AMATE la vita....e siate felici!

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Dài, non va male, considerando che in UK hanno un bel po' di vaccinàti in meno rispetto a noi.

[Quindi la popolazione UK si ridurrà solo del 70% anziché del nostro 80% quando, nel 2023, tutti i vaccinàti moriranno improvvisamente, vero?].
Allora bufala giornalistica, sarà così. Non so come gli è venuto in mente di scrivere di file di 20 ambulanze al pronto soccorso!
 
Allora bufala giornalistica, sarà così. Non so come gli è venuto in mente di scrivere di file di 20 ambulanze al pronto soccorso!
Normalmente sono poco "complottista": credo che spesso le cose irrazionali che accadano siano da attribuire semplicemente alla stupidità umana, piuttosto che a poteri forti che tramano nell'ombra (trame che però i complottisti, astuti come cervi, sgamano sùbito).

In questo caso, però, la categoria dei virologi catastrofisti ha avuto un'eco mediatica pazzesca, perché le cattive notizie aumentavano le vendite di copie o i click sui siti. E il riflesso condizionato "Dài, ingigantiamo le cattive notizie" è rimasto anche nel 2021.

[Ricordo nell'estate 2020, sulla homepage di Corriere punto it (e gli altri quotidiani italiani erano allineati): scorrevi 4 videate consecutive tutte sul Covid. Notizie tutte preoccupanti. Se facevi la stessa cosa su un giornale online inglese, spagnolo o tedesco, il virus aveva un peso del 5%. Forse agli altri popoli interessava sapere cosa succedeva nel mondo e/o pensavano che il mondo non avessi iniziato a girare intorno al virus.]
 
Normalmente sono poco "complottista": credo che spesso le cose irrazionali che accadano siano da attribuire semplicemente alla stupidità umana, piuttosto che a poteri forti che tramano nell'ombra (trame che però i complottisti, astuti come cervi, sgamano sùbito).

In questo caso, però, la categoria dei virologi catastrofisti ha avuto un'eco mediatica pazzesca, perché le cattive notizie aumentavano le vendite di copie o i click sui siti. E il riflesso condizionato "Dài, ingigantiamo le cattive notizie" è rimasto anche nel 2021.

[Ricordo nell'estate 2020, sulla homepage di Corriere punto it (e gli altri quotidiani italiani erano allineati): scorrevi 4 videate consecutive tutte sul Covid. Notizie tutte preoccupanti. Se facevi la stessa cosa su un giornale online inglese, spagnolo o tedesco, il virus aveva un peso del 5%. Forse agli altri popoli interessava sapere cosa succedeva nel mondo e/o pensavano che il mondo non avessi iniziato a girare intorno al virus.]
sicuramente c'è del vero in ciò che affermi.

oggi comunque sul Guardian la temperatura da covid sembra in aumento

 
Anche la Russia sta valutando quello che in sostanza è un lockdown (probabilmente non usano il termine perché evoca un fallimento), stop alle attività produttive per 9 giorni.
Obbligo di vaccinazione per chi lavora nei servizi, a Mosca il sindaco ha già deciso che gli over 60 che non lavorano devono restare confinati in casa fino al 25 Febbraio. o_O


E con questo i due Paesi agli antipodi per quanto riguarda la determinazione nel contrasto alla pandemia hanno ambedue alzato bandiera bianca.
La Russia che in sostanza non aveva fatto nulla per contenere la diffusione del virus, e l'Australia della zero covid strategy, l'eradicazione totale del virus con il lockdown.
In Australia l'idea dello zero covid era stata abbandonata qualche settimana fa, ma avevano deciso di mantenere comunque i lockdown fino al raggiungimento di un 70% di vaccinati, che a Melbourne avviene in questi giorni.


Nessuno evidentemente ha avvisato russi e australiani che basterebbe usare ivermectina e aspirinetta.
 
