Allora ragazzacci facciamo un po' il punto del MIART, cercando di capire dove siamo e soprattutto dove stiamo andando.
La prima grande verità, a parer mio, è che se Milano vuole diventare la prima fiera d'Italia deve assolutamente cambiare la sede espositiva. Spazi e corridoi ridicoli, pochissima attenzione al fruitore, un VIP Lounge improponibile al limite del vergognoso. L'unica nota positiva il parcheggio anche se costa un botto; 30 euro in due giorni.
Non mi pare insomma che l'enorme sforzo messo in campo con le diverse sinergie attivate in città ed un programma molto ricco di eventi, possa avere come fulcro una location di cosi medio-basso livello e improponibile a confronto con quelle in giro per il mondo ed anche solo con l'Oval di Torino di Artissima.
Venendo al contenuto e, ripeto, stendendo un velo pietoso sul contenitore, ho visto una buona qualità delle opere ed una buona diversificazione delle diverse proposte. Il "gia visto" che sistematicamente si ripropone in queste occasioni, ha lasciato il posto a qualche novità meritevole di attenzione.
Le mayor straniere, intese come le gallerie blasonate che dovevano portare lustro, non hanno comunque presentato il loro meglio, tutt'altro, comunque sia rispetto ai ns standard vale il detto "meglio poco che niente".
Il moderno italiano ben rappresentato con pezzi di valore e finalmente di grande formato. Il contemporaneo propone diversi aprofondimenti e interessanti riscoperte con opere per tutte le tasche. Diversi giovani ed alcuni veramente tosti. Insomma mi sono divertito, documentato, interrogato e per nulla annoiato.
In sintesi il paventato sorpasso di MIART su tutte le altre e in particolare su Bologna onestamente non l'ho visto o comunque son sempre lì che se la giocano, con la differenza che i milanesi son più bravi a creare aspettative e sinergie (trainanti) con l'intera città.
Se, come mi hanno anticipato, quest'anno a Torino Flashback si rafforzerà crescendo ancora proponendo interessanti progetti di contemporaneo e Artissima manterrà il suo livello, magari migliorandolo ancora, mi dispiace per gli amici milanesi ma il gap diventerà incolmabile e l'occasione l'han persa loro, con Torino sempre più votato a diventare una piacevole aspettativa per i collezionisti stranieri, più dei nostrani che tra fiere e fierette da vedere ne avranno sempre e in ogni dove.
Un abbraccio ragazzacci e andate a vederle le fiere, magari comprando qualcosa altrimenti il sistema non regge ed a perderci saremmo tutti.
Io ho dato anche a Milano
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