegazione è più semplice.
In pratica: la stragrande maggioranza delle serigrafie prodotte dagli anni 70 in poi sono realizzate con un procedimento fotografico. Si prende un quadro, si fa la diapo, si proietta sul tessuto di supporto sensibilizzato, si ottiene la maschera (le, se più di un colore) e si va a stampare. Si stampa con un registro che permette di sovrapporre i colori esattamente come deciso.
Se il supporto è disegnato a mano, un disegno per ogni colore, la stampa risulta molto più imprecisa. Persino a dimensioni 50x70 restano errori di sovrapposizioni non volute o mancate. Figuriamoci a dimensioni di pochi cm. Vale a dire che se di serigrafia si tratta, certamente è una fotoserigrafia tratta da un lavoro originale. Con la tecnica di oggi le imperfezioni vengono praticamente annulòlate.
Questo il motivo per cui evito le serigrafie (quasi sempre si tratta di riproduzioni un po' di lusso, e difficilmente l'autore ne segue tutta la lavorazione), ma anche molte litografie (distinguerle dalle fotolitografie è arduo, già non ci riuscivo per un album dell'800, in cui convivevano ed erano dichiarate: ma se non lo fossero state avrei dovuto passarci sopra mesi).

Insomma, per me nel migliore dei casi si tratta di una fotoserigrafia, poi ognuno valuta a suo gusto, ma io ci vedo troppo la riproposizione pedissequa dell'originale.
Magari un giorno me ne capita una tra le mani, e allora sarà più facile ...
 
Ok, discutiamo.
I fiori hanno maggiori caratteristiche di serigrafia, in effetti. La Firenze è più dubbia, anche se il bianco diffuso presenta caratteristiche di quella tecnica. Ho anche pensato a riproduzione coperta da qualche colore serigrafato, ma forse la spiegazione è più semplice.
In pratica: la stragrande maggioranza delle serigrafie prodotte dagli anni 70 in poi sono realizzate con un procedimento fotografico. Si prende un quadro, si fa la diapo, si proietta sul tessuto di supporto sensibilizzato, si ottiene la maschera (le, se più di un colore) e si va a stampare. Si stampa con un registro che permette di sovrapporre i colori esattamente come deciso.
Se il supporto è disegnato a mano, un disegno per ogni colore, la stampa risulta molto più imprecisa. Persino a dimensioni 50x70 restano errori di sovrapposizioni non volute o mancate. Figuriamoci a dimensioni di pochi cm. Vale a dire che se di serigrafia si tratta, certamente è una fotoserigrafia tratta da un lavoro originale. Con la tecnica di oggi le imperfezioni vengono praticamente annulòlate.
Questo il motivo per cui evito le serigrafie (quasi sempre si tratta di riproduzioni un po' di lusso, e difficilmente l'autore ne segue tutta la lavorazione), ma anche molte litografie (distinguerle dalle fotolitografie è arduo, già non ci riuscivo per un album dell'800, in cui convivevano ed erano dichiarate: ma se non lo fossero state avrei dovuto passarci sopra mesi).

Insomma, per me nel migliore dei casi si tratta di una fotoserigrafia, poi ognuno valuta a suo gusto, ma io ci vedo troppo la riproposizione pedissequa dell'originale.
Magari un giorno me ne capita una tra le mani, e allora sarà più facile ...

figurati...faccio fatica a distinguere un'incisione da una stampa...e parecchie volte sbaglio...figurati se so distinguere una litografia con una fotolitografia, che poi in fondo sono tutte tecniche riproduttive basate su pietra o lastra di metallo, una serigrafia poi so che c'entra la seta (pensa che io credevo che la seta servisse solo per fare camicie e cravatte), cmq per me l'importante è che ci sia la firma in originale dell'artista, questa che posto sotto ad esempio è trattata come litografia ma mi sembra assolutamente simile a quella mia di Firenze, anzi perlomeno la mia indica il numero degli esemplari riprodotti...
 
Vabbè, tempo al tempo. Un po' alla volta ti puoi fare l'esperienza. Nobbody nasse emparado ;)
 
Oggi mercatino in genere molto piacevole ma un pò sotto tono, parecchie defezioni, carta quasi assente dai libri al resto come l'arte, prezzi stracciaissimi... Gino ricorderà il "tutto a 1 Euro" di Gonzaga, presente anche qui.
Tra addobbi natalizi di ogni tipo, ma anche coriandoli e stelle filanti ho acquistato copriletto matrimoniale i cotone (5), un twin set seta cashmere (3), tovaglia in cotone ricamata a mano a punto croce (1) prezzata dietro 15 Euro e per venire agli oggetti pseudo-artistici a 1 Euro l'uno un paesaggetto alla Rio Bo su tavola con mancanze di colore (prezzato 25 Euro) firmato Giusti F. 1924 forse amatoriale ed un grazioso posacenere in cristallo a coppa con base credo in ottone e tanto di Manneken Pis.
 
