Alla cortese attenzione di Tashtego

Aristotele andò dall'eunuco Ermia che era tiranno di Atarneo... alcuni dicono che fu il suo amasio, Aristippo nella Lussuria degli antichi riporta la notizia che Aristotele si innamorò di una concubina di Ermiae in un momento di eccessivo entusiasmo sacrificò a lei donna, come gli ateniesi sacrificavano a Demetra Eleusina. Eurimedonte sacerdote di Demetra era sul punto di accusare Aristotele d'empietà per aver composto un inno in onore di Ermia, ma egli bevve l'aconito e sfuggì alle accuse. L'inno è il seguente: " per la tua bellezza, o vergine, anche morire è invidiabile destino e soffrire atroci, incessanti pene...".
 
San Tommaso considerava la masturbazione peccato ben più grave dello stupro, infatti giusta ragione dichiara che il fine prescritto degli atti sessuali è la procreazione ed è evidente che, se da uno stupro può nascere un figlio, da una sega invece non può nascere un caz.zo.
 
Grafico dei dati istat 2007 sul suicidio diviso per sesso[26]. Gli uomini sono rappresentati dal colore azzurro, le donne dal rosa. I numeri rappresentano il numero di suicidi in Italia per anno per i maschi, le femmine e il totale.
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In Italia la regione con il numero più basso di suicidi è la Campania con 2,6 suicidi per 100.000 abitanti, e la più alta il Friuli-Venezia Giulia (9,8 per 100.000 abitanti), nel 2007, seguita da Valle d'Aosta (9 su 100.000), Sardegna (8,9 su 100.000) e Trentino-Alto Adige (8,7 su 100.000) rispetto a una media nazionale di 5,6[27].
 
Il metodo principale utilizzato per suicidarsi, varia da paese a paese. I più frequenti nelle diverse regioni sono l'impiccagione, l'avvelenamento da pesticidi e l'utilizzo di armi da fuoco.[85] Queste differenze sono da ritenersi parzialmente dovute alle disponibilità dei diversi metodi.[24] Uno studio effettuato su 56 paesi, ha rilevato che l'impiccagione è stato il sistema più comune,[86] messo in pratica dal 53% dei suicidi di maschi e dal 39% dei suicidi di femmine.[87]
Il 30% dei suicidi a livello mondiale avviene mediante l'assunzione di pesticidi. Tuttavia l'utilizzo di questo metodo varia geograficamente notevolmente, da un 4% in Europa a oltre il 50% nella regione del Pacifico.[88] È comune anche in America Latina per via del suo facile accesso all'interno delle popolazioni agricole.[24] In molti paesi, l'overdose di droga rappresenta circa il 60% dei suicidi tra le donne e del 30% tra gli uomini.[89] Molti sono pianificati e si verificano durante un periodo acuto di ambivalenza.[39]
Il tasso di mortalità varia a seconda del metodo utilizzato. Per le armi da fuoco vi è una mortalità dell'80-90%, l'annegamento tra il 65 e l'80%, l'impiccagione tra il 60% e l'85%, l'inalazione degli scarichi dell'auto tra il 40% e il 60%, il gettarsi da altezze variabili tra il 35% e il 60%, l'assunzione di pesticidi e l'overdose di farmaci hanno un tasso che varia dall'1,5% al 4%.[39] I metodi più comuni di suicidio differiscono dai metodi con più probabilità di successo con fino al all'85% dei tentativi tramite overdose di droga, perpetrati nel mondo sviluppato.[39]
Negli Stati Uniti, il ​​57% dei suicidi comportano l'uso di armi da fuoco, un metodo leggermente più comune negli uomini rispetto alle donne.[17] Il secondo più frequente è l'impiccagione nei maschi e l'avvelenamento nelle femmine.[17] Messi insieme, questi metodi comprendevano circa il 40% di tutti i suicidi compiuti negli Stati Uniti.[90] In Svizzera, dove quasi tutti possiedono un'arma da fuoco, il maggior numero di suicidi avviene per impiccagione.[91] Gettarsi dall'alto è comune sia a Hong Kong sia a Singapore con percentuali rispettivamente del 50% e dell'80%.[39] In Cina l'assunzione di pesticidi è il metodo più comune.[92] In Giappone, il tradizionale seppuku (o harakiri)[92] si verifica ancora.[92] tuttavia l'impiccagione rimane il metodo più frequente.[93]
 
