Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...


AUTORE Borella - Rampoldi
TITOLO:
Come una coppa di champagne
INTRODUZIONE:
Versi di A.R. Borella. Musica di Borella e Rampoldi
EDITORE:
Casa della Canzone - Ed. Fratelli Franchi
LUOGO EDIZIONE:
Roma
ANNO EDIZIONE: 1921FORMATO: in 4°LEGATURA: Brossura editoriale con sovracopertina illustrata
NUMERO PAGINE: 4ILLUSTRAZIONI: Illustrazione a colori alla brossura
Usato
Prezzo: € 16,00

Alla fine trovo che l'illustrazione è di Tarquinio Sini - Wikipedia
Si trovano alcune sue opere al Museo MAN di Nuoro, a Cagliari nella Galleria comunale d'arte e presso la collezione sarda "Luigi Piloni" e al Museo civico di Treviso.

La partitura è del 1922, purtroppo piegata in 4, ma integra. Tecnica, probabilmente, tiupografica, o offset, se si usava già.
 
Di Baci di Bambola interessante la copertina deco non firmata, però tipografica.
Ma forse meglio il retro in gillotage con strumenti

baci bambola 001.jpg
baci bambola retro 001.jpg
 
Se insisto a postare queste illustrazioni è perché non sempre si sa che questi spartiti furono stampati con varie tecniche (litografia, autografia, gillotage, riproduzione al tratto, zincografia al retino ecc,), ma dovrebbe comunque risultare evidente una loro bellezza particolare, legata all'epoca. Diciamo che è un mondo che difficilmente si conosce.

s-l1600.jpg
di questa chiedono 8 €, direi che è un'autografia. La grana dei grigi è infatti un po' grossa, e poi la firma (non riconosciuto) appare non rovescia, ma diritta, che sarebbe tipico del doppio passaggio svolto per fare l'autografia (su carta speciale poi su pietra poi stampato su carta)




:d:

pastorale firma 001.jpg
 
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Belle immagini, se in litografia è strano che valgano ancora così poco non essendoci differenza, di fatto, rispetto alle più blasonate litografie del periodo stampate su fogli sciolti.
 
Ho già espresso più volte una certa mia idiosincrasia verso i pittori di quella che potremmo chiamare scuola napoletana (barche sulla riva, scugnizzi e pescatori, tramonti ...)
Pertanto è solo con una stretta al cuore (meglio: al portafoglio) che oggi ho versato l'obolo di ben 80 euroni (richiesti 120) per quest'olio su tela 50x70 con la sua cornice di legno lavorata a mano.
In effetti, so bene che non si deve comprare ciò che non ci convince a livello personale (= tenersela in casa). Diciamo che ho cercato Eduardo Forlenza con lo smartphone e farebbe prezzi migliori, e non di poco, ma anche che in quel frangente ero in compagnia di un mercante napoletano e quindi in pratica l'ho preso per lui, quasi facendogli un prestito, visto che lo esporrà nel suo negozio.
Aggiungo che andrà pulito, c'è troppa polvere che ingrigisce l'effetto.

Eduardo Forlenza 1861/1934
Nato a Torre del Greco nella seconda metà dell’800, il Forlenza, allievo di Irolli, si è fatto apprezzare per le sue scene di genere ed i suoi ritratti, in particolare per le figure di donne e di pescatori, grazie ai quali ha avuto un buon successo di critica e soprattutto di pubblico sul mercato nazionale ed internazionale. Ha partecipato a diverse esposizioni tra le quali La Mostra di Belle Arti a Napoli del 1917.

Vedi l'allegato 506531

Per il resto, nel medesimo piccolo mercatino ho preso a 1 € l'una un po' di partiture con lito in prima pag., magari qualcuna da vedere in seguito. Invece al mercatone di Vicenza zero assoluto.
Stavolta per ragioni di provenienza mi tocca difendere il piccolo mondo antico.:D
I dipinti a cui ti riferisci rappresentano un mondo che per chi lo visse dovette essere come stare a tratti in un sogno.
Paesaggi da cartolina esaltati da un clima mite, un mare pescoso che favoriva l'attività ittica, un entroterra dal terreno tanto fertile da consentire la produzione di qualsiasi tipo di raccolto senza fare quasi nessuno sforzo. Ricordo ancora con emozione la lettura di Goethe (Viaggio in Italia) che descriveva ammirato le campagne i cui percorsi erano segnati da filari di viti così carichi di uva da piegarsi su stessi.
Per i romani era la Campania Felix, cioè la campagna felice da cui appunto il termine Campania deriva, e dove avevano la seconda casa in cui trascorrere la villeggiatura. La popolazione estroversa e verace faceva positivamente il resto.
A Licosa, dove arrivo a piedi dalla mia casa al mare, Omero narra nell'Odissea che Ulisse fu beffato dal canto della sirena Leucosia.
Un friulano come Pasolini descriveva Napoli come l'unica città rimasta immutata nel corso dei secoli, tanto da dedicare dei versi ad un ideale scugnizzo napoletano che aveva conservato la sua purezza a dispetto dei giovanottini formatisi nell'Italia della scuola dell'obbligo borghese.
Inutile dire che di quel tempo, che è lo stesso in cui i dipinti furono realizzati, non resta molto, e lo dico con intimo dispiacere.
La speculazione edilizia, l'incapacità delle classi dirigenti espressione della stessa popolazione intimamente anarchica , l'invadenza della criminalità organizzata con cui il potere democristiano è sempre sceso a patti e molti altri fattori ancora hanno tolto a quei posti quell'aura di magia che avevano.
Mi perdonerete questo atto d'amore verso terre un tempo così belle che l'idiozia umana ha distrutto per sempre.

