Alla cortese attenzione di Tashtego

Nuovi tasselli sul caso Emanuela Orlandi: chi crede a Sabrina Minardi? Tutti, pare. Ora che la Procura di Roma ha confermato che Emanuela é morta ed é stata gettata in una betoniera a Torvajanica, l'ex compagna di Renatino De Pedis diventa il teste numero 1, e le sue parole sono scintille di verità su un caso imbavagliato dai poteri forti. Vaticano, usurai della Banda della Magliana, eminenze grigie della politica (tra cui Giulio Andreotti e Francesco Cossiga) tutte chiuse nel silenzio da oltre 26 anni.
La diga é rotta, i giornali scrivono e rispolverano le ricostruzioni anche più fantasiose. Ma partiamo dalle rivelazioni della Minardi. Ex tossicodipendente, rimase zitta per quasi trent'anni visto che il suo compagno, oggi sepolto nella Basilica di Sant'Apollinare, le aveva più volte intimato di tacere. Ieri sono uscite su L'Unità inquietanti rivelazioni a sfondo sessuale che riguardano Marcinkus. Dice lei:
«Marcinkus venne a trovare la Orlandi nella casa di Torvajanica. Io sentii le urla di Emanuela ma De Pedis mi disse di farmi gli affari miei...».

Non è la prima volta che la supertestimone chiama in causa monsignor Marcinkus. Già nella prima deposizione la donna aveva raccontato di aver portato più volte alcune ragazze in un appartamento di via di Porta Angelica dove erano messe a disposizione del prelato. Ha poi raccontato di aver accompagnato lei stessa Emanuela ad un appuntamento in Vaticano e che proprio in quell'occasione, vedendo questa ragazza un po' su di giri, le aveva domandato il nome e lei, candidamente, aveva risposto Emanuela.
Pino Nicotri, che avevamo intervistato sul caso, rispose così alla nostra domanda:
La Minardi ha parlato anche di Monsignor Marcinkus.
Sì. Dall'87 al gennaio '90 ho abitato a Roma nel residence Marche, nella omonima via a ridosso di via Veneto e a poca distanza da dove abitava o aveva abitato monsignor Marcinkus in un immobile annesso alla chiesa di fronte all'hotel Thea. Un dirigente di quell'hotel mi ha raccontato su Marcinkus cose che facevo fatica a credere, ma che mi sono state confermate da alcune mature professioniste del sesso della vicina via Veneto che lui riceveva a tarda ora.
So quindi per certo che Marcinkus non poteva far sesso con ragazze giovani, perciò non può essere vero quello che racconta la Minardi riguardo il suo rifornire di giovanette lo stesso Marcinkus. Lui preferiva signore dell'età di Catherine Deneuve, attrice con la quale per esempio mi è stato raccontato che avesse o avesse avuto una relazione.
Che Marcinkus frequentasse il gentil sesso pare ormai certo, ancora in dubbio é invece l'età del target prediletto. A questa ricostruzione si affiancano altre ipotesi- che non si autoescludono - palesate oggi su Repubblica dal giudice Rosario Priore. Priore accantona l'idea del coinvolgimento dei Lupi Grigi e ritiene che il rapimento sia stato organizzato per ricattare il Vaticano. I mandanti sarebbero quelli della Banda della Magliana, usurai ma non solo. Infatti "vi erano tra di loro anche cervelli con fini precisi, che perseguivano fermamente e con durezza. Tra gli altri scopi, c'era principalmente quello di accumulare ricchezza, che a sua volta con pratiche usurarie produceva ulteriore ricchezza. E quindi un misto tra vecchia Roma del dopoguerra e generone dei tempi in cui cominciavano a circolare danaro, belle donne e frequentazioni bene".
Domanda chiave a Priore:
Lei sostiene l'ipotesi di un ricatto della Banda al Vaticano per soldi prestati: soldi utili - probabilmente fra i 15 e i 20 miliardi di lire - alla causa di Solidarnosc?
"Qui a Roma alla fine degli Anni '70 c'era quel forte bisogno di capitali da usare, come più volte s'è detto, senza mai alcuna smentita, alla causa " polacca" , alimentata persino con fondi dei sindacati americani. La Banda della Magliana, che non ha mai perso le sue origini di associazione di usurai, non donava ma dava in prestito. E quindi voleva rientrare nei suoi crediti. Non poteva agire dinanzi a tribunali; doveva impiegare altri mezzi, altri mezzi di pressione. E quale altro mezzo di sicura efficacia che quello - operazione che non poneva alcun problema a quella organizzazione efferata - che quello del sequestro di una fanciulla giovanissima - appena quindicenne - legata a colui che appariva il destinatario ultimo del danaro prestato, per via della cittadinanza".
Il quadro si chiarisce ancora di più se leggete l'intervista a Ferruccio Pinotti che trovate qui. Il punto oscuro é il legame tra Vaticano e riciclaggio di denaro sporco. Obiettivo: Solidarnosc. E il fatto che la Santa Sede, alle prime rivelazioni della Minardi si sia scomposta, é un ottimo - o pessimo, a seconda dei punti di vista- segno.
 