Un suicidio ogni 2 giorni e mezzo. Nell'anno 2013 sono state complessivamente 149 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche, rispetto agli 89 casi registrati nel 2012 di cui il 40% nel solo ultimo quadrimestre. Sono questi gli ultimi dati resi noti da Link Lab, il Laboratorio di ricerca socio-economica dell'Università degli Studi Link Campus University, che da oltre due anni studia il fenomeno e che adesso pubblica i dati complessivi di un'attività di monitoraggio avviata nel 2012.
Circa un suicida su due (45,6%) è imprenditore (68 i casi nel 2013, 49 nel 2012) ma, rispetto al 2012, cresce il numero delle vittime tra i disoccupati: sono 58, infatti, i suicidi tra i senza lavoro, numero che risulta più che raddoppiato rispetto al 2012 quando gli episodi registrati furono 28. Dopo i mesi estivi, il numero dei suicidi per ragioni economiche è tornato a salire vertiginosamente a settembre, con 13 episodi registrati; ottobre ha contato 16 vittime, novembre ha registrato 12 casi mentre nell'ultimo mese dell'anno in cui le vittime sono state ben 18. In 19 casi si è arrivati al gesto estremo per stipendi non percepiti.
 
Se Renzi credeva di avere già dalla sua parte le gerarchie ecclesiastiche (per quella spregiudicatezza, che in epoche passate lo ha portato a creare a Firenze il cimitero dei feti) deve ricredersi.RENZI E LETTA LA MESSA in scena, con cui ha liquidato Enrico Letta, non è piaciuta. È come se le alte gerarchie fiutassero nel suo agire un che di avventuriero, piuttosto inquietante. L'editoriale di Avvenire è ancora più duro. "Non si licenzia un premier-cireneo come Enrico Letta - scrive il direttore Marco Tarquinio - per mettere in croce un Paese intero, per disarmare al buio una maggioranza di scopo tra distinti e anche (molto) distanti, per azzardare... una scommessa elettorale" sia rispetto al ceto politico della Seconda repubblica sia rispetto all'azione di governo sin qui svolta tra difficoltà.
L'Avvenire ricorda ciò che Renzi tenta di nascondere. L'inconsistenza di Letta junior è stata determinata anche dalle convulsioni interne di Pdl e Pd. Di "azzardo" parla l'Avvenire , di "incognita" parla l'Osservatore . Il giornale vaticano sospende il giudizio sul futuro (senza dare voti negativi a priori sulla leadership di Renzi). Registra che il segretario Pd deve portare a termine sia le riforme strutturali che quelle istituzionali. In Vaticano si chiedono se riuscirà a centrare obiettivi "così ambiziosi e trasversali".
RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD Il giornale della Cei rimarca che o il rottamatore riesce fare presto un governo, che risolva i problemi delle famiglie e delle imprese oppure si arriverà alle elezioni di "slancio". E non sarà una marcia trionfale. Nel frattempo stanno tentando di spiegare al pontefice argentino come sia possibile che oggi entri nel palazzo della suprema magistratura della nazione un personaggio condannato ed espulso dal parlamento come Berlusconi: roba da far vergognare l'ultimo gaucho nella solitudine della pampa.
La gerarchia ecclesiastica attende. Ad ogni buon conto batte casse per il finanziamento delle sue scuole. Quanto all'Imu sugli edifici ecclesiastici anche commerciali, Monti e Letta se la sono dimenticata. Renzi potrebbe fare lo stesso... Nel mondo cattolico sono in corso manovre di riassestamento e di riposizionamento.
MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI LETTA A PALAZZO CHIGI L'arcivescovo di Milano, cardinale Scola, ha inserito a fine gennaio Gianni Letta nel "Comitato di indirizzo" dell'Istituto Toniolo, la fondazione che controlla l'università Cattolica e il policlinico Gemelli. Letta "zio" non è né un accademico né un manager, ma un uomo di potere puro, che per decenni è stato all'incrocio di un reticolo di affari politici, istituzionali ed economici.
Il suo titolo d'onore è l'esser stato braccio destro e gran visir di Berlusconi nella stagione in cui sono state varate le tre leggi che l'Unione europea ritiene il carburante più potente della corruzione abnorme da cui è afflitta l'Italia: legge sul falso in bilancio (che ne permette la "modica quantità"), legge Cirielli sulla prescrizione che ha bloccato una serie di processi, lodo Alfano.
Pietro Parolin
 
Gol sporadici. Fusco: «Somma, perché l'Avellino prende tre gol a partita?», l'Avellino in effetti ha appena perso 1-3 con il Lanciano ma Somma non ci crede: «Non sono d'accordo, il primo gol è stato un infortunio e gli altri due sono sporadici».
 
Vi ricordate quel Berlusconi con livido causato, dice lui, dall'inciampo con una pallina di Dudù? Purtroppo anche questa dovrà essere annoverata tra le tante bugie del Cainano. Più che dalla palla del cagnolino, l'ematoma è stato causato dalle "palle" di Francesca Pascale. Due tosti schiaffoni per averlo beccato a chiamare la mitologica olgettina Barbara Guerra. Ah, richiamo del Bunga....
 

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