baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Personalmente non sono più attratto da queste fiere, anche se a Padova o Verona saltuariamente ci sono andato. Già è stato evidenziato il poco rispetto reale che i galleristi portano verso il parco buoi.Io vado in totale understatement
e vedo che la differenza con altri ambienti è enorme. Non manca mai l'impressione di essere visto solamente per le penne che mi si potrebbero strappare. Io capisco il "bisogno di soldi", ma se manca la cultura e se fanno gli snob, i miei non li vedono. Vero che a me piace "scoprire", non "essere condotto per mano", e sono ambienti in cui non c'è nulla da scoprire. Ma se un giovane emergente ha i prezzi che ho visto le ultime volte, nonché scoprire, si viene proprio scoperti, nel senso che si resta in mutande, e non è un bel s ... vedere.
Altro neo è la presenza di un sacco di roba per me, sottolineo per me, inutile. Non parlo solo degli sperimentatori per noia. Ma anche i due Chirico mediocri già visti, o i Nespolo avanzati dall'esposizione in parrocchia, non mi danno più nulla. Basti dire che alcuni anni fa a Padova la cosa più significativa furono alcuni pezzi del povero Carrol., e solo, va detto, perché svenduti.
Insomma, capisco be-nis-si-mo le ragioni (economiche) delle gallerie, ma per muovermi avrei bisogno di contare su di un certo numero di capolavori "imperdibili" degli artisti giusti, come fu, ormai molti anni fa a Bologna, un monumentale Schifano. Né mi pare che queste mostre funzionino come informazione. Non solo perché il primo scopo è, giustamente, commerciale, né perché con tutti i mezzi di informazione che abbiamo resta ben poco da aggiungere; forse un poco perché di nuova creazione interessante (per me) quasi non ne vedo, e da parecchicchissimi anni, nemmeno se vado alla Biennale di Venezia a "gustarmi" un edificio invaso dai rovinacci o il solito minimalista che ha scoperto come guadagnare senza lavorare. Preciso che in dieci anni di fiere devo averne viste 5 o sei, una Miart, una Bologna e un paio ciascuna di Verona e Padova.
Purtroppo sto convincendomi che l'arte di oggi dovrebbe costare poco, anche molto poco, per ragioni che eventualmente si possono discutere. Accetterei tranquillamente che venisse azzerato il suo lato-investimento (anche perché nei grandi numeri già lo è da sempre). Cosa peraltro impossibile finché si devono finanziare le spese di millanta persone, illudendo appunto il parco buoi. Ma, ohibò, siamo in Investireoggi, e allora?
E allora tra i consigli di investimento c'è posto anche per quelli negativi: non investite qua. E mi dispiace profondamente e sinceramente di contraddire l'accorato richiamo di @Cris70 comprando qualcosa altrimenti il sistema non regge ed a perderci saremmo tutti. Secondo me ci stiamo già perdendo tutti, dal lato cultura, serietà, arte.
Certo, a questo punto occorrerebbe offrire un'alternativa. Anche di questo si potrà discutere, in 3d adatto.
![Perfido :eplus: :eplus:](/images/smilies/eplus2.gif)
Altro neo è la presenza di un sacco di roba per me, sottolineo per me, inutile. Non parlo solo degli sperimentatori per noia. Ma anche i due Chirico mediocri già visti, o i Nespolo avanzati dall'esposizione in parrocchia, non mi danno più nulla. Basti dire che alcuni anni fa a Padova la cosa più significativa furono alcuni pezzi del povero Carrol., e solo, va detto, perché svenduti.
Insomma, capisco be-nis-si-mo le ragioni (economiche) delle gallerie, ma per muovermi avrei bisogno di contare su di un certo numero di capolavori "imperdibili" degli artisti giusti, come fu, ormai molti anni fa a Bologna, un monumentale Schifano. Né mi pare che queste mostre funzionino come informazione. Non solo perché il primo scopo è, giustamente, commerciale, né perché con tutti i mezzi di informazione che abbiamo resta ben poco da aggiungere; forse un poco perché di nuova creazione interessante (per me) quasi non ne vedo, e da parecchicchissimi anni, nemmeno se vado alla Biennale di Venezia a "gustarmi" un edificio invaso dai rovinacci o il solito minimalista che ha scoperto come guadagnare senza lavorare. Preciso che in dieci anni di fiere devo averne viste 5 o sei, una Miart, una Bologna e un paio ciascuna di Verona e Padova.
Purtroppo sto convincendomi che l'arte di oggi dovrebbe costare poco, anche molto poco, per ragioni che eventualmente si possono discutere. Accetterei tranquillamente che venisse azzerato il suo lato-investimento (anche perché nei grandi numeri già lo è da sempre). Cosa peraltro impossibile finché si devono finanziare le spese di millanta persone, illudendo appunto il parco buoi. Ma, ohibò, siamo in Investireoggi, e allora?
E allora tra i consigli di investimento c'è posto anche per quelli negativi: non investite qua. E mi dispiace profondamente e sinceramente di contraddire l'accorato richiamo di @Cris70 comprando qualcosa altrimenti il sistema non regge ed a perderci saremmo tutti. Secondo me ci stiamo già perdendo tutti, dal lato cultura, serietà, arte.
Certo, a questo punto occorrerebbe offrire un'alternativa. Anche di questo si potrà discutere, in 3d adatto.