Magari un giorno me ne capita una tra le mani, e allora sarà più facile ...
Come si chiama il dio della grafica? Norimbergus? Aquatintus?
Fatto sta che esiste e legge il forum :)
Oggi al mercatino stracciarolo di Brugine, otre a 40 altre vedute di Venezia, acqueforti pagate 4 euro in tutto (10 cent all'una, proprio come quelle di agosto: è la stessa serie ma soggetto diverso), e a una Carta d'Italia di cui dirò poi, mi è saltata all'occhio una litografia incorniciata, esposta in un banco di stracci e robetta, per terra.
Aveva qualcosa di "familiare" :-D

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Eccerto, il dio Litòscovo, o come si chiama, mi aveva sbattuto davanti al naso una litografia (questa lo è davvero, quantomeno) di Adelindo Tassi, nome a me ignoto sino alla sponsorizzazione, questa settimana, del buon Anacleto. I miei auspici di ieri erano stati ascoltati :clap:

Ora, che effettivamente il Tassi a me non interessi granché, senza offesa alcuna, il dio doveva saperlo, perché, richiesta della sentenza, la sacerdotessa posta all'altro lato del banco sentenziò: 5 euro. Non cedetti subito, com'è d'obbligo in questi casi, soprattutto se l'interesse non è "prorompente". Dopo un giro di 15 minuti, carico delle 40 acqueforti veneziane, ma soprattutto di un container con 70 albi di fumetto di cui dirò, ripassai dalla Pizia (una sacerdotessa di Apollo, mica la cugina di Tizia) e raccolsi l'offerta tipo un caffè: acquistai il Tassi per 3 euro.
L'avevo esaminato: in effetti è una litografia. Firmata a matita, ma non numerata, tanto al turista che importa?
Immagino si tratti di una fotolito, ma, come si sa, distinguerle oggi è un po' come mordere le noci di cocco.
Ebbene, dichiaro ora solennemente di fronte al dio Serigraphus e al forum tutto che tale acquisto fu fatto con lo scopo non di studiare il pezzo - compito già espletato al banco - ma proprio di darlo ad Anacleto, se lo vorrà (sennò 3 euro in quel posto non sono un problema).
O Anacleto: se lo vorrai è tuo per i tre euro che mi costò. Più eventuale spedizione (con o senza cornice). (Event. segui in MP)
Babbo Natale non avrebbe saputo speculare meglio. :d:

Ah, cornice 38x49, immagine 22x34
 
Per me invece, a 1 euro, una carta d'Italia gigante su cartaccia assai fragile. Posso immaginare sia degli anni 30, e che sia più vecchia di me è già una soddisfazione ;)
Trattasi di omaggio dell'Istituto Nazionale Medico Farmacologico di Roma. La Val d'Aosta non c'è, dunque siamo prima del 1946, ed è presente un'aggiunta per la costa albanese di Valona, il che può far pensare ai tardi anni 30 (l'Italia invase l'Albania nel '39).
Nella foto ho posto volutamente una infradito come traccia di dimensioni.

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Oggi mercatino in genere molto piacevole ma un pò sotto tono, parecchie defezioni, carta quasi assente dai libri al resto come l'arte, prezzi stracciaissimi... Gino ricorderà il "tutto a 1 Euro" di Gonzaga, presente anche qui.
Tra addobbi natalizi di ogni tipo, ma anche coriandoli e stelle filanti ho acquistato copriletto matrimoniale i cotone (5), un twin set seta cashmere (3), tovaglia in cotone ricamata a mano a punto croce (1) prezzata dietro 15 Euro e per venire agli oggetti pseudo-artistici a 1 Euro l'uno un paesaggetto alla Rio Bo su tavola con mancanze di colore (prezzato 25 Euro) firmato Giusti F. 1924 forse amatoriale ed un grazioso posacenere in cristallo a coppa con base credo in ottone e tanto di Manneken Pis.


Mi sembra un bottino da mercato della pesata :d:

Ieri niente cacce causa allerte rosse.
Oggi giro avventuroso al mercato della pesata, andata passaggio su statale, al ritorno causa impercorribilità della stessa oggi primo viaggio della vita in autostrada con lo scooter in autostrada, vento feroce che faceva sbandare e meno male che non c'erano camion :-R
C'era molta gente in attesa ho trovato alle ore 9,50 il numero dodici , il numero uno era li dalle 8,40 :confused: La prima entrata era dopo alle 10,30 :rolleyes:.
Non c'era molto, ho preso un centrotavola un cuscino per la poltrona del PC, che ha ormai ha il cuscino appiattito dagli anni d'uso, poi ho preso un dipinto su cartoncino con dedica sul retro del 1973, è firmato con una sigla incisa direttamente nella pittura ad olio, il quadretto rappresenta dei cavalli rampanti tipo Aligi Sassu ma pittura in stile Schifano, quindi un miscuglio d'epoca, nei prossimi giorni vi posterò la foto.

Per la cronaca nella lampada argentea presa la settimana scorsa, ci sono i punzoni semicancellati, quindi è vero argento, ma non tutti i giorni sono splendenti quindi oggi solo cosettine.
 
Oltre al modesto bottino sopra indicato, ho realizzato una piccola follia comprando per 15 euro una collezione di fumetti. Si tratta dei primi 70 volumi del Li'l Abner in ristampa del Club Anni Trenta. Credo che 21 cent a copia sia buon prezzo, tenuto conto che sono in condizione per-fet-ta, da collezionista maniacale.
Qui
e in annunci simili vendono una copia a 4 €
 

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