ALICETTA:DEGNO SUCCESSORE PER LA SCHiFOSA FAMIGLIA?

- Se la Borsa sale sarà per merito di Monti, se cala è per colpa della Grecia.
- Se tuo figlio prenderà 9 nel compito in classe è perché con Monti è cambiato il clima culturale del Paese.
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Italo Bocchino
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Se beccherà un 4 la colpa è della riforma Gelmini che ha ucciso la scuola.
- Se c’è il sole è perché anche l’ecosistema approva il governo Monti. Se piove è colpa della dissennata politica ambientale dell’ex ministro Prestigiacomo.
- Se tua moglie ti sorride è perché Monti le ha fatto ritrovare la gioia di vivere. Se tiene il solito muso è solo perché il governo Monti non è ancora insediato.
- Se il tuo fruttivendolo da oggi alza il prezzo dei pomodori è un buon segno, vuole dire che è certo del fatto che con il governo Monti siamo diventati tutti più ricchi.
- Se la tua banca ti ritira il fido è perché il governo dei banchieri ha dato indicazioni a tutte le sue filiali di proteggere la tua famiglia dalle tentazioni spendaccione di tua moglie. Devi essere grato al professor Monti.
- Se chiude una fabbrica Santoro non deve più preoccuparsi. Fino a ieri i disoccupati avevano i paladini nei Bocchino, da oggi nei Bocconi.

:lol::lol::lol:
 
I primi tagli: iniziare dalla politica

L'agenda di governo di Mario Monti non può che cominciare dalla B. Berlusconi? No: Burocrazia