Come del maiale, così anche della pianta dello zafferano. Non si butta via nulla. Dal «Crocus sativus» (questo il nome scientifico) non si ricavano solo i costosissimi stimmi in filo (detti anche pistilli), ma dallo scorso anno (il raccolto avviene in ottobre-novembre) l'azienda agricola Serica di Chiara Orlandini, a Caprino Bergamasco, l'unica in provincia di Bergamo che da sei anni si occupa di zafferano, ha cominciato a lanciare come prodotto innovativo i petali di zafferano seccati su gratelle di acciaio accanto a una stufa a legna, perfettamente commestibili, oltre che adatti a decorazioni colorate (di un bel viola intenso).

Partecipando all'ultima edizione di «Identità Golose», nel febbraio scorso a Milano, Chiara Orlandini ha preparato più di 500 «zafferotti» che sono andati letteralmente a ruba e sono finiti in poco più di tre ore. Gli zafferotti di Villa Serica sono mini arancini di riso allo zafferano, ricoperti di farina di mais (gluten free) e guarniti con i fiori di crocus sativus essiccati.

«Ringraziamo tutte le persone che sono venute a visitarci - commenta Chiara - ed hanno dimostrato interesse per la nostra azienda, la nostra coltivazione ed i nostri prodotti. Interesse decisamente sopra le aspettative hanno suscitato i fiori di crocus sativus essiccati, da utilizzare per decorazioni e guarniture. Tanto interesse che quelli della raccolta 2012 sono già esauriti. Quelli che rimanevano li ha acquistati in blocco il noto chef-patron Carlo Cracco, che ne è rimasto entusiasta ed ha iniziato a usarli nel suo noto locale milanese».

E quando si parla di zafferano, subito il pensiero vola alla «quotazione» di questo prodotto che, notoriamente è definito come oro rosso. Va tenuto conto che un grammo di zafferano è quotato 18 euro, mentre per i fiori, 300-400 fiori si collocano a circa 8 euro.
 
Stamo ubbidienti, rispettosi, quieti,
contenti prima e ppiú ccontenti doppo,
tutto quer che vve pare; ma li preti,
sor Don Craudio, da noi ne vonno troppo.

Sò ttroppi farisei, tropp’indiscreti,
ner parlà vvanno troppo de galoppo,
hanno troppe bbuscíe, troppi segreti,
sò ttroppi deggni d’assaggià lo schioppo.

Ma ssi cc’è in paradiso un Padr’Eterno,
lòro a sto monno sce li tiè ppe sseme
de le rape dell’orto de l’inferno.

Cos’è? ccosa ve dite, sor Don Craudio?
Anneremo a l’inferno tutti assieme?
Ebbè, mmale cummune è mmezzo gaudio.
 
«La sua squadra non avrà un'indole poco aggressiva?». Montella: «In effetti un po' di indole ci manca, e l'indole è anche difficile da allenare». Sara Benci, sinceramente grata: «Grazie mister, lei ci ha dato degli spunti notevoli»
 
