Alla cortese attenzione di Tashtego

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Matteo Renzi riconosce che il governo «avrebbe fatto meglio» a presentarsi alle Camere anche con i sottosegretari. Peccato di inesperienza. O di ingenuità. Anche perché, forse il presidente del Consiglio non immaginava il via vai di deputati che, a Montecitorio, lo hanno avvicinato per raccomandarsi per un posto da sottosegretario o da viceministro.
MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE Di certo non lo ha fatto Venanzio Carpentieri, sindaco di Melito (Terra dei fuochi), che potrebbe finire sottosegretario all'Interno o alla Giustizia. Corre per via Arenula anche Enrico Costa (Ncd), che fa però resistenze per lasciare a Nunzia De Girolamo il posto di capogruppo.
Potrebbe essere confermato Cosimo Ferri. Ma sarebbe in partita anche Roberto Rao. Nel complesso saranno una decina gli alfaniani che troveranno spazio nel governo, mentre saranno 22 quelli del Pd, 5 di Scelta civica, 2 al Psi; un posto anche per Bruno Tabacci o Pino Pisicchio. Intenzione di Renzi è contenere in 45 il numero massimo di sottosegretari e viceministri.
Ma è probabile che il consiglio dei ministri di domani porti il numero a 50. Solo così sarebbe possibile riservare una posizione ai Popolari per l'Italia; altrimenti Mario Mauro resterebbe fuori dal governo. E i loro 12 voti al Senato potrebbero tornare in bilico per la maggioranza. Così, per l'ex ministro della Difesa si profilerebbe la posizione di viceministro al ministero degli Esteri, con delega per le Politiche europee.
MATTEO RENZI CON MOGLIE E BAMBINI SULLO SFONDO LUCA LOTTI Una posizione, però, che verrebbe offuscata da Enzo Moavero. Da ministro (senza portafoglio) agli Affari europei, potrebbe guidare comunque il Dipartimento delle Politiche comunitarie, in campo alla Presidenza del consiglio, con un incarico tutto da definire; tipo special envoy, sulla falsariga di Staffan De Mistura per i marò. Allo stesso incarico di Moavero, però, punta anche Sandro Gozi (Pd).
FRANCESCA COLOMBO BRUNO TABACCI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO Particolarmente affollato il numero di pretendenti (o presunti tali) per un ruolo da sottosegretario alla Presidenza del consiglio. La delega per i servizi segreti dovrebbe finire a Luca Lotti, braccio destro di Renzi; anche se Marco Minniti punta a essere confermato nell'incarico. Ivan Scalfarotto (Pd) potrebbe entrare tra i sottosegretari di Palazzo Chigi, direzione Pari Opportunità. Gli potrebbe fare compagnia Riccardo Nencini, ma con la delega dello Sport.
Giuliano Da Empoli, Calearo, Rutelli, Giorgio La Malfa, Bruno Tabacci, Pino Pisicchio Giovanni Legnini (Pd) dovrebbe lasciare la Presidenza (e la delega per l'Editoria) e finire al ministero dell'Economia per curare i rapporti con il Parlamento. All'Economia puntano anche Benedetto Della Vedova (Sc) e Luigi Casero (Ncd). Un pensierino l'aveva fatto anche Irene Tinagli (Sc), destinata però allo Sviluppo economico. Attesa la conferma, sempre allo Sviluppo economico, di Claudio De Vincenti (Pd).
MARIO MAURO Enzo Moavero Milanesi e moglie Scalda i motori, per la delega al Commercio estero, Carlo Calenda (Sc). Sicura la conferma di Lapo Pistelli (Pd) e Mario Giro agli Esteri. Come quella della Borletti Buitoni (Sc) ai Beni culturali e di Gioacchino Alfano (Ncd) alla Difesa. Un incarico da sottosegretario lo dovrebbero trovare anche Barbara Saltamartini (Ncd) e Davide Zoggia (Pd). Mentre appare scontato che Pietro Ichino (Sc) possa seguire da vicino la riforma del lavoro dal ministero come viceministro. Aria di incarichi anche per Valentina Vezzali (Sc).
 
Accecata" dalla foga di attaccare Napolitano, ha fatto una gaffe "storica". Durante la conferenza stampa di ieri la pasionaria a 5 stelle ha preso un abbaglio - quantificabile in almeno due secoli e in qualche migliaio di chilometri - sulla storia delle monarchie europee. Nel suo attacco al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Paola Taverna ha infatti azzardato un parallelo storico: "Ben tornati ai tempi di Luigi XIV: sul suo regno non calava mai il sole", invece su questa "monarchia presidenziale sembra calare qualche ombra inquietante", ha detto, riferendosi al Capo dello Stato, con tono solenne.
 
Un'erezione di 5 giorni la riduce senza forze. Si tratta, infatti, di una donna che sotto l'effetto di antidepressivi si è vista comparire un insolito effetto indesiderato: l'erezione continua del suo clitoride per 5 giorni. La donna, una londinese di 29 anni, aveva aumentato il dosaggio dei farmaci somministrati dal medico.
Il caso di priapismo è piuttosto insolito in una donna, ma comunque possibile. Il clitoride, rimasto gonfio per 5 giorni, ha causato grandi dolori alla donna fino a portarla allo stremo delle sue forze e a farla andare in ospedale.
Il clitoride della donna era arrivato a misurare ben 2 centimetri di lunghezza e 7 millimetri di diametro dovuto al fatto che il farmaco, uno stimolatore sessuale, aveva costretto i vasi sanguigni e irrigidito la parte.
La donna è stata medicata e dimessa dopo una notte in ospedale con una cura rivista dei suoi antidepressivi.
 
Governo, Roberto Reggi sottosegretario all’Istruzione





Il suo nome non era circolato nel totosottosegretari che ha impazzato negli ultimi giorni, ma alla fine Roberto Reggi è riuscito ad entrare nella squadra di governo di Matteo Renzi, del quale è stato supporter fin dalla prima ora. L’ex sindaco di Piacenza si occuperà di Pubblica Istruzione, come sottosegretario al dicastero di Stefania Giannini di Scelta Civica.

Esclusa invece dalla lista la parlamentare piacentina Paola De Micheli, il cui nome era stato fatto nei giorni scorsi, che resta quindi vice presidente vicario del gruppo Pd alla Camera.

La nomina di Reggi è arrivato nel corso del Consiglio dei ministri di questa mattina, nel corso del quale è stato approvato anche il provvedimento per mettere in sicurezza il bilancio della Capitale, il cosiddetto "Salva Roma", oltre all’ok all’addizionale dell’8 per mille della Tasi. 44 i sottosegretari nominati, insieme a 9 viceministri.
 

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