L'agenda di governo di Mario Monti non può che cominciare dalla B. Berlusconi? No: Burocrazia. Racconta il progettista della stazione Tiburtina di Roma di una conferenza dei servizi, «decisa per accelerare», con 38 partecipanti: trentotto! Un delirio: i 456 mila euro per dare le fotocopie del progetto a tutti gli invitati sono o no un costo della politica? Sì.
Ed è lì che, per fare le altre riforme necessarie, il nuovo premier dovrà mettere mano. Anzi, proprio per toccare il resto, dovrà «prima» affondare il bisturi lì: nel grasso della cattiva politica. Va da sé che in una situazione come la nostra, dove i veti incrociati sono un incubo e il governo non può imporre alle Regioni manco la cilindrata delle autoblu senza beccarsi un ricorso alla Corte costituzionale, la strada del nuovo premier non sarà in discesa. Anzi. Le resistenze saranno vischiose, le ostilità mascherate ma callose: meno funziona la macchina dello Stato più certi politici possono mettersi di traverso, sollecitare un aiutino che dovrà poi essere ricambiato, allargare la clientela. Al punto che, dice la Corte dei conti, il costo supplementare delle «bustarelle» pretese per oliare il sistema sarebbe di 60 miliardi l'anno. Una somma che prima del decollo dello spread fra i BtP e i Bund tedeschi sarebbe bastata a pagare gli interessi annuali sul nostro debito pubblico.
E forse non è un caso se la legge anticorruzione, approvata fra squilli di trombe dal governo Berlusconi il primo marzo 2010, giace da un anno e sette mesi sotto la polvere. Il premier incaricato potrebbe partire da qua. In ogni caso, come dicevamo, un punto è certo: incidere sui costi più offensivi della cattiva politica, gli consentirebbe di raccogliere nel Paese, tra i cittadini, quel consenso necessario non solo a scardinare le resistenze più corporative dentro il Parlamento, ma a spiegare poi a quegli stessi cittadini che qualche medicina amara andrà deglutita. Un'opera di convincimento possibile solo a una classe dirigente capace di recuperare la credibilità perduta. Partendo, magari, da questo abbecedario.
A Auto blu
«Le abbiamo già dimezzate!», ha detto la ministra della Gioventù Giorgia Meloni mercoledì a La7. Il ministero della Difesa, che ha un centinaio di auto blu e 700 auto «grigie» nonostante solo in 14 avrebbero diritto al privilegio aveva appena acquistato 13 Maserati quattroporte blindate: alla faccia della manovra di luglio, che aveva stabilito la cilindrata massima di 1.600. Se ha ragione Brunetta si potrebbe risparmiare un miliardo l'anno. Da subito.
B Bilanci
È la riforma più urgente: i bilanci di Stato, Regioni, Province, Comuni sono un caos. Voci diverse, capitoli diversi, strutture diverse: ognuno fa come gli pare. Il tutto nella nebbia volutamente più fitta. Cosa c'è nei 50 milioni di euro della voce «fondo unico di presidenza» di palazzo Chigi? I soldi per le operazioni «discrete» degli 007 o la tinteggiatura dei muri? Servono bilanci unici, trasparenti, che lascino piena autonomia politica ma siano leggibili da tutti (le fognature si chiamino fognature, le consulenze consulenze) dove si capisca quanti soldi si spendono e per che cosa. Così i cittadini potranno fare dei confronti innescando una spirale che porterà a risparmi veri.
C Conflitto d'interessi
L'Italia è diventata una Repubblica fondata sul conflitto d'interessi. Basta con presidenti del Consiglio proprietari di reti televisive, ma anche assessori alla salute titolari di aziende fornitrici della sanità pubblica, sottosegretari proprietari di società che gestiscono la pubblicità per i giornali, sindaci geometri che presiedono giunte che approvano i loro progetti, avvocati-assessori che fanno causa alla propria amministrazione.
D Doppio lavoro
Se valessero a Roma le regole americane, ci sarebbero 186 parlamentari «fuorilegge»: tutti coloro che, pagati per fare i deputati o i senatori fanno pure altri mestieri, moltiplicando i propri affari grazie alla politica. E sottraendo tempo al proprio impegno istituzionale. Ecco: copiamo gli americani.
E Europa
Con la manovra di luglio si è deciso di equiparare gli stipendi dei nostri parlamentari alla media europea, sia pure corretta in base al Pil e limitata alle sei nazioni più grandi. Anche i rimborsi elettorali andrebbero adeguati a quella media. È inaccettabile che un italiano spenda in media 3 euro e 38 centesimi l'anno per mantenere i partiti, contro 2,58 degli spagnoli, 1,61 dei tedeschi e 1,25 dei francesi.
F Fisco
Una leggina infame permette a chi finanzia un politico di avere uno sconto fiscale 50 volte superiore a quello di chi dà soldi a un ente benefico o alla ricerca sul cancro. Avevano giurato di cambiarla, non l'hanno mai fatto. E tutte le proposte di legge presentate per correggere questo abominio giacciono mestamente in parlamento. Vanno tirate fuori e approvate. Subito.
G Gettoni
Un consigliere comunale di Padova incassa per ogni seduta 45,90 euro, uno di Treviso 92, uno di Verona 160. Per non dire delle regioni a statuto speciale, dove con trucchi vari un membro del consiglio municipale di Palermo può prendere 10mila euro al mese. Stop. L'autonomia non c'entra e non può essere usata a capriccio: regole fisse per tutti, da Lampedusa a Vipiteno.
H High speed
I ritardi sulla velocità di download, dove nella classifica netindex.com siamo al 70° posto dopo Kazakistan e Rwanda, sono così abissali da far sospettare a una scelta inconfessabile: meno funzionano gli sportelli elettronici, più i cittadini dipendono dai «piaceri» della burocrazia e della politica. Con costi enormi, da tagliare.
I Indennità
Le «buste paga» devono essere trasparenti, commisurate alla media europea, per tutte le cariche: l'assessore alla sanità altoatesino non può guadagnare 6mila euro più del ministro della sanità di Berlino. Basta furbizie, come certi rimborsi esentasse a forfait (magari anche a chi non ha la macchina, come nel Lazio) o il contributo per i portaborse che troppo spesso, incassato dal parlamentare, è girato ai collaboratori solo in minima parte e in nero. Si faccia come a Strasburgo, dove gli assistenti sono pagati direttamente dall'Europarlamento.
L Limiti
Il governo Prodi nell'infuriare delle polemiche aveva fissato un limite massimo agli stipendi dei superburocrati: 289 mila euro. Quel tetto, tuttavia, non è mai stato applicato. Tanto che il presidente delle Poste Giovanni Ialongo nel 2009 di euro ne ha presi 635 mila. Urgono nuove regole.

vi rendete conto sto tizio guadagna 1739 euro al giorno anche il sabato e la domenica e un professore non arriva a 1500 al mese ma stiamo dando i numeri
 
Altri 25.000 gasssssi!!!;)


Per fortuna che Robe ti ha consigliato di aspettare ......:rolleyes::rolleyes:

Controlla se sei dentro :
P
atrimoniale soft strutturale, prelievo una tantum sui conti correnti, reintroduzione dell’Ici e revisione degli estimi catastali. Più passa il tempo è più la questione diventa non se spremere gli italiani, ma come spremerli. L’idea di aggredire i patrimoni è ormai entrata a pieno titolo nell’agenda del nuovo governo. A nessuno, compreso il professore liberale Mario Monti, sembra creare troppi problemi la prospettiva di mettere di nuovo le mani nelle tasche dei cittadini, soprattutto se l’ennesima stangata sarà decisa da un governo tecnico di emergenza che dovrà tirare fuori l’Italia dal guado. Opposizioni pregiudiziali nelle forze politiche che dovrebbero appoggiare il nuovo esecutivo non ce ne sono e l’unica sacca di resistenza, che è quella presente all’interno del Pdl, sembra sempre più fragile e non in grado di opporsi all’operazione.