Anche la Russia sta valutando quello che in sostanza è un lockdown (probabilmente non usano il termine perché evoca un fallimento), stop alle attività produttive per 9 giorni.
Obbligo di vaccinazione per chi lavora nei servizi, a Mosca il sindaco ha già deciso che gli over 60 che non lavorano devono restare confinati in casa fino al 25 Febbraio. o_O


E con questo i due Paesi agli antipodi per quanto riguarda la determinazione nel contrasto alla pandemia hanno ambedue alzato bandiera bianca.
La Russia che in sostanza non aveva fatto nulla per contenere la diffusione del virus, e l'Australia della zero covid strategy, l'eradicazione totale del virus con il lockdown.
In Australia l'idea dello zero covid era stata abbandonata qualche settimana fa, ma avevano deciso di mantenere comunque i lockdown fino al raggiungimento di un 70% di vaccinati, che a Melbourne avviene in questi giorni.


Nessuno evidentemente ha avvisato russi e australiani che basterebbe usare ivermectina e aspirinetta.
questo mesi fa è stato il mio primo appunto che feci nel tread dei no-vax..

come è mai possibile che in tutto il mondo se veramente esiste una cura non veine tirata fuori.. non può esistere un complotto mondiale.. così esteso nel tempo

ovviamente ricevetti le solite risposte ormai trite e ritrite

la Russia ha sempre fatto a gara con l america a chi arrivasse prima su qualsiasi cosa per aumentare la propria leadership mondiale..

dalla bomba atomica a sbarcare sulla luna alla medagliere olimpico ecc ecc...

ora in questa corsa ci si è messa pure la Cina..

bene se ci fosse anche la minima possibilità che una cura efficace esistesse la Russia farebbe di tutto per tirarla fuori per prima..

ed invece che fa dopo ormai quasi 2 anni dall inizio della pandemia..lockdown..

non so perché ancora come si possa discutere su questo argomento
 
dal Corriere di oggi:

È una questione che viene sollevata apertamente dai commentatori sui giornali: quale livello di mortalità siamo pronti a tollerare pur di non rinunciare alle nostre libertà? È una domanda cui l’opinione pubblica ha già dato implicitamente una risposta: i britannici appaiono ormai assuefatti alla pandemia, quasi anestetizzati, e non ci badano più di tanto (anche perché da mesi il Covid era praticamente scomparso dall’agenda dei media). Significativa la vignetta pubblicata oggi sul Guardian: due giovani osservano un enorme coronavirus che attraversa la strada e il ragazzo dice alla ragazza «sono sicuro che riconosco quel tipo ma non mi ricordo più da dove…».
 
È una questione che viene sollevata apertamente dai commentatori sui giornali: quale livello di mortalità siamo pronti a tollerare pur di non rinunciare alle nostre libertà?

Dipende: per un liberale liberista lo Stato deve intervenire il meno possibile, anche se questo comporta dei rischi: l'individuo deve fare le sue scelte e assumersi le proprie responsabilità.
Per un komunista, invece, è meraviglioso vedere l'Autorità che impone X o vieta Y perché lo Stato (Speranza, DiMajo, Emiliano...) sa meglio di noi cosa è bene e cosa è male per tutti noi.

Poi i discorsi degenerano in fretta: se uno sottolinea i chiari danni psicologici e di formazione (nonché economici, vabbè) subiti soprattutto dai giovani, parte un coro di "Volete aprire tutto solo per andare in discoteca o al bar".
 
Dipende: per un liberale liberista lo Stato deve intervenire il meno possibile, anche se questo comporta dei rischi: l'individuo deve fare le sue scelte e assumersi le proprie responsabilità.
Per un komunista, invece, è meraviglioso vedere l'Autorità che impone X o vieta Y perché lo Stato (Speranza, DiMajo, Emiliano...) sa meglio di noi cosa è bene e cosa è male per tutti noi.

Poi i discorsi degenerano in fretta: se uno sottolinea i chiari danni psicologici e di formazione (nonché economici, vabbè) subiti soprattutto dai giovani, parte un coro di "Volete aprire tutto solo per andare in discoteca o al bar".


Mi domando però se abbia senso affrontare la questione di emergenza sanitaria globale da "liberale liberista". Io Direi che è impossibile! visto che la questione si affronta globalmente appunto o non la si affronta. Ovvero lo strumento del solo vaccino non credo che sia sufficiente se lasciato alla libera iniziativa individuale. Addirittura si discute se intervenire sul terzo mondo visto che se cacciamo il virus da casa poi questo rientra tranquillamente dalla finestra! cosa questa che per ora nemmeno i "komunisti" sono riusciti a fare.

