Ad un soggetto con cui abbiamo lavorato tempo addietro, quest’angelo, disse anche che loro sarebbero interessati a darci dei consigli per salvarci dagli alieni perché tutto quello che accade da noi poi si ripercuoterebbe da loro (visione frattalica dell’universo virtuale) e, se vincesse l’alieno, l’universo sarebbe nelle mani sbagliate. Noi saremmo quelli che fanno dunque la guerra per loro perché, da loro, non essendoci il corpo, non ci sarebbero nemmeno gli alieni.
Noi invece, meno fortunati su questo piano, dovremmo fare le battaglie per tutti, sia per salvare noi dagli alieni e loro dalla esperienza della vita con la morte e la sofferenza fisica.
Insomma noi saremmo “loro”, così come “loro” sarebbero quelli come noi che però non avrebbero avuto il coraggio di scendere a questo livello, per fare l’esperienza.
Ecco dunque chi siamo e da dove veniamo!
Ma ecco anche svelato il vero interesse di questi angelici soggetti che di angelico cominciavano ad avere pochissimo.
Una volta che noi si vincesse sugli alieni e si acquisisse la consapevolezza totale di chi siamo, saremmo noi a divenire per queste figure angeliche il vero problema poiché avremmo le chiavi dell’universo. Un universo che l’angelo vuole mantenere in questo status quo, alla ricerca di un modo alternativo di fare le esperienze del mondo solido
senza sporcarsi le mani. Una esperienza per sentito dire, un surrogato.
Dunque, se da una parte, l’angelo della new age, vuole farsi credere buono e protettore, dall’altro decide di sfruttare l’umana progenie facendola lottare per eliminare gli alieni ma bloccandola nell’evoluzione, per evitare di soffrire.
Il metodo angelico.
E quale sarebbe la strategia messa in atto dagli esseri del piano di sopra? Una semplice strategia che non può impedire all’uomo di vincere contro gli alieni ma può cercare di convincere l’uomo evoluto a lasciare questo posto per rifugiarsi in una prigione dorata al loro piano esistenziale.
Infatti, più persone evolute rimangono qui e più la malattia della coscienza consapevole si espande anche agli altri. L’unico modo di bloccare la consapevolezza degli esseri umani verso un cammino che porterebbe inevitabilmente noi alla conoscenza assoluta e loro alla dolorosa esperienza della vita in 3D, sarebbe eliminare le cellule cancerogene, cioè gli esseri evoluti, lavorando sul loro ego e facendogli credere che se accetti il loro paradiso è perché sei un eletto e non uno che si è fatto fregare.
Per ottenere questo risultato, che congelerebbe l’universo in una staticità permanente, ci si deve presentare all’uomo non dicendo bugie. Infatti, l’uomo con la sua coscienza integrata ed evoluta, alla fine dei giochi, si accorgerebbe sempre che qualcuno, dinanzi a lui, gli sta mentendo e dunque bisogna dire la verità sempre ed, al massimo, far credere all’uomo delle cose al posto di altre,
mettendogli la verità dinanzi, in un modo alterato.
http://www.corradomalanga.vacau.com/documents/genesi 3.pdf
Questi angeli sono dunque
gli inventori della vera New Age, dove molti dei discorsi fatti, appaiono sostanzialmente in accordo con le nostre coscienze, tranne che per un piccolo e quasi invisibile particolare, che però non sfugge a quelli che hanno fatto un passo avanti nella scala dell’evoluzione.
I movimenti New Age sono sempre esistiti e non sono una invenzione locale. Per esempio da questo punto di vista,
uno dei movimenti New Age (che di nuovo non ha ovviamente nulla rispetto alle tradizionali religioni egizio babilonesi)
più importanti è costituito dalla Chiesa Cattolica, che nel lodare dio, comunica che bisogna volere bene agli altri per guadagnarsi il paradiso. Il concetto di ascesa al paradiso è un concetto archetipico dove devi salire in alto; questo concetto è nei movimenti che vanno da Dianetics, al movimento di Ramtha.
L’ascensione per evolvere è un concetto disinformante perché è nella discesa fino in fondo che esiste invece la possibilità di fare l’esperienza. Si deve discendere e non ascendere per acquisire consapevolezza di sé. Inoltre non si deve voler bene agli altri ma si deve amare se stessi prima di tutto. Questo concetto è espresso chiaramente dalla coscienza degli addotti messi in stato di ipnosi profonda, dove il colloquio, una volta legato ad anima ora, è stato trasposto al concetto di coscienza integrata (ma di questo parleremo in un prossimo lavoro).
Infatti, se tu ami te stesso, cercherai di avere consapevolezza di te, sapendo che il processo di conoscenza è un cammino personale. Nessuno può indurre altri ad effettuare lo stesso cammino, nessuno può aiutare gli altri ma ognuno aiuta solo se stesso: ma
facendo ciò aiuterà l’intera coscienza dell’universo. Aiutando gli altri invece si rischia un atto di forzatura, agendo sul conflitto di coscienza, un principio che tra breve dimostreremo essere invalicabile.
Dunque ecco che la caratteristica dei movimenti religiosi pseudo new ageiani è rendersi credibili,, raccontando quasi tutta la verità ma alterando di proposito il particolare fondamentale per la comprensione, facendo subdolamente in modo che l’uomo capisca in modo errato un discorso che potrebbe essere, in linea di principio, anche non sbagliato.
In questo contesto una delle più grosse menzogne della new age è la considerazione che essa ha della mente umana.
La mente umana viene disprezzata.
La Mente mente, viene detto. Essa è ingannatrice, non ti fa vedere le cose come sono, è vincolata alla Mâyâ, non vede che la realtà virtuale
che lo circonda è falsa.
Tutto assolutamente vero ma questo non vuol dire di non affidarsi alla mente. Questo vuol dire essere consapevoli dei limiti della mente. Il fatto sta che utilizzando la mente si utilizza anche l’asse delle energie e si può andare a trovare “quelli del piano di sopra”, scoprendone così la loro vera essenza.
Ed ecco che la New Age, cerca di porre rimedio a questa evenienza, convincendo subdolamente l’uomo, che la mente non deve essere usata e che anzi, se essa ti dice qualcosa di strano, essa non è credibile