«
Cuba è ufficialmente in una fase pre-epidemica», ha detto domenica il Ministro della sanità pubblica,
José Ángel Portal, aggiungendo che
il Paese entra nella «
fase più complessa».
Le
scuole sono
chiuse, l’
ingresso di stranieri(turisti)
bloccato, misure di
distanziamento socialeattuate già da giorni, insieme alle
azioni di assistenza sociale condotte dalla Federazione delle Donne Cubane (FMC) e dai Comitati di Difesa della Rivoluzione presso le comunità, considerate un fattore essenziale nella battaglia che l’isola ha intrapreso per fermare la pandemia di Covid-19, secondo i dati di ieri, questi volontari avrebbero visitato 642.560 famiglie. Il tutto in un Paese che, grazie alle sanzioni dell’Amministrazione Trump degli
ultimi tre anni volte a soffocare l’Avana, ha una situazione economica a dir poco problematica.
Eppure, malgrado lo scenario preoccupante,
Cuba non ha smesso la sua diplomazia medica.
L’Italia ne è un esempio: 52 medici cubani sono arrivati a supportare i medici lombardi.
E proprio la diplomazia medica è stata al centro dell’ultimo scontro tra Washington e L’Avana.
Cuba ha inviato brigate mediche in oltre una dozzina di Paesi, tra cui Italia e Andorra.
Gli Stati Uniti hanno sollecitato alleati e non a rifiutare questa collaborazione, perché Cuba presumibilmente sfrutta il suo personale sanitario. «
Cuba offre le sue missioni mediche internazionali a coloro che sono affetti da Covid-19 solo per recuperare i soldi persi», si afferma dagli Stati Uniti. Cuba ha immediatamente risposto: «
La campagna internazionale di discredito del governo degli Stati Uniti è immorale».
Ma non solo Washington non gradisce questo intervento.
Anche in Europa, e
in Italia in particolare,
c’è chi mette in discussione questa disponibilità cubana.
In Italia, poi,
si è aggiunto l’intervento cinese e quello russo,
il che ha fatto bollare il tutto, da parte di alcuni,
come ‘
l’Asse Rosso’.. Per altro
l’Italia ha saputo mantenere una linea diplomatica apertissima con Mosca, per esempio con una iniziativa molto strategica -molto di più di quel che può apparire-
quale quella del Forum Economico Eurasiatico,
guidata da uno che al Cremlino c’è di casa, praticamente
come nei palazzi che contano in Italia,
Antonio Fallico.
Cuba, Cina, Russia. Le tre carte di un Paese in posizione strategica al centro di quel Mediterraneo che sempre più fa gola da Pechino a Mosca, con una Cuba nel ruolo di pied-à-terre in America Latina.
Tornando a Cuba, l‘
Italia è il
primo Paese europeo sviluppato che ha deciso di accettare l’aiuto di Cuba. «L’eccellente formazione dei medici cubani e il fatto che sono abituati a lavorare in
situazioni precarie e ad alto rischio forniranno un prezioso supporto al popolo italiano», afferma
Stéphanie Panichelli-Batalla, Professore associato di Sviluppo sostenibile, presso l’Università di Warwick.
Da quasi 60 anni Cuba invia operatori sanitari in tutto il mondo. Lo fa in nome della solidarietà ma anche per quella che viene definita ‘
diplomazia medica’ e «
per fare soldi per aiutare il Paese a sopravvivere all’embargo statunitense».
C’è da ricordare che l’Italia ha rapporti anche economici consolidati con la piccola isola.
Questi interventi, spiega Panichelli-Batalla, «
nascono da accordi di cooperazione commerciale tra il Paese destinatario e Cuba», per tali interventi «
il Governo cubano viene pagato in contanti o in beni», e in forza sullo scenario internazionale.
Non è insolito, dunque, che Cuba mandi il suo personale sanitario a sostenere Paesi in emergenza ma
è la prima volta che, per altro in tempi ridottissimi come si addice a una grave emergenza,
Cuba è chiamata intervenire in un Paese europeo del G7.
L
‘uso di interventi sanitari per promuovere una politica estera pacifica e lo sviluppo della cooperazione comunitaria attraverso iniziative legate alla salute, che
hanno avuto molti benefici,
ma non quelli politici,
Con l’operazione militare di aiuti inviati nel nostro Paese per combattere l’emergenza Covid-19, la Russia, sostiene Baunov, «
si inserisce nel solco della tradizione di superpotenza, che intende proseguire» e allo stesso tempo riesce, per contrasto, a metter in evidenza la mancanza di solidarietà in seno all’Europa e agli Stati membri Nato da cui Roma non ha trovato facile sostegno.
Scontato, dunque, un forte ritorno d’immagine sia sul fronte esterno, che su quello interno. I Kamaz dell’Esercito che attraversano mezza Italia -pur sempre un Paese Nato- e le immagini dei militari di Mosca che studiano la carta geografica italiana come fossimo in guerra sono state diffuse con particolare solerzia dal Ministero della Difesa di Mosca, che coordina l’operazione, affermano dal Carnegie.
Cuba, in misura certamente minore,
sta conducendo la stessa politica, lo fa ora, come lo sta facendo da anni, con un successo importante:
lo sta facendo in un Paese che quale membro UE può sempre far comodo avere come amico.
Il
multilateralismo italiano potrebbe prendere forma, e magari anche fare scuola, almeno nel sud Europa.
Cuba ha bisogno di amici e di rafforzare le amicizie che ha.
L’Italia ha necessità di apparire, a Roma come a Bruxelles,
potenzialmente capace di ‘
fare da sola’, poter gettare sul tavolo verde queste tre carte potrebbe fare un qualche effetto.