Contro il giardino. Dalla parte delle piante
Di Vittoria Savegnago
“Penso che quando un giardino, un paesaggio sopravvivono attraverso generazioni che ne capiscono il valore, questa sia la più bella forma d’arte che esista.”
Un amico, un giorno, mi ha consigliato di leggere questo libro di cui aveva sentito parlare.
Un paesaggista ed una scrittrice che attraverso lo scambio epistolare, raccontano le vicissitudini quotidiane, i progetti intrapresi, le vittorie e le sconfitte, le loro reciproche perplessità. Un racconto nel quale i protagonisti cercano, attraverso le loro esperienze quotidiane, di individuare l’entità giardino a cui affidare il nostro rispetto e la nostra progettualità.
In questo libro i reciproci dubbi dei protagonisti, danno vita ad una serie di domande a cui tentano di dare risposta, non tanto una risposta definitiva quanto una che lasci spazio alla grande voglia degli stessi di proseguire lungo una strada, ormai abbandonata da tempo, quella del rispetto per una natura che già preesisteva prima dell’intervento di qualsiasi essere umano, alla ricerca del giardiniere che possa dialogare con essa.
Intitolare il libro “contro il giardino” non è quindi una contraddizione, ma un modo per indirizzare la nostra attenzione verso ciò che veramente conta, ovvero, come dice lo stesso sottotitolo “dalla parte delle piante”, rivalutare quelli che devono ritornare ad essere i veri protagonisti del giardino, ovverosia le piante stesse.
Niente decantazione quindi verso la bravura degli uomini che forgiano e modificano le stesse in base alle esigenze di committenti, appaltatori o per propria gloria personale, ma riscoprire e assecondare ciò che la natura crea spontaneamente o si riprende con grande forza, dopo gli abbandoni o le erronee decisioni prese dagli uomini.
Basta piante ingabbiate in spazi che non sono i loro, o costrette a crescere in luoghi non idonei, basta con le solite essenze, scelte solo in base alla moda del momento.
Si invece alle “piantacce”. Sì, avete letto proprio bene, rivalutate nella loro molteplicità di forme e varietà, per scoprire che può essere molto più interessante e complicato per un vero giardiniere, assecondare la natura stessa, cogliere gli spunti che essa generosamente ci regala. Certo, come sostengono gli autori occorrono veri giardinieri per poter cogliere queste possibilità e gli stessi si domandano dove questi siano finiti. Individui contraddistinti dalla semplicità e soprattutto dalla capacità di integrarsi con la natura, dalla consapevolezza della loro responsabilità verso la stessa, sostituiti oggi da giardinieri che rappresentano lo spirito dell’epoca in cui viviamo: “in cui tutti devono, o possono, sapere tutto di tutti anche se nessuno sa esattamente qualcosa di preciso”.
Ed ecco quindi la bella lettera in cui Perazzi racconta dei giardini autogeneratisi, in particolare di quello scoperto a Sesto San Giovanni, nelle dimesse acciaierie Falk, dove le così dette erbacce si erano riappropriate di un’area abbandonata dall’uomo stesso. “Questo è il genere di giardino che mi incuriosisce di più, quello che ti sorprende e coinvolge nei sensi, come nella mente. Lo spazio dove sono entrato non era un giardino curato, eppure tutto appariva organizzato con naturalezza. Il progetto migliore di fronte a questi spazi è quello di non fare niente, limitandosi a monitorare la natura per comprenderla meglio. Sono convinto che le piante assumono valore e importanza solo nel momento in cui si comprende la loro dinamica e le loro potenzialità.”
Ecco il racconto di un progetto affidatogli da un comune per la costruzione di un parco pubblico, dove il rispetto del verde e la creazione della stesso parco non deve essere solo rappresentato da un progetto comune/paesaggista, ma deve bensì coinvolgere tutti i futuri fruitori, in modo che gli stessi possano costruirlo giorno per giorno ed affezionarcisi, così da rispettarlo.
Insomma una lunga rivalutazione di tutto ciò che per anni è stato considerato “fuori moda”, inutile, da eliminare o più semplicemente il suggerimento per vedere il nostro verde da una nuova prospettiva a cui nessuno ci ha mai abituato a pensare.
Autore: PERA PIA; PERAZZI ANTONIO
Titolo: CONTRO IL GIARDINO
Editore: PONTE ALLE GRAZIE
Prezzo: € 13,50