Solo chi annusa dappertutto perversioni e cose contro natura non sa o pretende di non sapere che la voluttà esige anche il dolore: la vagina della donna è un insaziabile Moloch e quale vagina si accontenterebbe di un piccolo pene della grandezza di un dito quando può averne uno forte come il braccio d'un bambino? La fantasia femminile ama lavorare con gli strumenti della potenza maschile, l'ha sempre fatto e sempre lo farà. Quanto più grande è il pene, tanto maggiore è il piacere e il bambino durante il parto preme con il suo cranio contro le pareti della vulva che per la donna è la sede del piacere, proprio come il membro maschile, con la stessa durezza e la stessa energia. Certo che è dolorosa questa forma di coito intensissima ma è anche l'apice della voluttà femminile. La donna, costretta da sempre a dissimulare non può mai parlare con completa sincerità delle sue sensazioni, poiché le incombe per tutta la vita il dovere di detestare il peccato. Ma da dove venga questa identificazione del piacere sessuale con il peccato non lo si potrà mai comprendere a fondo.