Visto che abiti in laguna, puoi portare degli esempi di cucina veneziana con riferimento ai moltissimi artisti di quelle località ?
La pittura veneta, si sa, è pittura coloristica, anche oggi. La ricchezza di mini-contrasti dell'impressionismo,per esempio, è stata, nel post-impressionismo veneto, assai semplificata. Spesso addirittura appiattita in una fusione, come dire, un po' nebbiosa. Che potrebbe corrispondere alle lunghe cotture delle sarde in saor o, nella versione hard, alla frittura di scampi o canestrelli.
Certamente la cucina lagunare non vuole troppo allontanarsi dai gusti originari del cibo, e tende a fonderli in piatti che, come detto, smorzano i contrasti. E tu mi dirai: sì, va bene, i Ciardi, Semeghini, i Candiani ... ma Vedova, Basaglia, Cagnaccio di San Pietro?
Ecco, a parte Basaglia, un picassiano deformato dalla politica e dagli anni 70 (che fanno discorso a parte, forse anche in cucina
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), gli altri risentono di influenze nordiche, perché Venezia guardò a Vienna e Germania prima ancora che a Parigi. Non so bene a che cosa questo corrisponda nella cucina, anche perché lassù di pesce ne hanno poco. Certo però che la tradizione dei dolci veneziani guarda sia a sud (Antonello e il marzapane), sia a casa propria (biscotti vari e pan dei dogi dopo Bellini e Giorgione), sia a Vienna, con strudel, kranz e sacher nelle migliori pasticcerie in onore a Klimt e al Secessionismo austriaco (kranz in Lista di Spagna, provare per... cedere).
Dopodiché era meglio se stavo zitto perché la cucina mi piace, ma dall'altra parte del banco
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