Ipotesi di lavoro ne circolano diverse, ma tutto ruota intorno a due punti principali: un prelievo soft ordinario ed uno più robusto straordinario. Sul primo punto la base di partenza sono le proposte di Guido Tabellini, non a caso indicato da più parti come uno dei candidati più probabili per occupare la poltrona di Giulio Tremonti al dicastero di Via XX settembre. Il professore di economia nonché rettore della Bocconi sarebbe poco favorevole alle forme di tassazione una tantum. Ha più volte spiegato, nei mesi scorsi, di ritenere queste misure dannose per la crescita del Paese e non risolutive per l’abbattimento del debito pubblico.

L’idea di Tabellini è piuttosto quella di una patrimoniale non troppo pesante (5 per mille), ma strutturale, che colpisca da adesso in poi tutte le ricchezze degli italiani più abbienti. La proposta aveva già nelle scorse settimane trovato molti sostenitori. Piace, ad esempio, al capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ma anche all’ex Pd ora montezemoliano, Nicola Rossi. Il problema è che la misura non sarebbe di quelle choc che permetterebbero di incassare subito somme in grado di rimettere in sesto i conti e assottigliare il debito.

Di qui, nella convinzione che sia necessario mettere in campo provvedimenti di maggiore impatto, la possibilità che si vada su un doppio binario. In questo caso il documento su cui si stanno concentrando le attenzioni e stanno convergendo i consensi è quello presentato qualche giorno fa al Senato dalla Fondazione commercialisti italiani. Un progetto articolato e dettagliato che prevede entrambe le forme di prelievo, sia quella straordinaria sia quella ordinaria. L’intervento una tantum partirebbe dal 2012 arriverebbe fino al 2014. L’aliquota prevista è del 2% per cento. Accanto a questo, la proposta prevede l’introduzione di un contributo rodinario e soggettivo sul patrimonio, con cadenza annuale e complementare al reddito, con un’aliquota dell’1 per mille sulle ricchezze superiori al milione di euro. Soggetti al pagamento sarebbero sia le persone giuridiche (società di capitali, banche, fondazioni, cooperative, associazioni) sia quelle fisiche.

La tassazione verrebbe calcolata praticamente su tutte le forme di proprietà (aerei, navi, barche a vela e yacht sopra i 10 metri, auto con potenza superiore a 225 kw, conti correnti, depositi bancari e postali, fondi di investimento, azioni, obbligazioni e quote di partecipazioni in società, immobili) ad esclusione della prima casa e dei titoli di Stato.

Il ventaglio delle ipotesi di stangata non si esaurisce, purtroppo, qui. Sul tavolo del neosenatore a vita Mario Monti stanno arrivando numerose proposte alternative o aggiuntive a quelle già esaminate. Si parla ad esempio di una revisione degli estimi catastali del 25-30% e della reintroduzione dell’Ici sulla prima casa. Misure che rappresenterebbero di fatto una patrimoniale dolorosissima anche per le fasce sociali più deboli. Non sono esclusi, infine, ritocchi più o meno pesanti sull’Irpef. Le ipotesi riguardano tutte l’aumento delle aliquote per lo scaglione più alto, quello per i redditi sopra i 70mila euro, che verrebbe incrementato, in base alle varie proposte, dai 3 ai 5 punti percentuali. Incrementi che potrebbero scattare con soglie di redditi ancora da definire (si è parla di 150 o 180mila euro), ma quasi sicuramente superiori a quelle attuali.

di Sandro Iacometti
 
un piccolo consiglio a tutti quelli che pubblicano notizie di giornali anche importanti sulle tasse del governo monti ....che imporra' ai poveri italiani :rolleyes:....limitatevi e non fate il loro gioco ...che sono una marea di kazzate giornalistiche....venerdi' i ministri erano tuttaltro che questi di oggi .....dicono che per venerdi' forse riescono a fare il governo ...e monti non ha ancora sciolto la riserva...perche' se gli rompono i maroni tornna a casa sua a fare il nonno ...

ricapitoliamo se ancora non esiste un governo di quali tasse e patrimoniali vanno cianciando i nostri belli giornali???? :wall::wall::help:

intanto lo spread scende e piu' scende meno tasse si pagano :D:D
 

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