Questa la realtà reale, altro che supposizioni fuorvianti.
Hanno subito fatto molto scalpore le sue dichiarazioni sui vaccini.
Proprio lui che ha inventato la tecnologia mRNA, quella utilizzata da Pfizer e Moderna.
E quelle critiche sono state così puntuali, precise e serie che LinkedIn,
la cui proprietà è di Microsoft (come non pensare subito a Bill Gates?), gli ha cancellato l’account.
E la notizia su questa incredibile censura, su questo incredibile atto repressivo,
è balzata dagli Stati Uniti al resto del mondo in men che non si dica.
Una “furia repressiva e censoria rispetto a chi riguardo a vaccini e gestione scellerata della pandemia
prova ad avanzare dei legittimi dubbi o fare riflessioni, talvolta anche scomode, sembra non conoscere limiti”,
commenta l
antidiplomatico.it rilanciando la notizia sul professor Robert Malone.
Ma vediamo nei dettagli.
LinkedIn ha dunque cancellato arbitrariamente l’account personale del dottor Robert Malone,
medico che ha contribuito alla creazione della tecnologia mRNA.
Come si legge nell’articolo dell’antidiplomatico,
“Malone aveva sollevato dubbi sui possibili rischi connessi alla somministrazione a individui di età inferiore ai 18 anni
e dopo aver subito censura da parte di YouTube adesso è il turno di LinkedIn”.
Ha spiegato lui stesso:
“La mia azienda paga per LinkedIn premium. Sono stato cancellato”,
ha annunciato Malone in un recente tweet.
Ha poi aggiunto:
“Ho acquistato un servizio da LinkedIn per promuovere la mia azienda.
Questo è molto diverso dai termini di YouTube o Twitter”.
Lo scienziato ha aggiunto che l’azione intrapresa è “arbitraria e capricciosa”
e ha “danneggiato la nostra attività e meritiamo di essere risarciti”.
L’account di Malone è attivo da 10-15 anni e non ha mai avuto nemmeno un avvertimento.
6.000 follower abbandonati così.
La scorsa settimana Malone aveva lanciato un allarme sulla volontà di procedere alla vaccinazione di massa degli adolescenti
e aveva sostenuto che – data l’assenza di dati sufficienti – non è possibile imporre l’obbligo vaccinale.
Inoltre, Malone ha sottolineato a Fox News il 23 giugno che il governo non gli darebbe accesso ai dati.
“Questo è un diritto fondamentale che ha a che fare con l’etica della ricerca clinica.
Io temo di sapere che ci sono dei rischi.
Ma non abbiamo accesso ai dati e quindi non abbiamo davvero le informazioni di cui abbiamo bisogno per prendere una decisione ragionevole”.
Un rappresentante di LinkedIn, la cui proprietà è di Microsoft,
ha riferito a Malone che il suo account aveva violato il contratto con l’utente pubblicando
“informazioni fuorvianti o inesatte” sui vaccini e sul Covid-19, secondo The Epoch Times.
Questa è la situazione.