Quindi direi che la questione la si affronta o non la si affronta, senza distinzioni ideologiche. O meglio si può applicare alternativamente al limite l'ideologia "ognuno per sé e Dio per tutti" che mi pare di aver capito è quella dei novacs e alla quale tendono pericolosamente gli anglosassoni.
 
dal Corriere di oggi:

È una questione che viene sollevata apertamente dai commentatori sui giornali: quale livello di mortalità siamo pronti a tollerare pur di non rinunciare alle nostre libertà? È una domanda cui l’opinione pubblica ha già dato implicitamente una risposta: i britannici appaiono ormai assuefatti alla pandemia, quasi anestetizzati, e non ci badano più di tanto (anche perché da mesi il Covid era praticamente scomparso dall’agenda dei media). Significativa la vignetta pubblicata oggi sul Guardian: due giovani osservano un enorme coronavirus che attraversa la strada e il ragazzo dice alla ragazza «sono sicuro che riconosco quel tipo ma non mi ricordo più da dove…».

A mio avviso il problema è l'imprevidibilità della diffusione del virus (assieme a quella dell'emergere di nuove varianti) e dell'incidenza delle ospedalizzazioni; e per questo non si può paragonare alle malattie "normali" la cui incidenza è abbastanza prevedibile, il costo totale anche, per quanto sia sbagliato accettarlo senza investire molto di più sulla prevenzione. In posti ad alta densità umana rischi che il sistema sanitario collassi prima di poter tirare il freno a mano. Calcolare se è peggio andare avanti in terza per lungo tempo o tirare il freno a mano dopo essere andati avanti in quinta per un po' è forse impossibile, ogni paese sta sperimentando il proprio metodo, ma va a sapere quale è quello giusto per ciascun popolo a seconda di un sacco di fattori sociali e geografici?

Dal punto di vista dell' "animale" uomo, uno sfoltimento della popolazione nel giro di 50 anni porterebbe a benifici per l'umanità nel complesso, ma dal punto di vista del cittadino del 2021 una riduzione della popolazione del 30%, per dire, non è accettabile. Magari questo virus non porta ad una simile riduzione prima di diventare endemico/innocuo, ma chi lo sa a priori? diversi epidemiologi che studiano le epidemie sanno che prima o poi è altamente probabile che emerga un tale virus e non sanno se quello attuale potrebbe diventarlo.

Una parte dei problemi del nostro rapporto con la pandemia è che la gente dice: ma per ora non è tanto grave, perché devo rinunciare alle mie libertà? Per i governi è un problema politico/econimico quello di trovare un equilibrio tra restringere le libertà delle persone e valutare il rischio potenziale di una pandemia molto letale. (per dire: la SARS aveva un tasso di letalità del 9,6% circa, per fortuna non era molto infettiva ed è scomparsa da sola, quel ceppo si è estinto, ma è emerso SARS covid2, ma nessuno lo sapeva lì per lì e come si è visto anche gli esperti non sanno bene come si evolvono le pandemie, lo si sa solo a posteriori). (non ne so tantissimo, ho fatto solo i miei ragionamenti)

Io ho prodotto la mia tabella personale per monitorare le TI, certo che se non accettano più le persone in TI e le lasciano morire a casa, non ha senso, in quel caso bisogna monitorare anche i decessi. (cmq BoJo ha detto che prima di chiudere di nuovo vuole vedere i mucchi belli alti di morti, avrà fatto i suoi calcoli su quanto alti debbano essere; Pare abbia detto "no more fucking lockdowns – let the bodies pile high in their thousands"). Avevo cominciato con Italia, poi ho aggiunto UK perché erano molto avanti con le vaccinazioni, poi ho aggiunto Israele per capire come si evolveva da loro. Secondo me l'errore (soprattutto in UK, in Israele non so) è rinunciare alle mascherine, sono una rottura di scatole relativamente piccola rispetto ai benefici che se ne traggono.

Terapie intensive Italia, UK, Israele (forse sarebbe meglio metterli /popolazione, ma non ho voglia). (dati presi dalle "source" di https://www.worldometers.info/coronavirus/#countries, quelli UK e Israeliani vengono modificati un po' di settimana in settimana, non so perché)
Screenshot 2021-10-19 at 20.56.28.png
 
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