Tom O’Gorman aveva 39 anni, era un attivista cattolico e viveva in una delle tranquille casette bianche tutte in fila a Castleknock, Dublino. Era andato a stare lì da quando era morta l’anziana madre e, per tirare su un po’ di denaro, aveva deciso di affittare una stanza di quella casa troppo grande per lui, single. Di certo non immaginava che il suo ultimo inquilino, un 34enne siciliano trasferitosi in Irlanda per lavoro da circa due anni e mezzo, lo avrebbe ammazzato in modo orribile. Dopo una partita di scacchi.
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Saverio Bellante (facebook)«GLI HO MANGIATO IL CUORE» -
È successo nella notte tra sabato e domenica: O’Gorman è stato colpito più volte con un robusto coltello da cucina, la testa gli è stata fracassata con un manubrio e poi è stato squartato. Un polmone, asportato, non si è ancora trovato. Sabino Bellante, di Palermo, ha confessato subito. È stato lui stesso a chiamare il 118 irlandese all’una meno dieci di notte. Quando gli operatori sono arrivati nella villetta bianca hanno trovato il cadavere mutilato di O’Gorman immerso nel sangue. Alla polizia Bellante, che lavorava per una azienda farmaceutica e dovrà comparire davanti ai giudici il prossimo 17 gennaio, ha detto anche di aver mangiato il cuore del suo padrone di casa. Ma dall’esame del corpo della vittima risulta che il cuore c’è ed è intatto. A mancare è invece un polmone.
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Tom O’Gorman (facebook)LA LITE DOPO LA PARTITA -
Bellante è stato descritto dagli agenti come «calmo». Ai poliziotti ha raccontato che tutto è iniziato da una lite dopo una partita di scacchi. O’Gorman, con cui viveva da qualche mese, dopo il diverbio gli ha chiesto di andare via da casa e questo forse ha scatenato la pazzia del 34enne. Sul suo profilo Facebook, il siciliano postava foto della sua Palermo e angoli di quella Dublino dove era stato costretto a trasferirsi a malincuore per lavorare. «Vivendo all’estero (mi auguro non per sempre) si riscopre quanto sia bello essere italiani e forse ancor di più siciliani», scriveva invitando i suoi amici italiani a «andare a votare» e «investire su noi stessi» per aiutare il nostro Paese a uscire dalla «“notte culturale” di cui la politica è la peggiore espressione». Fra i suoi amici sul social network c’era anche l’uomo che ha massacrato. Uno degli ultimi messaggi scritti da O’Gorman su Facebook - oltre agli appelli contro la nuova legge sull’aborto (che in Irlanda, da luglio, lo consente se la madre è in pericolo di vita) - è stato questo, il 31 dicembre: «Buon Anno! Che il 2014 sia pieno di successi e prospero, e che tutti i vostri sogni diventino realtà!!». Undici giorni dopo sarebbe stato ammazzato per una partita a scacchi.
 
Due anni e sei mesi di reclusione. E' la condanna confermata dalla Cassazione a carico di un pastore siciliano di Caltagirone che al rientro dal pascolo e dalle attività di accudimento delle pecore imponeva alla moglie rapporti sessuali senza "praticare alcuna igiene e pulizia del proprio corpo" come gli chiedeva, inutilmente, la consorte che desiderava che l'uomo si facesse almeno una doccia.
Violenza sessuale è l'accusa, seppure di minore gravità. Perché nonostante in appello l'uomo fosse stata assolto perché i rapporti sessuali, nonostante immobilizzasse la moglie bloccandole le mani, erano da ritenere comunque "consumati consensualmente" dal momento che la donna "rifiutava i rapporti sessuali solo per la scarsa igiene del marito", la Cassazione ha ritenuto che "la peculiarità dei motivi di dissenso non eliminava il dissenso medesimo, per cui i rapporti sessuali, laddove imposti con la forza dall'uomo, erano e restavano violenti".
Il reato di violenza sessuale infatti sussiste - ricorda la Suprema Corte nella sentenza 980 della Quarta sezione penale ripercorrendo il verdetto dell'appello bis - "in tutti i casi in cui i rapporti sessuali vengano in qualsiasi modo imposti, essendo del tutto irrilevanti le modalità ed i mezzi utilizzati e le motivazioni che avessero indotto la parte offesa a rifiutare non un astratto rapporto sessuale con il marito, ma il rapporto sessuale da questi preteso (e poi imposto) senza che avesse praticato quella igiene che la donna riteneva indispensabile dato il lavoro svolto dal marito". Così il ricorso del pastore è stato dichiarato inammissibile con tanto di condanna anche al pagamento di mille euro alla Cassa delle ammende.
 
"Ha divorato un uomo mussulmano per vendetta, perché i mussulmani avevano ucciso la sua famiglia". L'episodio raccapricciante, avvenuto a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, Paese dilaniato dall'odio interreligioso, è stato riportato oggi dalla Bbc online, insieme ad un video, in cui si avverte che le immagini riportate possono arrecare fastidio.
Ouandja Magloire, soprannominato 'Mad Dog', era molto "arrabbiato", ha raccontato al giornale britannico, perché i mussulmani avevano ucciso sua moglie incinta, sua cognata e il suo bambino. Così ha individuato la sua vittima su un minibus e l'ha seguita. E insieme a lui si sono unite circa una ventina di persone.
Gli aggressori hanno costretto il conducente dell'autobus a fermare il mezzo, hanno preso e trascinato la loro vittima in strada, dove l'hanno picchiata, accoltellata e data alle fiamme.
'Mad dog' avrebbe quindi divorato una gamba del malcapitato. In tutto questo orrore, riferiscono testimoni, nessuno ha provato ad intervenire. Atti di cannibalismo - scrive la Bbc - non sono rari nella Repubblica Centroafricana, dove la violenza settaria sta vivendo una fase di allarmante sviluppo.
 

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