Ma dai, seriamente, nel 2018 non credo sia un problema di strumento, se volessero metterla in piedi troverebbero il modo, la social card mi sembra sia solo per i "beni di prima necessità" in alcune regioni, ci sono esercizi convenzionati.. secondo me Di Maio, che non apprezzo, ha sbagliato le parole. In linea teorica che chi usufruisce di un aiuto debba essere vincolato in qualche modo a spenderlo in maniera adeguata non lo trovo così sbagliato, senza entrare in discussioni da massimi sistemi.
Sono d'accordo sul fatto che ci sia un vincolo sulla tipologia di spesa.
E' questo il fatto: se una percentuale clamorosamente alta di umani è d'accordo su qualcosa, c'è un trucco.
Dire "wiwa la mamma" vuole anche dire che si sa come i genitori vadano onorati, ogni quanto tempo possano vedere i nipoti, quante volte possano essere fanculizzati da figli adolescenti?
Quindi, una volta concordato sul concetto astratto, bisogna renderlo operativo. Oppure ammettere che è troppo complicato renderlo operativo, per cui si è perculato l'elettorato.
Immaginiamo che la carta serva solo per pagare affitti, alimentazione, vestiti e medicine.
Anche solo un vincolo così chiaro farebbe sorgere dei dubbi su
- affitti: tutti i proprietari di casa devono attrezzarsi con uno strumento simil-bancomat? quanto costa? chi lo paga? comprende il riscaldamento? anche se uno tiene la temperatura a 25 gradi?
- alimentazione: alcolici sì o no? quanti? va posto un limite alla lussuosità (caviale no, bottarga sì, uovo di gallina normale sì, uovo di gallina bio no)?
- abbigliamento: la distinzione tra ciò che è morale (indispensabile) e ciò che è immorale (superfluo) è paurosamente soggettiva. E' morale comprare roba economica di Bershka, che si infeltrisce o autodistrugge dopo due lavaggi, mentre è immorale un golfino di lana da 100 euro che dura 10 e più anni? Oppure vale esattamente il contrario?
- medicine: le medicine sono oggetto di abusi.
E lasciamo stare gli elettrodomestici, i balocchi e mille altre fattispecie di prodotti.
Insomma: il diavolo si nasconde nei dettagli, e qui ce n'è una quantità che mi fanno pensare che la cosa sia semplicemente ingestibile da parte di esseri umani.
Ripeto: ci vorrebbe un codice binario per ogni singolo prodotto acquistabile in Italia, e ancòra non basterebbe.
Con ogni probabilità si stabilirà che i tabaccai sono immorali tucùr, come dicono i Galli, mentre l'alimentazione è morale, comprese le patatine fritte nell'olio di palma OGM e gli alcolici senza limiti.
In questo modo, ai forumer rimarrà
- da chiedersi quanto sia più morale la cirrosi rispetto ai danni polmonari e simili
- la sensazione che siamo sempre in campagna elettorale, e che è importante parlare sempre al futuro come se bastasse annunciare qualcosa che, in astratto, può risultare condivisibile per essere capaci di realizzarlo concretamente.
Augh.