Capitolo III - Il magico incontro
Lungo la A4, sempre trafficata, sempre strani incontri. Un tizio con un pick up pieno di conigli e latte maxi di fagioli, un torpedone con la scritta “Gruppo pensionati Esselunga” e poi due auto saldate tra di loro (un rottame ed una più recente) con alla guida uno che sembrava un impiegato del catasto, intento a misurare i consumi del suo atipico mezzo mentre stava in scia ad un TIR.
Il meeting point non glielo aveva dato sotto casa sua….ancora non si fidava di lui. Purtroppo la fama di “delinquente” non poneva decisamente a suo favore. Gli diede l’indirizzo di un punto vendita abbigliamento in centro e come suo solito Titano arrivò con 1h di anticipo. Si era posizionato in piedi appoggiato alla fiancata dell’auto in maniera da mimetizzare il “Viva la figa”, c’era ancora troppa luce e si notava alquanto…maledizione…
Lei si presentò 3 ore dopo, bella come il sole vestita con una camicetta bianca, che nulla lasciava all’immaginazione, e un paio di leggings in eco pelle bordeaux, scarpe tacco 10. “Scusa Titano se ti ho fatto attendere così tanto davanti all’Upim…ma sai…a casa stavo preparando un pistolotto da sciroppare a quei 4 morti di figa che ancora mi calcolano nel forum”. “Ma figurati Claire” chiosò lui “Non c’è nessun problema…ah…a proposito…hai visto che nel frattempo che aspettavo il negozio adesso si chiama OVS ?” Lei non afferrò la battuta o forse la capì ma temendo un lancio prematuro giù dalle scale sorrise a 32 denti lasciando purtroppo trasparire che l’igienista dentale… l’ultima volta che l’aveva vista….c’erano ancora le Lire.
Titano rimase a fissarla per qualche istante come se fosse in trance. Lei lo guardò stupita non capendo che la sua mente (settata da sempre in modalità Sliding doors) stava immaginando un approccio diverso e invece di farle la battuta sull’OVS avrebbe voluto dirle…”In realtà non mi chiamo Titano ma Davide…ricordatelo bene il mio nome perché tra qualche ora lo urlerai…”
Passato lo “Sliding doors moment” Titano tornò in sé e le chiese “Dove vuoi che ti porti a cena, Claire?”