doncraudio
intellettuale stronzissimo
"Proprio l' altro giorno mi domandavo: le donne mi piacevano o non mi piacevano? Perché devo confessare che non me lo ricordo più il rapporto che avevo con il sesso. Mi ricordo invece la bellezza, questo sì, che è come una corazza, una corazza che l' uomo deve perforare, con fatica, perché tanto più una donna è bella tanto più la corazza è tosta". E a quarant' anni, dopo il primo matrimonio, lui sposò una delle donne più ammirate d' Italia, Ilaria Occhini. "Lei mi inibiva", dice.
Ettore Bernabei
E allora lo scrittore novantenne si solleva lentamente dalla poltrona, e tira fuori una fotografia in bianco e nero, il volto magni fico di giovane donna, di attrice, di modella corteggiata dall' obiettivo di Vogue. "Devi passare da questo ritratto inaccessibile", spiega, "a quest' altro", aggiunge, indicando un' altra foto di donna: ma questa volta accanto alla Bella, in barca, c' è la Bestia, cioè lui.
Sandro Viola
In un suo racconto, evidentemente autobiografico, ma narrato in terza persona, il suo alter ego, Dudù, una notte, a letto, scambia questo genere di battute con la sua bellissima moglie: "La tua bellezza mi distrae", dice. E lei: "Che faccio, spengo la luce?".
Di sinistra, eppure mai dentro la chiesa del Partito comunista, non è mai stato quello che un tempo si chiamava intellettuale organico. Eppure La Capria era circondato dai comunisti: è da sempre amico di Giorgio Napolitano, "e di tanti altri che sono morti e di cui tengo scrupolosamente la contabilità, come misura del tempo, il mio conto alla rovescia":
henry kissinger
Francesco Rosi, Giu seppe Patroni Griffi, Moravia, Parise, Ghirelli... Erano quasi tutti comunisti i suoi amici, com' è che lei non lo è stato mai? "E se è per questo molti erano pure fro.ci. Ma io non sono mai stato fro.cio. A me del comunismo non me ne è mai importato nulla, per via di quella che chiamo 'logica elementare' che si contrappone alla 'logica ideologica'". E a loro tutti, agli amici di una vita, adesso lui ha dedicato un libro, che uscirà a breve, e che ha per titolo una terzina di Dante, "Ai dolci amici addio".

E allora lo scrittore novantenne si solleva lentamente dalla poltrona, e tira fuori una fotografia in bianco e nero, il volto magni fico di giovane donna, di attrice, di modella corteggiata dall' obiettivo di Vogue. "Devi passare da questo ritratto inaccessibile", spiega, "a quest' altro", aggiunge, indicando un' altra foto di donna: ma questa volta accanto alla Bella, in barca, c' è la Bestia, cioè lui.

In un suo racconto, evidentemente autobiografico, ma narrato in terza persona, il suo alter ego, Dudù, una notte, a letto, scambia questo genere di battute con la sua bellissima moglie: "La tua bellezza mi distrae", dice. E lei: "Che faccio, spengo la luce?".
Di sinistra, eppure mai dentro la chiesa del Partito comunista, non è mai stato quello che un tempo si chiamava intellettuale organico. Eppure La Capria era circondato dai comunisti: è da sempre amico di Giorgio Napolitano, "e di tanti altri che sono morti e di cui tengo scrupolosamente la contabilità, come misura del tempo, il mio conto alla rovescia":

Francesco Rosi, Giu seppe Patroni Griffi, Moravia, Parise, Ghirelli... Erano quasi tutti comunisti i suoi amici, com' è che lei non lo è stato mai? "E se è per questo molti erano pure fro.ci. Ma io non sono mai stato fro.cio. A me del comunismo non me ne è mai importato nulla, per via di quella che chiamo 'logica elementare' che si contrappone alla 'logica ideologica'". E a loro tutti, agli amici di una vita, adesso lui ha dedicato un libro, che uscirà a breve, e che ha per titolo una terzina di Dante, "Ai dolci amici addio".