Ma il motivo per cui
Rotondi ha citato Sullo è un altro e riguarda le false indiscrezioni che stanno girando da quando ha presentato i DiDoRe. A Sullo, infatti, capitò la stessa cosa all'inizio degli anni Sessanta. Sullo era ministro dei Lavori pubblici e varò una riforma urbanistica molto avanzata che toccava gli interessi fondiari di poche migliaia di proprietari, soprattutto nella Roma vaticana.
Alberto Di Leo e Alessandro Beulcke - Copyright Pizzi Contro di lui, allora, la destra clericale dc e missina scatenò una violenta campagna. Sullo fu definito comunista e omosessuale e gli articoli più velenosi li scrisse
Gianna Preda sul Borghese: «Ho rivisto il basista
Fiorentino Sullo, dopo le sue dimissioni. Aveva ritrovato la consueta scontentezza che però, nel suo viso di latte e di rose, non riesce mai a sembrare ribellione. Soltanto per un attimo ho visto ravvivarsi quel volto corrucciato. E' accaduto quando l'autista, un giovanotto bruno e piacente, gli si è avvicinato chiamandolo confidenzialmente per nome. In quel momento, notai che gli occhi di
Sullo brillavano, teneri e vivi. Rievocando quel fuggevole episodio, provo ancora oggi un senso di imbarazzo: come se fossi stata testimone di qualcosa che non avrei dovuto vedere».
Mezzo secolo dopo,
Rotondi - che quando è tornato in Irpinia dopo il giuramento da ministro per prima cosa è andato sulla tomba di
Sullo a
Torella dei Lombardi - rischia lo stesso destino del suo maestro. Dice
Rotondi: «
Sullo non era gay ma quelle voci fecero affossare la sua legge»