Fare holdout, lo faremo tutti di necessitá in quanto retail, evidentemente. Siamo holdout forzosi.
Ottimo, siamo dispensati dall'enigma del prigioniero e da problemi di coscienza
.
Il punto sarà riuscirci. Ossia non essere nel novero, le CAC che non passano e loro che continuano a pagare regolarmente i titoli non consegnati. Temo che con questo scenario siamo nel pieno del noto motivetto "I sogni son desideri, di felicitá....".
[/Q
Il punto è che la volta scorsa, nel default del 2001, e senza nemmeno che ci fossero CAC in ballo, ci furono, dopo prime proposte rifiutate in maniera diffusa, un primo concambio nel 2005. E ai renitenti un arrivederci al 2010 con medesima proposta riaperta (arrivederci per modo di dire, perché nel 2005 neanche si sapeva se e quando avessero riaperto un concambio). E a chi ha continuato a puntare i piedi, appuntamento con Macrì nel 2016 a 150 (che non era un appuntamento, ma è emerso un po' dal caso e dalle scelte elettorali Argentine un indirizzo politico più market friendly, stanti comunque le pressioni del tribunale di NY ormai da moltissimi anni).
Insomma, il precedente è inquietante. Con buona pace del 150 finale. 16 anni di incertezza non sono tollerabili.
Anche perché, fosse scontato che alla fine si riesce a imporre un simile esito, pure pure. Ma non lo è affatto.
Anche a far causa, pagano solo se e quando lo vogliono fare.
appunto, la nostra è una resistenza cmq obbligatoria, non contiamo niente