D'altra parte se ci pensi non ci stanchiamo di vedere Venezia rappresentata in tutte le salse in incisioni o in dipinti, e spesso se non ci fossero a sporgere dal mare i pali conficcati nel fondo non ci sarebbe differenza da tante rappresentazioni del golfo di Napoli. Nè ci stanchiamo di vedere le rovine di Roma rappresentate centomila volte prima, dopo o durante Piranesi.

Per quanto riguarda il valore artistico dei dipinti del genere mi pare che siano in forte calo come tutti i dipinti antichi, intendendo con questo termine anche quelli dell'Ottocento, ma per l'attrattiva che hanno credo proprio che non si deprezzeranno mai fino al punto da non valere proprio niente.

Posto infine l'ultimo acquisto fatto al volo ieri, una litografia credo acquerellata non piccolissima e ben conservata di autore ignoto, per 5 euro ci può stare:
uomini in barca.jpg
 
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Con la caduta dell'Ancient Régime e il passaggio infocato di Napoleone, le vecchie accademie furono chiuse, e si perdette quel filo diretto con l'anatomia e certe forme che prima dava una certa libertà ai pittori riguardo alle fisionomie dei personaggi.
Di conseguenza , il primo Ottocento dovette rifondare alla lettera il disegno artistico. I maestri non si creano in due mesi. sino circa al 1830/40 le fisionomie dei personaggi tendevano a somigliarsi, le une con le altre, gli uomini con le donne, i bimbi con gli uomini, e questo perché agli inizi ci si appoggiò su moduli stereotipati. In pratica, come avviene per i preadolescenti per cui disegnare una bambola si fa così, oppure l'uomo anziano così, la vecchia cosà ecc ecc., in pratica, dicevo, molti personaggi prendono l'allure di grossi bambolotti. Questo, ripeto, nella prima metà dell'800, periodo cui va riferita la tua litografia acquarellata a mano (in attesa del perfezionamento tecnico che permise le lito a colori). Nella quale tutti si somigliano un po', e incredibilmente - ma come di regola all'epoca - le donne hanno sempre un collo lungo, le spalle spioventi e un'espressione da santa.
Quest'ultima caratteristica testimonia del fatto che il presunto naturalismo del pittore tutto era fuorché realistico :rolleyes::piazzista:
 
che possa essere la nuova frontiera del piccolo investimento in arte?
Non cambia nulla. Se le paghi a un decimo (regola aurea) facilmente qualcosa ci guadagni. Sennò è difficile. E comunque siamo più nel campo del collezionismo compulsivo che di quello artistico, ed è un peccato.
Peraltro, non voglio togliere tutte le speranze, e ricordo l'exploit che dal 2000 in poi hanno avuto i manifesti, sia economico che di riconoscimento artistico,
Un giorno riuscirò pure a vedere la collezione museale che c'è a Treviso

Informazioni e orari
 
Con la caduta dell'Ancient Régime e il passaggio infocato di Napoleone, le vecchie accademie furono chiuse, e si perdette quel filo diretto con l'anatomia e certe forme che prima dava una certa libertà ai pittori riguardo alle fisionomie dei personaggi.
Di conseguenza , il primo Ottocento dovette rifondare alla lettera il disegno artistico. I maestri non si creano in due mesi. sino circa al 1830/40 le fisionomie dei personaggi tendevano a somigliarsi, le une con le altre, gli uomini con le donne, i bimbi con gli uomini, e questo perché agli inizi ci si appoggiò su moduli stereotipati. In pratica, come avviene per i preadolescenti per cui disegnare una bambola si fa così, oppure l'uomo anziano così, la vecchia cosà ecc ecc., in pratica, dicevo, molti personaggi prendono l'allure di grossi bambolotti. Questo, ripeto, nella prima metà dell'800, periodo cui va riferita la tua litografia acquarellata a mano (in attesa del perfezionamento tecnico che permise le lito a colori). Nella quale tutti si somigliano un po', e incredibilmente - ma come di regola all'epoca - le donne hanno sempre un collo lungo, le spalle spioventi e un'espressione da santa.
Quest'ultima caratteristica testimonia del fatto che il presunto naturalismo del pittore tutto era fuorché realistico :rolleyes::piazzista:
Alcune volte anche spendere 5 euro per comprare un'operetta va bene per approfondire. Ieri infatti mi chiedevo perchè il ragazzo con il bastone e il mazzo di fiori in mano avesse un testone così grosso e sproporzionato rispetto agli altri personaggi.
 

s-l1600.jpg


la mia è più colorata ... comunque io contavo sul magico potere della parola Mistinguett ... Mistinguett - Wikipedia ebbene, è in vendita a 2 € :wall:

hqdefault.jpg
qui con jean Gabin

Mistinguett.jpg
Questa è stata l'amante di Maurice Chevalier, che era più giovane di lei, mica Romina e Al Bagno!
 
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